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Descrizione

Scettro a campana usato probabilmente da un sacerdote sciamano durante le cerimonie di guerra. È scolpito con una figura zoomorfa che personifica il dio scimmia in posizione eretta che tiene in mano un kero con una testa di trofeo, con la bocca aperta che simbolicamente tira fuori la lingua (segno di sfida e vittoria). Legno, patina antica e segni del tempo. Chimu, Chancay, Perù, 1100-1400 d.C. Dimensioni: 65 x 6 cm Provenienza: ex collezione di Ralf Kotalla, Stoccarda, fondatore dell'omonimo laboratorio di termoluminescenza. Asta Origine, Parigi, sabato 29 ottobre 2016, catalogo numero 89.

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Scettro a campana usato probabilmente da un sacerdote sciamano durante le cerimonie di guerra. È scolpito con una figura zoomorfa che personifica il dio scimmia in posizione eretta che tiene in mano un kero con una testa di trofeo, con la bocca aperta che simbolicamente tira fuori la lingua (segno di sfida e vittoria). Legno, patina antica e segni del tempo. Chimu, Chancay, Perù, 1100-1400 d.C. Dimensioni: 65 x 6 cm Provenienza: ex collezione di Ralf Kotalla, Stoccarda, fondatore dell'omonimo laboratorio di termoluminescenza. Asta Origine, Parigi, sabato 29 ottobre 2016, catalogo numero 89.

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Phurba tibetana con Hayagrivan in bronzo, probabilmente del XIX secolo. Con triplice divinità, testa di cavallo e cobra. Altezza 37 cm La phurba, o pugnale rituale, è un oggetto utilizzato nel buddismo vajrayāna o tantrico per contrassegnare gli spazi sacri e tenere lontani gli spiriti maligni. La parte superiore ha tre teste che rappresentano la gioia, il disgusto e l'equanimità, la parte centrale è un vajra o scettro e la parte inferiore è un coltello a tre lame che simboleggia il fuoco della saggezza e le virtù della carità, della castità e della pazienza, che affronta i vizi dell'odio, della pigrizia e dell'avidità. Il coltello emerge dalla bocca di un mostro acquatico, il makara, che è un simbolo di buona fortuna. L'uso della phurba in Tibet risale all'VIII secolo, inizialmente da parte degli sciamani prima dell'avvento del buddismo. I sacerdoti la usano nelle cerimonie di iniziazione, negli esorcismi e per segnare il centro dei mandala. In questi rituali, il pugnale immobilizza i demoni e le forze negative rappresentate nelle effigi, con l'aiuto di mantra e mudra. I phurba più grandi sono collocati nei templi come simbolo di potere e del grande Lama, associato a Giove e Giovedì. Il loro design ricorda anche gli strumenti usati per immobilizzare gli animali nei rituali vedici indiani e nelle tende mongole, sottolineando la loro funzione di trasformare le forze negative in positive. Solo i sacerdoti iniziati possono maneggiarli a causa dei rischi di un uso improprio. In buone condizioni.