Null Attribuito a Matías de Arteaga (Villanueva de los Infantes, 1633 - Siviglia…
Descrizione

Attribuito a Matías de Arteaga (Villanueva de los Infantes, 1633 - Siviglia, 1703) "L'adorazione dei Magi Olio su tela. 62 x 83 cm. Pittore e incisore, figlio dell'incisore Bartolomé Arteaga, sviluppò la sua attività artistica a Siviglia, legato soprattutto, tra il 1660 e il 1673, all'Accademia fondata da Murillo, che non solo frequentò ma contribuì anche economicamente e di cui fu segretario nel 1666 e console tre anni dopo. Come si legge nell'articolo della Royal Academy of History, "nella sua arte mostrò un singolare interesse per la prospettiva e le ampie ambientazioni. Probabilmente aveva una bottega molto attiva, dato che ci sono molte opere che, per quanto riguarda il suo stile, hanno qualità molto diverse. Tra i suoi dipinti ci sono cicli importanti come le tele della Vita di San Lauriano del 1670 circa nella cappella del santo nella cattedrale di Siviglia, e la serie eucaristica della Confraternita del Sacramento del 1690. Dipinse anche una serie sulla Vita della Vergine Maria, conservata nel Museo di Siviglia, e un'altra sulla Vita di Gesù Cristo, alcune delle cui tele sono citate in collezioni private a Madrid. Come incisore realizzò copertine e illustrazioni per libri, tra cui spiccano quelle del libro di Fernando de la Torre Farfán intitolato "Fiestas de la S. Iglesia metropolitana y patriarcal de Sevilla al nuevo culto del señor Rey San Fernando" del 1671. Fu anche incisore di riproduzioni di tele dei grandi maestri sivigliani, come Murillo, Herrera, el Mozo, Alonso Cano e Valdés Leal, tra gli altri".

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Attribuito a Matías de Arteaga (Villanueva de los Infantes, 1633 - Siviglia, 1703) "L'adorazione dei Magi Olio su tela. 62 x 83 cm. Pittore e incisore, figlio dell'incisore Bartolomé Arteaga, sviluppò la sua attività artistica a Siviglia, legato soprattutto, tra il 1660 e il 1673, all'Accademia fondata da Murillo, che non solo frequentò ma contribuì anche economicamente e di cui fu segretario nel 1666 e console tre anni dopo. Come si legge nell'articolo della Royal Academy of History, "nella sua arte mostrò un singolare interesse per la prospettiva e le ampie ambientazioni. Probabilmente aveva una bottega molto attiva, dato che ci sono molte opere che, per quanto riguarda il suo stile, hanno qualità molto diverse. Tra i suoi dipinti ci sono cicli importanti come le tele della Vita di San Lauriano del 1670 circa nella cappella del santo nella cattedrale di Siviglia, e la serie eucaristica della Confraternita del Sacramento del 1690. Dipinse anche una serie sulla Vita della Vergine Maria, conservata nel Museo di Siviglia, e un'altra sulla Vita di Gesù Cristo, alcune delle cui tele sono citate in collezioni private a Madrid. Come incisore realizzò copertine e illustrazioni per libri, tra cui spiccano quelle del libro di Fernando de la Torre Farfán intitolato "Fiestas de la S. Iglesia metropolitana y patriarcal de Sevilla al nuevo culto del señor Rey San Fernando" del 1671. Fu anche incisore di riproduzioni di tele dei grandi maestri sivigliani, come Murillo, Herrera, el Mozo, Alonso Cano e Valdés Leal, tra gli altri".

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