Null Studio di Sir Peter Lely,
Inglese/Olandese 1618-1680-

Ritratto di James Sc…
Descrizione

Studio di Sir Peter Lely, Inglese/Olandese 1618-1680- Ritratto di James Scott, duca di Monmouth, di spalle, in un finto ovale; olio su tela, 76 x 63,4 cm. Provenienza: Presso Philip Mould Ltd., Londra. Dopo di che al Castello di Appleby, Cumbria. Note: La presente opera raffigura James Scott (1649-1685), primo duca di Monmouth e primo duca di Buccleuch, figlio illegittimo del re Carlo II (1630-1685) e della sua prima amante, Lucy Walter (1630-1658 circa). È forse più noto per aver guidato la "ribellione di Monmouth" nel 1685 contro lo zio, re Giacomo II (1633-1701), per la quale fu giustiziato nello stesso anno.

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Studio di Sir Peter Lely, Inglese/Olandese 1618-1680- Ritratto di James Scott, duca di Monmouth, di spalle, in un finto ovale; olio su tela, 76 x 63,4 cm. Provenienza: Presso Philip Mould Ltd., Londra. Dopo di che al Castello di Appleby, Cumbria. Note: La presente opera raffigura James Scott (1649-1685), primo duca di Monmouth e primo duca di Buccleuch, figlio illegittimo del re Carlo II (1630-1685) e della sua prima amante, Lucy Walter (1630-1658 circa). È forse più noto per aver guidato la "ribellione di Monmouth" nel 1685 contro lo zio, re Giacomo II (1633-1701), per la quale fu giustiziato nello stesso anno.

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Scuola inglese; 1700 circa. "Ritratto di un cavaliere dell'Ordine della Giarrettiera". Olio su tela. Rilegato. Presenta difetti nella cornice. Misure: 63 x 48 cm; 79 x 64 cm (cornice). Ritratto di gentiluomo che presenta il busto di un giovane con parrucca. L'uomo, come d'abitudine nella ritrattistica dell'epoca, è inscritto su uno sfondo neutro di tonalità ocra su cui spiccano l'azzurro cangiante degli abiti e il volto niveo dalle guance rosee del protagonista. Sono proprio questi tocchi di bianco a fare del volto il fulcro dell'illuminazione dell'opera. Una risorsa attraverso la quale l'autore esalta la corporeità della figura, che si monumentalizza con l'oscurità e il volume della parrucca stessa. La posizione del corpo, eretto e con la schiena dritta, combina un'aria regale e di distinta autorità. La composizione mostra una grande abilità nel disegno, che assume un ruolo di primo piano rispetto al colore. Ne è un esempio l'uso di una tavolozza misurata, senza grandi stridori, in cui l'autore ha cercato un equilibrio tra le diverse tonalità. Un'altra caratteristica comune, tipica dei ritratti di questo periodo e che si riflette in particolare in quest'opera, è l'interesse a cogliere la realtà, riflettendo in modo veritiero i tratti del protagonista, ma senza tralasciare l'idealizzazione, per cui vediamo un'effigie dalle forme morbide, arrotondate e amichevoli. Il giovane è vestito alla moda e le qualità dei tessuti sono fedelmente rappresentate dall'artista. La delicatezza del disegno, la composizione e lo stile avvicinano l'opera all'estetica della scuola inglese. In particolare alla pittura dell'artista Mary Beale (1633-1699). Pittrice professionista dalla metà degli anni Cinquanta, Mary Beale dipinse numerosi ritratti, soprattutto di familiari e amici, tra cui importanti uomini di chiesa. La conoscenza del padre con l'artista Sir Peter Lely, subentrato a Van Dyck come pittore di corte, favorì l'amicizia tra il pittore reale e Mary, che copiò molti dei suoi dipinti come parte indispensabile della sua formazione, in gran parte autodidatta. Questo esercizio la portò ad essere elogiata dallo stesso Peter Lely. Molti dettagli della sua intensa vita professionale sono riportati nei quaderni del marito, che era il suo assistente di studio. Presenta difetti nella cornice.