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Descrizione

UN CALICE IN ACCIAIO INTARSIATO D'ORO E D'ARGENTO (KOFTGARI) CON AQUILE, UN OCCHIO DI RIGUARDO PER I DETTAGLI: PROVENIENTE DA UNA PROPRIETA' PRIVATA NEL NORD DI LONDRA Forse Sialkot, Punjab, o Gujarat, India settentrionale, XVII-XVIII secolo Di forma piriforme compressa, poggiante su un corto piede circolare strombato, che si eleva su un corpo globoso e un alto collo svasato sormontato da un coperchio emisferico a cupola con un loto in bocciolo come finale, ai lati un beccuccio a loto ricurvo verso l'alto e un manico a drago sinuoso stilizzato, esterno profusamente decorato con la tipica tecnica del koftgari (damaschinatura) in argento e oro con fasce decorative orizzontali sovrapposte caratterizzate da sontuosi meandri vegetali e spruzzi floreali, spesso contenuti all'interno di archi lobati o tondi, sul collo aquile ad ali spiegate che alternano medaglioni ovali riempiti di bouquet floreali stilizzati, ciascuna fascia separata da sottili fregi geometrici a traforo, altezza 25 cm.Altezza 3 cm. Provenienza: Bonhams New Bond Street, Londra, 28 aprile 2005, lotto 592. Questo lotto presenta una miscela piuttosto originale e unica di tradizioni straniere e autoctone: la sua forma ricorda le brocche Timurid del XV e XVI secolo; la decorazione in tecnica koftgari è originaria dell'Iran, ma la vivacità e la varietà del suo contenuto possono essere inequivocabilmente attribuite al genio degli artigiani indiani. Il decoro koftgari sul collo è particolarmente raffinato e piuttosto insolito nel repertorio decorativo dei vasi dell'India settentrionale. Le aquile stanti ad ali spiegate sono presentate in uno stile che richiama i blasoni e gli stemmi araldici europei. In Europa, l'iconografia dell'aquila araldica, utilizzata come caricatore, sostenitore e stemma, si ispirava alla tradizione tardo-medievale e poggiava su un duplice simbolismo: da un lato era vista come simbolo dell'Impero Romano; dall'altro, secondo l'iconografia cristiana, rappresentava San Giovanni Evangelista. Sebbene particolarmente amata nelle province tedesche e sassoni, l'aquila araldica a una testa era presente anche in diversi stemmi portoghesi, come risulta da diversi manoscritti del XVI secolo, tra cui il Livro da Nobreza e Perfeiçam das Armas (1521), dove lo stemma della famiglia Melo/Mello presenta un'aquila analoga alla nostra come simbolo araldico. Non sembra azzardato ipotizzare che le creazioni indiane in acciaio koftgari abbiano attirato l'attenzione dei viaggiatori e dei funzionari occidentali, tanto da indurli a commissionare speciali recipienti come ricordo, chiedendo agli artigiani locali di incorporare disegni estranei e simboli stranieri.

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UN CALICE IN ACCIAIO INTARSIATO D'ORO E D'ARGENTO (KOFTGARI) CON AQUILE, UN OCCHIO DI RIGUARDO PER I DETTAGLI: PROVENIENTE DA UNA PROPRIETA' PRIVATA NEL NORD DI LONDRA Forse Sialkot, Punjab, o Gujarat, India settentrionale, XVII-XVIII secolo Di forma piriforme compressa, poggiante su un corto piede circolare strombato, che si eleva su un corpo globoso e un alto collo svasato sormontato da un coperchio emisferico a cupola con un loto in bocciolo come finale, ai lati un beccuccio a loto ricurvo verso l'alto e un manico a drago sinuoso stilizzato, esterno profusamente decorato con la tipica tecnica del koftgari (damaschinatura) in argento e oro con fasce decorative orizzontali sovrapposte caratterizzate da sontuosi meandri vegetali e spruzzi floreali, spesso contenuti all'interno di archi lobati o tondi, sul collo aquile ad ali spiegate che alternano medaglioni ovali riempiti di bouquet floreali stilizzati, ciascuna fascia separata da sottili fregi geometrici a traforo, altezza 25 cm.Altezza 3 cm. Provenienza: Bonhams New Bond Street, Londra, 28 aprile 2005, lotto 592. Questo lotto presenta una miscela piuttosto originale e unica di tradizioni straniere e autoctone: la sua forma ricorda le brocche Timurid del XV e XVI secolo; la decorazione in tecnica koftgari è originaria dell'Iran, ma la vivacità e la varietà del suo contenuto possono essere inequivocabilmente attribuite al genio degli artigiani indiani. Il decoro koftgari sul collo è particolarmente raffinato e piuttosto insolito nel repertorio decorativo dei vasi dell'India settentrionale. Le aquile stanti ad ali spiegate sono presentate in uno stile che richiama i blasoni e gli stemmi araldici europei. In Europa, l'iconografia dell'aquila araldica, utilizzata come caricatore, sostenitore e stemma, si ispirava alla tradizione tardo-medievale e poggiava su un duplice simbolismo: da un lato era vista come simbolo dell'Impero Romano; dall'altro, secondo l'iconografia cristiana, rappresentava San Giovanni Evangelista. Sebbene particolarmente amata nelle province tedesche e sassoni, l'aquila araldica a una testa era presente anche in diversi stemmi portoghesi, come risulta da diversi manoscritti del XVI secolo, tra cui il Livro da Nobreza e Perfeiçam das Armas (1521), dove lo stemma della famiglia Melo/Mello presenta un'aquila analoga alla nostra come simbolo araldico. Non sembra azzardato ipotizzare che le creazioni indiane in acciaio koftgari abbiano attirato l'attenzione dei viaggiatori e dei funzionari occidentali, tanto da indurli a commissionare speciali recipienti come ricordo, chiedendo agli artigiani locali di incorporare disegni estranei e simboli stranieri.

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