Raimondo Lullo
Esoterismo - Scienze - Lullo, Raimondo - Arbor Scientiae Venerabi…
Descrizione

Raimondo Lullo Esoterismo - Scienze - Lullo, Raimondo - Arbor Scientiae Venerabilis et Caelitus Illuminati Patris Lione, Pille Hotte, 1636. In 4°. Stemma xilografico al frontespizio, completo delle 17 tavole xilografiche nel testo, frontespizio leggermente rifilato, esemplare con leggera brunitura, leggera gora d'acqua alle prime carte, lievi fioriture sparse, legatura coeva in pergamena, titolo manoscritto al dorso, qualche foro di tarlo ai piatti, lievi difetti. Firma di appartenenza e timbro al frontespizio.

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Raimondo Lullo Esoterismo - Scienze - Lullo, Raimondo - Arbor Scientiae Venerabilis et Caelitus Illuminati Patris Lione, Pille Hotte, 1636. In 4°. Stemma xilografico al frontespizio, completo delle 17 tavole xilografiche nel testo, frontespizio leggermente rifilato, esemplare con leggera brunitura, leggera gora d'acqua alle prime carte, lievi fioriture sparse, legatura coeva in pergamena, titolo manoscritto al dorso, qualche foro di tarlo ai piatti, lievi difetti. Firma di appartenenza e timbro al frontespizio.

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Scuola maiorchina, cerchia di MIQUEL BESTARD (Palma di Maiorca, 1592 - 1633); seconda metà del XVII secolo. "Il martirio del beato Raimondo Lullo". Olio su tela. Conserva la cornice d'epoca. Misure: 85 x 210 cm. In questa scena di paesaggio l'autore ci presenta un numeroso gruppo di personaggi disposti ai lati di un santo situato al centro della scena, le cui vesti nere sui toni più chiari utilizzati dal pittore, mostrano la preponderanza di questa figura. L'artista accentua la drammaticità e la commozione della scena, di chiara matrice fiamminga, con un gran numero di figure, ciascuna catturata singolarmente, alcune delle quali mostrano scorci forzati e contrapposizioni esagerate. Inoltre, la costruzione dello spazio in profondità contribuisce a esaltare il dinamismo che l'autore ottiene nei primi piani. La scena in generale è trattata con un linguaggio descrittivo e fortemente narrativo, tipico di Bestard. Iconograficamente, l'opera raffigura il martirio di Raimondo Lullo (1232 circa - 1315/1316), filosofo, teologo, poeta, missionario e apologeta cristiano del Regno di Maiorca. Inventò un sistema filosofico noto come Arte, concepito come una sorta di logica universale per dimostrare la verità della dottrina cristiana a interlocutori di ogni religione e nazionalità. L'Arte consiste in un insieme di principi generali e di operazioni combinatorie. Nel 1314, all'età di 82 anni, Lullo si recò nuovamente a Tunisi, forse motivato dalla corrispondenza tra il re Giacomo II d'Aragona e al-Lihyani, il califfo di Hafsid, che indicava il desiderio del califfo di convertirsi al cristianesimo. Sebbene Lullo avesse incontrato difficoltà durante le sue precedenti visite in Nordafrica, questa volta gli fu permesso di operare senza interferenze da parte delle autorità grazie al miglioramento delle relazioni tra Tunisia e Aragona. Le circostanze della sua morte rimangono sconosciute. Probabilmente morì tra quel momento e il marzo 1316, a Tunisi, sulla nave durante il viaggio di ritorno o a Maiorca al suo ritorno. Dalle sue caratteristiche formali possiamo attribuire quest'opera a Miquel Bestard, pittore maiorchino formatosi nella tradizione manierista e attivo nel primo Barocco. La sua produzione può essere raggruppata in due blocchi distinti: la pittura religiosa da un lato, eseguita per diverse chiese e conventi di Maiorca, e i motivi profani dall'altro, che comprendono vedute di Maiorca dal porto, i fuochi di Troia e le battaglie navali. Queste ultime sono opere di grandi dimensioni, che valsero all'artista il soprannome di "pittore pazzo" per la fantasia e la stravaganza dei suoi paesaggi. Realizza anche opere legate alla figura di Raimondo Lullo, come "Scene della vita di Raimondo Lullo" (collezione privata), "Lapidazione di Raimondo Lullo" (chiesa di Sant Francesc, Palma), "Raimondo Lullo al Concilio di Vienne" (idem) e "Raimondo Lullo" (Col-legi de la Sapiència, Palma). Nell'ambito della sua produzione religiosa, sono particolarmente degne di nota le tele dedicate all'Inmaculada de Can Vivot e alle chiese di Monti-Sion, Sant Francesc e San Alonso Rodríguez (Palma). In alcune occasioni, Bestard combinò i temi religiosi con la pittura di paesaggio, generalmente in opere di notevoli dimensioni, tra cui dipinti come "Martirio dei santi" (collezione privata, Palma) e "Favola mitologica" (idem). Bestard, nonostante la morte precoce, fu un pittore di successo, con commissioni abbondanti e ambiziose, come si può dedurre dall'uso di formati monumentali, e per questo poté dedicarsi liberamente a una materia così varia, che comprendeva il paesaggio e la mitologia oltre ai temi religiosi tipici dell'epoca. Era conosciuto anche al di fuori di Maiorca, come testimoniano alcune commissioni provenienti dalla Catalogna. Gli inventari immobiliari dell'epoca confermano che a Maiorca c'erano molte opere di sua mano, probabilmente parte di una produzione seriale che il pittore vendeva facilmente.