Null Renaldi, Francesco (1755 - 1799), "Sir Percival Betton e Lady Emma", olio s…
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Renaldi, Francesco (1755 - 1799), "Sir Percival Betton e Lady Emma", olio su tela, ribattuto, firmato e datato in basso a destra. 1788, titolato sul retro, craquelure dell'età, 31 x 36,5 cm, in una cornice di legno dorato, 39 x 44,5 cm, 4396 - 0004

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Renaldi, Francesco (1755 - 1799), "Sir Percival Betton e Lady Emma", olio su tela, ribattuto, firmato e datato in basso a destra. 1788, titolato sul retro, craquelure dell'età, 31 x 36,5 cm, in una cornice di legno dorato, 39 x 44,5 cm, 4396 - 0004

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Lettera di indulgenza di Papa Pio VI del 1776 magnifica lettera di indulgenza tardo barocca, costituita da un'incisione in rame parzialmente colorata a mano e stampata su carta vergata da Francesco Mazzoni (menzionato a Roma dal 1738 al 1789) con aggiunte manoscritte, Pietro e Paolo che reggono il sudario della Veronica in alto al centro, incoronati dallo Spirito Santo in forma di colomba, a sinistra veduta del Vaticano con Piazza San Pietro e la Chiesa di San Pietro, in basso a sinistra veduta della Basilica di San Giovanni in Laterano a Roma, in alto a destra veduta storica della Basilica di San Paolo fuori le Mura e in basso a destra della Basilica di Santa Maria Maggiore, a sinistra veduta della Basilica di Santa Maria Maggiore. Maria Maggiore", a sinistra ritratto di Papa Pio VI (1717-1799, nato Giovanni Angelo Conte Braschi, Papa Pio VI dal 1775), a destra raffigurazione di un'udienza papale nella Basilica di San Pietro, in basso tre raffigurazioni della nomina a Papa, a sinistra proclamazione del nuovo Papa dal balcone dopo il conclave, al centro processione con il Papa trasportato in un palanchino dalla Cappella Sistina alla Basilica di San Pietro e a destra preghiera del Papa nella Basilica di San Pietro. San Pietro e a destra la preghiera del Papa alla Porta Santa, con il testo latino "Beatissime Pater - Dominicus Killer Romae praesens ac brevi discessurus Sanctitati Vestrae humillime Supplicat ut dignetur sibi suisque Consanguineis ac affinibus in primo Gradu nec non 12 hic nominatis Personis Indulgentiam plenariam in articulo Mortis Sacramentaliter confessis ac Sacra Comunione refectis aut Salutem contrite SSimum [Sanctissimum] Nomen Jesu ore vel corde devote invocantibus benigne concedere am Gratiam Deo [ingl.Santissimo Padre - Domenico Killer, che è presente a Roma e presto partirà, chiede umilmente a Vostra Santità di concedere gentilmente la piena assoluzione a se stesso e ai suoi consanguinei di primo grado e parenti per matrimonio, e in particolare alle 12 persone qui nominate, che al momento della morte si sono confessate ricevendo il sacramento e sono state rafforzate dalla Santa Comunione o, come salvezza, hanno devotamente fatto voto del santissimo nome di Gesù con la bocca o con il cuore. Grazie a Dio. ]", a destra elenco con i nomi dei 12 interessati, iscrizione e data "Sanctisimo Pio VI - Die 13 mensi Jannuary 1776 [Sua Santità Pio VI il 13 gennaio 1776] ..." e firma indistinta, sigillo cartaceo in rilievo e anno "Anno 1776" in basso a sinistra, informazioni sul testo latino al verso, tracce di piegatura, mancanza di conservazione, incorniciato dietro vetro, dimensioni piegato circa 43 x 56 cm.

INGENHOUSZ (Jan). Nouvelles expériences et observations sur divers objets de physique. Parigi, Théophile Barrois, 1785. In-8, basamento marrone, dorso costolato e decorato, bordi rossi (legatura coeva). Numerosi restauri alla rilegatura (testatine, dorso e angoli). 4 tavole pieghevoli in ottimo stato. Interno in buono stato. Medico e botanico britannico di origine olandese, Jan Ingenhousz (o Ingen-Housz, 1730-1799) fu introdotto alle scienze dal medico Sir John Pringle (1707-1782, presidente della Royal Society e medico del re), che seguì a Londra, dove conobbe Joseph Priestley (1733-1804) e Benjamin Franklin (1706-1790). Divenne uno dei primi sostenitori della variolizzazione (vaccinazione contro il vaiolo). Nel 1768 si recò a Vienna per vaccinare la famiglia dell'imperatrice Maria Teresa d'Austria (1717-1780); vi rimase per oltre dieci anni. Nel 1779, dopo la scoperta dell'ossigeno da parte di Priestley, Ingenhousz si dedicò alle piante e scoprì il ruolo della luce nella fotosintesi. Nel 1780 pubblicò i suoi Esperimenti sulle piante. Nel 1778, il 9 luglio, lesse davanti all'Assemblea della Royal Society di Londra il suo nuovo metodo per ottenere la luce sul campo per mezzo di una piccolissima bottiglia carica di elettricità, una descrizione che corrisponde alla futura lampadina elettrica. Nel 1785 e nel 1788, Jan Ingenhousz partecipò al dibattito sull'elettrocultura. Fu anche autore di un famoso esperimento sulla conducibilità termica dei metalli (1789). A lui si deve l'uso di lastre di vetro nelle macchine elettrostatiche.

*LASCA (Anton Francesco GRAZZINI dit). La seconda cena ove si raccontano dieci bellissime, e piacevolissime novelle no mai più stampate all' illustriss. Sig. Giovanni Bouverye cavaliere inglese. In Stambul, Apresso Ibrahim Achmet Stampatore del Divano, con approvazione, e privilegio della Formidabile Porta Ottomanna, dell'Egira 122. In-12 di viii-220 pp. Vitello marmorizzato, dorso costolato e decorato, titolo in marmo rosso, triplo filetto dorato che incornicia le copertine, tr. rossa (legatura d'epoca). Lievi danni a un taglio, piccolissima perdita alla cuffia, un angolo usurato. Rara edizione pubblicata a Firenze nel 1743 dall'abate Andrea Bonducci, di questi racconti scritti a imitazione del Boccaccio e contenenti immagini comiche e curiose dei modi fiorentini del XVI secolo. Grazzini (1503-1584), detto Le Lasca, fu uno dei fondatori dell'Accademia degli Umidi e poi dell'Accademia della Crusca a Firenze intorno al 1540. Scrisse numerose opere, tra cui poesie, poemi burleschi, canzoni di carnevale e commedie. Dal 1542 pubblicò le sue opere con lo pseudonimo di "Il Lasca" o "Leuciscus". John Bouverie (1723 circa - 19 settembre 1750) è stato un antiquario e collezionista d'arte britannico che ha costruito una collezione di disegni oggi nota come Bouverie Collection, passata alla sorella Elizabeth, senza lasciare figli, poi a Sir Charles Middleton e infine al genero di Middleton, Sir Gerald Noel, padre del primo conte di Gainsborough. Bouverie morì a Guzel Hissar il 19 settembre 1750 mentre viaggiava nell'Impero Ottomano e osservava antichi resti in compagnia di Robert Wood e James Dawkins. Lievi tracce di foxing. Copia di pregio.