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AURORA Giuseppe Verdi Gran Galà -Penna stilografica - Edizione limitat…
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Pens AURORA Giuseppe Verdi Gran Galà -Penna stilografica - Edizione limitata 0547/1919. Corpo della penna e finiture cesellati in argento massiccio 925 e rivestite in oro. Pennino M in oro giallo 18kt su condotta in ebanite. Penna nuova, mai inchiostrata né provata, venduta in scatola originale e corredo completo compreso audio cd.

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Pens AURORA Giuseppe Verdi Gran Galà -Penna stilografica - Edizione limitata 0547/1919. Corpo della penna e finiture cesellati in argento massiccio 925 e rivestite in oro. Pennino M in oro giallo 18kt su condotta in ebanite. Penna nuova, mai inchiostrata né provata, venduta in scatola originale e corredo completo compreso audio cd.

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OPERA - VERDI Giuseppe (1813 - 1901) - Lettera autografa non firmata Lettera autografa non firmata (l'ultima parte è incompleta), senza data (ma tra dicembre e gennaio 1869), del celebre compositore italiano, indirizzata al "C.[aro] G.[iulio]", il famoso editore musicale Giulio Ricordi. Una lettera musicale molto interessante che riguarda la parziale rielaborazione voluta dal musicista dopo il grande successo della prima rappresentazione della sua opera "La Forza del Destino" a San Pietroburgo il 10 novembre 1862. Il librettista della suddetta opera era stato F. M. Piave, ma poiché questi, per motivi di salute, non era in grado di apportare al testo le modifiche che Verdi riteneva necessarie, si ricorse all'opera di Antonio Ghislanzoni. Il febbrile lavoro di rifacimento - sia del testo che della relativa musica - fu portato avanti attraverso Giulio Ricordi, come indicato da Abbiati (vol. 3° p. 244 ss.) che cita tre lettere tra Giulio e Verdi a questo proposito senza indicarne il contenuto. I cambiamenti avvennero nell'ultimo atto e Verdi ne parla come segue all'inizio della lettera: 'Non vorrei mettere l'aria dEleonora all'inizio dell'ultimo atto. Ho cercato di trovare uno scioglimento che tu sottoporrai a Ghislanzoni..." e, a ulteriore dimostrazione della grande importanza che Verdi dava al testo delle sue opere, eccolo impegnato a "suggerire" una nuova stesura della scena VII e dell'ultimo atto dell'opera. In realtà, nel testo definitivo, questa Scena VII fu divisa in tre Scene (VII-VIII-IX) e le parole del Maestro subirono ulteriori modifiche, in parte certamente imposte dal librettista, ma in parte volute da Verdi stesso nel ritoccare la musica. (Ciò si evince anche dal testo di un'altra lettera di Verdi a Ricordi in nostro possesso, dove lo stesso musicista ritocca ulteriormente le parole per adattarle alle esigenze musicali). La lettera - purtroppo incompleta alla fine di questo periodo - si conclude con un interessante ...