TERTULLIANO: "Q. Septimii Fmorentis Tertvlliani Carthaginiensis Presbyteri, Oper…
Descrizione

TERTULLIANO: "Q. Septimii Fmorentis Tertvlliani Carthaginiensis Presbyteri, Opera...". Parisiis Apvd Michaelem Sonnivm 1584. Molto piccolo in folio. Vignetta xilografica al titolo. Epistola a papa Gregorio XIII. Ritratto di Tertulliano in medaglione e xilografia (pagina 523). Bande e iniziali. Pieno basamento contemporaneo (sfregato). Dorso scanalato e decorato con motivi floreali con frontespizio (testatine danneggiate). Angoli usurati. Interno in buone condizioni. Targhetta armoriale. RARA opera cinquecentesca delle opere complete di TERTULLIANO (II e III secolo d.C.) a cura di Jacobus Pamelius. Esperto: Bertrand BRUEL ***** Fare un'offerta equivale ad accettare le nostre condizioni di vendita, quindi per le spedizioni si prega di fare riferimento ad esse ****

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TERTULLIANO: "Q. Septimii Fmorentis Tertvlliani Carthaginien

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COLUMELLA, VARRO, CATO E PALLADIUS. Scriptores rei rusticae. Opera Agricolationum. Bologna, Benedetto Faelli di Ettore, 1504 (Colophon: “Impressa Bonon. MD IIII cal, Septemb.) Folio, mm. 310x220. Leg. antica in m. pelle, titoli e filetti in oro al dorso. Carte 302 i.e 303 num, caratteri romani, all’ultima carta marca tipografica su fondo nero. Qualche traccia d’uso ma bell’esemplare ad ampi margini. Coll: a-z⁶ &⁶ [con]⁶ [rum]⁶ A-B⁶ C⁴ D-M⁶ N⁶ (N6+χ1)O⁶ P⁸ Q-Z⁶ ET⁸.Esemplare ben completo con la carta tra il quaderno N e O, spesso mancante in molti esemplari. Bella impressione bolognese dopo quella del 1494 dello stesso Faelli, di questa nota raccolta di scrittori latini di argomento agrario, nella recensione fornita dall’umanista bolognese Filippo Beroaldo. I "Libri de re rustica" o qui "Opera agricolationum" sono una raccolta di testi in prosa sull'agricoltura e la vita contadina, lasciati dai quattro grandi agronomi antichi, Catone il Vecchio, Varrone, Columella e Palladio. Descrive la coltivazione dei campi e degli orti, l'allevamento delle api, la pesca, l'economia rurale. Troviamo ricette di cucina e medicinali e il lavoro della semina lungo le stagioni. Questi testi sono tradizionalmente stampati in edizioni collettive e adottano un tono scientifico e didattico. Fino alla metà del Cinquecento questi testi furono pubblicati regolarmente e collettivamente sotto il controllo dei maggiori tipografi europei, prima in Italia, culla dell'umanesimo, poi in Francia e Germania. Le edizioni successive testimoniano non solo un rinnovato interesse per le questioni agrarie ma soprattutto ed essenzialmente una riscoperta dei testi antichi attraverso la stampa; la loro diffusione fu uno dei capisaldi del Rinascimento, una vasta rivisitazione del mondo antico. S.T.C. , p. 192; Sorbelli, p. 23 fig.2, p. 192; Missing B.IN.G., Paleari-Henssler, Brunet, Graesse. Folio, mm. 310x220 mm. Ancient quarter leather binding, gilt titles and ornaments on the spine. Leaves 302, i.e 303, roman type, on last leaf printer’s device. Slight sign of wear, good copy with wide margins. Collation: a-z⁶ &⁶ [con]⁶ [rum]⁶ A-B⁶ C⁴ D-M⁶ N⁶ (N6+χ1)O⁶ P⁸ Q-Z⁶ ET⁸.Complete copy also with leaf between N and O quires, usually missing. A nice Bolognese impression after that of 1494 by Faelli himself, of this well-known collection of Latin writers on agrarian topics, in the review provided by the Bolognese humanist Filippo Beroaldo.The "Libri de re rustica" or here "Opera agricolationum" are a collection of didactic texts in prose on agriculture and peasant life, left by the four great ancient agronomists, Cato the Elder, Varro, Columella and Palladio. It describes the cultivation of fields and vegetable gardens, the breeding of bees, fishing, the rural economy (we find cooking recipes and medicines) and the work of sowing along the seasons. These texts are traditionally printed in collective editions and adopt a scientific and didactic tone. Until the mid-sixteenth century these texts were published regularly and collectively under the control of the major European printers, first in Italy, the cradle of humanism, then in France and Germany. Subsequent editions testify not only to a renewed interest in agrarian questions but above all and essentially a rediscovery of ancient texts through the press; their diffusion was one of the cornerstones of the Renaissance, a vast reinterpretation of the ancient world.