Filastrocche di Gustavo Adolfo Bécquer. Incisione S.XX. Libro d'artista con sei …
Descrizione

Filastrocche di Gustavo Adolfo Bécquer. Incisione S.XX. Libro d'artista con sei incisioni a bulino di José Luis Sánchez-Toda (1901-1975) basate sulle illustrazioni originali di Carlos Sáenz de Tejada (1897-1958). Ediciones de la Mota, 1977. Rilegato in tela stampata. Con certificato notarile. Copia 241/280. Misure: 51 cm.

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JOAQUÍN DOMÍNGUEZ BÉCQUER (Siviglia, 1817 - 1879). "Coppia andalusa". Dipinti a olio su pannelli (x2). Hanno cornici del XIX secolo. Firmati in basso a sinistra. Misure: 63 x 47,5 cm (x2); 72 x 58,5 cm (cornici, x2). Coppia di dipinti a olio con lo stesso tema e la stessa composizione, il che indica che sono stati originariamente concepiti insieme. Uno di essi presenta una signora vestita secondo la moda dell'epoca, mentre l'altro presenta un uomo che segue la moda regionale. Il tema del costumbrismo affonda le sue radici nella visione romantica che, tra gli altri aspetti, presta particolare attenzione a quei costumi tradizionali, popolari o tipici che riflettono quello che viene inteso come il genuino modo di essere e di vivere della gente del villaggio, le sue tradizioni e i suoi valori, e lo fa, inoltre, in una prospettiva mitica e idealizzata in cui le classi popolari, soprattutto quelle dell'ambiente rurale, sono sempre contrapposte al modello che personifica la città in crescita, cresciuta nel calore dell'industrializzazione. Questo modello di costumbrismo assunto nel Romanticismo sopravvive a lungo nella cultura pittorica europea del XIX secolo, poiché il successivo Realismo, pur introducendo talvolta una visione più oggettiva e spassionata e concentrando l'attenzione sulla durezza del lavoro, continua a diffondere immagini dei contadini e delle loro mansioni, delle usanze rurali, dei mestieri tradizionali, insomma di gran parte di ciò che si temeva dovesse scomparire in pochi decenni. Joaquín Domínguez Bécquer apprese i primi rudimenti dell'arte pittorica dal cugino José, iniziatore di questa straordinaria dinastia di pittori, e fu a sua volta maestro del nipote Valeriano Bécquer, fratello di Gustavo Adolfo. Il giovane pittore entrò poi nella Scuola di Belle Arti di Santa Isabel a Siviglia, istituzione di cui, nel corso degli anni, sarebbe diventato professore e direttore, oltre che accademico dal 1847. Fu anche membro della Real Academia Sevillana de las Buenas Letras, uno dei fondatori del Liceo Artístico della sua città natale e fu incaricato da Isabella II di dirigere le opere pittoriche realizzate in occasione del restauro dei Reales Alcázares di Siviglia. Fu pittore di camera onorario della regina dal 1850, nonché insegnante di disegno dei suoi nipoti. Massimo esponente della pittura costumbrista sivigliana, considerato il creatore della scuola romantica sivigliana, si dedicò anche al ritratto e alla pittura di storia. Il suo stile, di grande correttezza accademica derivante da una profonda conoscenza della pittura spagnola antica, si caratterizzava per il senso scenografico dei suoi dipinti all'aperto, con un ricco gioco di segni distintivi che danno profondità alle opere. La rilevanza di Domínguez Bécquer nella Siviglia di metà Ottocento gli permise di accedere alla ristretta cerchia di amici dei duchi di Montpensier, stabilitisi nella città di Siviglia nel 1848 e principali mecenati e promotori del rinnovamento della scena artistica locale. In particolare, in questi anni la pittura di genere conobbe un grande sviluppo, che diffuse il mito romantico della Spagna con l'Andalusia come centro assoluto del fascino esotico che i viaggiatori stranieri cercavano nella Penisola. Domínquez Bécquer partecipò a questo costumbrismo spagnolo in numerose occasioni. Domínguez Bécquer è presente, tra l'altro, al Museo del Prado, al Museo San Telmo di San Sebastián, al Museo Romantico di Madrid, al Museo Bonnat di Bayonne, ai Musei di Belle Arti di Siviglia e Huelva e al Museo Thyssen-Bornemisza.