Null I venditori di pentole, magnifica natura morta di grandi dimensioni attribu…
Descrizione

I venditori di pentole, magnifica natura morta di grandi dimensioni attribuita a Giovanni Battista Recco, scuola italiana del XVII secolo In allegato la relazione del dottore in Storia dell'Arte Nicola Spinosa. Olio su tela, misure: 173 x 117 cm, misure incorniciate: 195 x 140 cm. Un esemplare molto simile intitolato Interno di cucina conservato nel Museo Regionale del Palazzo Abatellis e con due interni di cucina appartenenti a collezioni private napoletane. Sono tutti dipinti in cui le pentole in rame battuto appaiono identiche in termini di rappresentazione pittorica. Il dipinto inedito presenta le iniziali DI sul cucchiaio appoggiato sui piatti, in allusione al suo presunto autore Giovan Battista Recco, ma secondo Spinosa, ma è più probabile che si tratti del nome del committente che ha commissionato il quadro, e che sia stato dipinto intorno al 1630-1635. La tela presenta, su un tavolo di pietra, un eccellente insieme di diverse pentole di rame forgiato, tipico prodotto dell'artigianato napoletano. Nella relazione Spinosa indica anche la mano di Giuseppe de Guido, noto per le sue composizioni floreali e il suo forte naturalismo caravaggesco e l'influenza di José de Ribera. Bibliografia di riferimento: Michal Litwinowicz in The Golden Age of Painting in Naples, p. 151; Nicola Spinosa, Museo Nazionale di Capodimonte, Electa Napoli, 1996, 303 p. (ISBN 88-435-5600-2), p. 139. Provenienza: Collezione privata spagnola.

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I venditori di pentole, magnifica natura morta di grandi dimensioni attribuita a Giovanni Battista Recco, scuola italiana del XVII secolo In allegato la relazione del dottore in Storia dell'Arte Nicola Spinosa. Olio su tela, misure: 173 x 117 cm, misure incorniciate: 195 x 140 cm. Un esemplare molto simile intitolato Interno di cucina conservato nel Museo Regionale del Palazzo Abatellis e con due interni di cucina appartenenti a collezioni private napoletane. Sono tutti dipinti in cui le pentole in rame battuto appaiono identiche in termini di rappresentazione pittorica. Il dipinto inedito presenta le iniziali DI sul cucchiaio appoggiato sui piatti, in allusione al suo presunto autore Giovan Battista Recco, ma secondo Spinosa, ma è più probabile che si tratti del nome del committente che ha commissionato il quadro, e che sia stato dipinto intorno al 1630-1635. La tela presenta, su un tavolo di pietra, un eccellente insieme di diverse pentole di rame forgiato, tipico prodotto dell'artigianato napoletano. Nella relazione Spinosa indica anche la mano di Giuseppe de Guido, noto per le sue composizioni floreali e il suo forte naturalismo caravaggesco e l'influenza di José de Ribera. Bibliografia di riferimento: Michal Litwinowicz in The Golden Age of Painting in Naples, p. 151; Nicola Spinosa, Museo Nazionale di Capodimonte, Electa Napoli, 1996, 303 p. (ISBN 88-435-5600-2), p. 139. Provenienza: Collezione privata spagnola.

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