Null Maniera di Rosa di Tivoli (Francoforte sul Meno, 1657-Roma, 1706), scuola i…
Descrizione

Maniera di Rosa di Tivoli (Francoforte sul Meno, 1657-Roma, 1706), scuola italiana del XVIII secolo Olio su tela. Misure: 75 x 60, misure incorniciate: 90 x 80 cm. (Francoforte sul Meno, 1657-Roma, 1706). Pittore tedesco. Appartenente a una famiglia di pittori e incisori, specializzata nella pittura di animali e paesaggi, si recò in Italia nel 1677, grazie a un aiuto concesso dal Langravio d'Assia, studiando a Roma con Giacinto Brandi. Nel 1684 si trasferisce a Tivoli, località alla quale deve il soprannome italiano di "Rosa di Tivoli". Stabilitosi definitivamente a Roma nel 1691, fece parte del gruppo di pittori di genere olandesi che si unirono al gruppo guidato da Pieter Laer, noto come schildersbent. Le opere di Roos sono numerose; tuttavia, alcuni dei suoi dipinti potrebbero essere di altra mano, poiché Roos fu copiato dal figlio Jakob e da Domenico Brandi. Diverse composizioni conservate al Museo del Prado provengono dalla collezione di Isabel de Farnesio e presentano in modo esemplare il soggetto e lo stile caratteristici della tradizione familiare, in particolare quella di Philipp Peter, il più noto rappresentante dei Roos che, come di consueto, si concentra sulla presentazione di animali domestici, che pascolano lentamente o tornano a casa. Essi appaiono con i loro pastori nella campagna romana, caratterizzata da rovine, rocce e alberi, che fiancheggiano la composizione e si stagliano all'orizzonte. Mucche, capre, pecore e una capra la cui testa spicca sul gregge sono gli elementi tipici delle sue composizioni. Gli animali, fortemente illuminati, appaiono su uno sfondo scuro e riempiono con le loro dimensioni la tela, che riserva poco spazio al paesaggio. Provenienza: importante collezione privata spagnola.

276 

Maniera di Rosa di Tivoli (Francoforte sul Meno, 1657-Roma, 1706), scuola italiana del XVIII secolo Olio su tela. Misure: 75 x 60, misure incorniciate: 90 x 80 cm. (Francoforte sul Meno, 1657-Roma, 1706). Pittore tedesco. Appartenente a una famiglia di pittori e incisori, specializzata nella pittura di animali e paesaggi, si recò in Italia nel 1677, grazie a un aiuto concesso dal Langravio d'Assia, studiando a Roma con Giacinto Brandi. Nel 1684 si trasferisce a Tivoli, località alla quale deve il soprannome italiano di "Rosa di Tivoli". Stabilitosi definitivamente a Roma nel 1691, fece parte del gruppo di pittori di genere olandesi che si unirono al gruppo guidato da Pieter Laer, noto come schildersbent. Le opere di Roos sono numerose; tuttavia, alcuni dei suoi dipinti potrebbero essere di altra mano, poiché Roos fu copiato dal figlio Jakob e da Domenico Brandi. Diverse composizioni conservate al Museo del Prado provengono dalla collezione di Isabel de Farnesio e presentano in modo esemplare il soggetto e lo stile caratteristici della tradizione familiare, in particolare quella di Philipp Peter, il più noto rappresentante dei Roos che, come di consueto, si concentra sulla presentazione di animali domestici, che pascolano lentamente o tornano a casa. Essi appaiono con i loro pastori nella campagna romana, caratterizzata da rovine, rocce e alberi, che fiancheggiano la composizione e si stagliano all'orizzonte. Mucche, capre, pecore e una capra la cui testa spicca sul gregge sono gli elementi tipici delle sue composizioni. Gli animali, fortemente illuminati, appaiono su uno sfondo scuro e riempiono con le loro dimensioni la tela, che riserva poco spazio al paesaggio. Provenienza: importante collezione privata spagnola.

Le offerte sono terminate per questo lotto. Visualizza i risultati