Descrizione
Circolo di Abraham-Louis-Rodolphe Ducros, svizzero 1748-1810- Veduta della Basilica di Massenzio e Costantino, da Giovanni Battista Piranesi; penna, inchiostro nero e acquerello su carta, con iscrizione "DUCROS TEMPIO DELLA PACE / (BASILICA DI MASSENZIO)" sul cartone di supporto, 39 x 55,5 cm. Provenienza: Collezione privata, Regno Unito. Note: Questo acquerello sembra essere una copia dell'acquaforte di Giovanni Battista Piranesi (1720-1778) intitolata "Veduta degli Avanzi del Tempio della Pace" [BM 1914.0216.109], pubblicata per la prima volta nel 1757. L'opera in esame ricorda molto lo stile e la tecnica di Ducros, la cui produzione fu fortemente influenzata da Piranesi; Andrew Wilton descrive nel Burlington Magazine (vol. 117, n. 992, novembre 1985) come, negli acquerelli di Ducros, "i grandi monumenti del passato romano sono raffigurati in composizioni che si rifanno spudoratamente a Piranesi". La presente opera presenta una notevole somiglianza con un acquerello dello stesso soggetto di Ducros, datato 1779, oggi conservato nella collezione dello Yale Centre for British Art [B1977.14.141].
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Circolo di Abraham-Louis-Rodolphe Ducros, svizzero 1748-1810- Veduta della Basilica di Massenzio e Costantino, da Giovanni Battista Piranesi; penna, inchiostro nero e acquerello su carta, con iscrizione "DUCROS TEMPIO DELLA PACE / (BASILICA DI MASSENZIO)" sul cartone di supporto, 39 x 55,5 cm. Provenienza: Collezione privata, Regno Unito. Note: Questo acquerello sembra essere una copia dell'acquaforte di Giovanni Battista Piranesi (1720-1778) intitolata "Veduta degli Avanzi del Tempio della Pace" [BM 1914.0216.109], pubblicata per la prima volta nel 1757. L'opera in esame ricorda molto lo stile e la tecnica di Ducros, la cui produzione fu fortemente influenzata da Piranesi; Andrew Wilton descrive nel Burlington Magazine (vol. 117, n. 992, novembre 1985) come, negli acquerelli di Ducros, "i grandi monumenti del passato romano sono raffigurati in composizioni che si rifanno spudoratamente a Piranesi". La presente opera presenta una notevole somiglianza con un acquerello dello stesso soggetto di Ducros, datato 1779, oggi conservato nella collezione dello Yale Centre for British Art [B1977.14.141].
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