Null GIACOMO BALLA
Torino 1871 - Roma 1958
Linee di velocità compenetrate, 1920 …
Descrizione

GIACOMO BALLA Torino 1871 - Roma 1958 Linee di velocità compenetrate, 1920 circa Collage di carte colorate su cartoncino, diam. cm 22 Firmato in alto a sinistra Timbro in verde 'Pugno di Boccioni' sul retro Autentica su fotografia della Professoressa Elena Gigli, n° 864 Provenienza: Casa Balla, Roma Collezione privata, Roma

GIACOMO BALLA Torino 1871 - Roma 1958 Linee di velocità compenetrate, 1920 circa Collage di carte colorate su cartoncino, diam. cm 22 Firmato in alto a sinistra Timbro in verde 'Pugno di Boccioni' sul retro Autentica su fotografia della Professoressa Elena Gigli, n° 864 Provenienza: Casa Balla, Roma Collezione privata, Roma

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Gadi Fraiman (nato nel 1958) - Scultura in marmo. Gadi Fraiman (nato nel 1958) - Scultura in marmo. Firmato. Altezza: 35 cm. Base: 50x30cm. 55 kg. Gadi Freeman è uno scultore israeliano. È noto per aver scolpito opere d'arte in pietra e bronzo, incarnando il movimento attraverso linee energiche e fluide. Freiman è nato a Lodz, in Polonia, secondo figlio di Yitzchak, sopravvissuto all'Olocausto, e Lana Freiman. Quando sono immigrati in Israele nel 1966, hanno vissuto a Kfar Saba. In età adulta è stato mandato a studiare al Villaggio della Gioventù di Hadassa Naorim e, dopo il suo rilascio dall'IDF nel 1982, si è trasferito a vivere nel Kibbutz Mishmar David insieme alla moglie, iniziando a dedicarsi all'agricoltura come coltivatore di vigneti e, allo stesso tempo, a sviluppare il suo hobby di scultore. Ha creato la prima opera in pietra in un magazzino abbandonato nel Kibbutz Mishmar David (nel 1982) e nel 1995 ha costruito uno studio dove crea ed espone tuttora le sue opere. Lo studio si trova su una collina nella pianura della Giudea, con vista su Gerusalemme e sul Mar Mediterraneo, e attira molti visitatori da tutto il Paese e dal mondo. Le sue opere sono caratterizzate da linee energiche e fluide e le sue sculture creano un senso di movimento. Riflettono un senso di melodia accanto a un processo lungo e continuo e le materie prime sono importate da Freeman da tutto il mondo, tra cui Sudafrica, Italia e Israele. Dopo diversi anni di scultura in pietra, Freeman ha iniziato a scolpire anche in bronzo. Questa novità gli ha aperto nuove possibilità creative, come combinazioni di colori, texture e altro ancora.

Attribuito a GIACOMO e GIONANNI ZOFFOLI (Roma, XVIII secolo). Da un originale di "GIAMBOLOGNA", JEAN DE BOLOGNE (Douai, Fiandre, 1529 - Firenze, 1608). "Mercurio", 1800 ca. Scultura in bronzo. Occhi in argento. Base in marmo serpentino. Misure: 115 x 27 cm. L'officina di fonderia degli Zoffoli era una delle più famose e prolifiche di Roma durante il XVIII secolo. L'opera è modellata sulla scultura originale dell'artista di origine fiamminga Jean de Bologne, meglio conosciuto con la forma italianizzata del suo nome, "Giambologna", oggi conservata al Museo del Bargello di Firenze. L'opera, realizzata originariamente nel 1567, presenta la divinità classica Mercurio (versione romana del greco Hermes), il messaggero degli dei. L'artista ha cercato di tradurre la leggerezza e la velocità del personaggio attraverso una postura di grande audacia. Il dio sfida le leggi della gravità appoggiandosi solo sulla punta dei piedi, che toccano appena la base della scultura, costituita da una testa maschile che espira una boccata d'aria. È la personificazione del vento del sud, figura divinizzata anche nella mitologia classica e alleata di Mercurio nella propagazione delle notizie, buone e cattive. Nonostante la base ridotta, l'artista è riuscito a creare un'opera molto equilibrata, dove i gesti delle braccia e delle gambe sono perfettamente bilanciati per permettere al bronzo di sostenersi senza bisogno di elementi aggiunti. Così, il braccio destro si alza verso il cielo in un gesto espressivo, mentre il braccio sinistro si sposta indietro e lo bilancia, tenendo l'asta emblematica dell'araldo. Con quest'opera, ricca di movimento, grazia e delicatezza, in cui l'artista lavora mirabilmente anche il nudo, si riassumono alcuni dei contributi più rilevanti del Rinascimento classico italiano: il recupero dell'antichità, sia nei temi che nelle forme, la scultura monumentale libera o il nudo, maschile e femminile. D'altra parte, la ricerca del movimento, del dinamismo, persino dell'instabilità della figura, preludono ad alcuni aspetti del manierismo e delle tendenze barocche del tardo Cinquecento e del Seicento.