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Costumi religiosi - [DANEAU (Lambert)]. Traité de l'estat honnete des Chrestiens en leur accoustrement. [Seguito da:] Deux Traitez de Florent Tertullian [...] et un Arrest de la cour [ ...] pour la réformation des habits & tiltres selon la qualité des personnes. Ginevra, Jean de Laon, 1580. 3 opere rilegate in 1 vol. piccolo in-8 (15,8 x 10 cm) di 191 pp; 68 pp, 1 f. n.; 8 pp, vitello fulvo smaltato, triplice filetto dorato che incornicia le copertine, braccia al centro, dorso costolato decorato con una cifra coronata ripetuta, bordi rossi (legatura del XVIII secolo). Raccolta di tre rare opere sull'abbigliamento cristiano e da gentiluomo. Il primo trattato mette in guardia i fedeli riformati da modi di vestire immorali e decadenti. Il suo autore, Lambert Daneau (1530-1595), era un teologo calvinista nato nella regione francese del Loiret. Seguono altri due testi sullo stesso argomento: Deux traitez [...] L'un des Parures & ornemens. L'altro delle abitudini e degli accorgimenti delle donne cristiane. Plus un traité de sainct Cyprian, Evesque de Carthage, touchant la discipline & les habits des filles (Genève, Jean de Laon, 1580), che è una traduzione di Tertulliano dello stesso Daneau, originariamente pubblicata a Orléans nel 1565 da Éloi Gibier; e un Arrest de la cour, contenant règlement pour les armes, tiltres et qualitez des Gentils-hommes & de leurs femmes, Et pour la réformation des habits & tiltres selon la qualité des personnes ([Dijon], Claude Guyot, 1625). Una copia con le armi e la cifra ripetuta del marchese Charron de Ménars. Mortier Presidente del Parlamento di Parigi, cognato di Colbert, Jean-Jacques Charron, marchese di Menars (1643-1718), fu uno dei più grandi bibliofili del suo tempo. Questo esemplare passò poi nella collezione del cardinale de Rohan-Soubise, che aveva acquistato la maggior parte della bibliotheca menarsiana all'inizio del XVIII secolo (cat. 1788, n. 642 e segno manoscritto sul primo foglio volante). Infine, fece parte della biblioteca di Nicolas Yemeniz nel XIX secolo (cat. 1867, n. 317). Il nome di Ginevra, che compare sui frontespizi dei primi due libri, è stato accuratamente cancellato. Legatura con le armi del marchese Charron de Ménars (O. H. R., pl.185, fers 1 e 3).