Null [PAPAUTY]. [HONORÉ III]
Privilegi concessi alla chiesa e all'abbazia di San…
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[PAPAUTY]. [HONORÉ III] Privilegi concessi alla chiesa e all'abbazia di San Pietro in Bovara (provincia di Perugia, Umbria), abbazia benedettina. Atto su pergamena, in latino Italia, San Giovanni in Laterano, 13 aprile 1217 Resti di laghi di seta attaccati alla piega (manca il sigillo di piombo), scrittura cancelleresca, numerosi cardinali sottoscrittori con il loro "signum", iniziale H decorata in testa al protocollo iniziale. Vecchie analisi al verso. Dimensioni: 670 x 630 mm. Carta piegata, alcuni fori nelle pieghe e macchie. Buono stato di conservazione. Onorato III (papa dal 1216 al 1227) lanciò la quinta crociata, decisa dal suo predecessore al Concilio Lateranense. Appoggiò anche la Crociata degli Albigesi. Il fondo della pergamena è tipico delle bolle papali del XIII secolo: a sinistra, la "rota" (grande ruota con doppia circonferenza e quattro raggi) con il motto personale del papa scritto tra i due cerchi. Al centro, la sottoscrizione papale, con la parola SS (subscripsi) anch'essa di suo pugno, e a destra il monogramma "benevalete", delle stesse dimensioni della rota, che riassume la volontà finale. In basso, su tre colonne, sono riportati i nomi dei cardinali presenti alla stesura, elencati in ordine di anzianità, ciascuno autenticato dal suo marchio SS, con i cardinali vescovi al centro, i cardinali sacerdoti a sinistra e i cardinali diaconi a destra. In basso, appena prima della piega, la data e la mano del redattore Ranerius.

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[PAPAUTY]. [HONORÉ III] Privilegi concessi alla chiesa e all'abbazia di San Pietro in Bovara (provincia di Perugia, Umbria), abbazia benedettina. Atto su pergamena, in latino Italia, San Giovanni in Laterano, 13 aprile 1217 Resti di laghi di seta attaccati alla piega (manca il sigillo di piombo), scrittura cancelleresca, numerosi cardinali sottoscrittori con il loro "signum", iniziale H decorata in testa al protocollo iniziale. Vecchie analisi al verso. Dimensioni: 670 x 630 mm. Carta piegata, alcuni fori nelle pieghe e macchie. Buono stato di conservazione. Onorato III (papa dal 1216 al 1227) lanciò la quinta crociata, decisa dal suo predecessore al Concilio Lateranense. Appoggiò anche la Crociata degli Albigesi. Il fondo della pergamena è tipico delle bolle papali del XIII secolo: a sinistra, la "rota" (grande ruota con doppia circonferenza e quattro raggi) con il motto personale del papa scritto tra i due cerchi. Al centro, la sottoscrizione papale, con la parola SS (subscripsi) anch'essa di suo pugno, e a destra il monogramma "benevalete", delle stesse dimensioni della rota, che riassume la volontà finale. In basso, su tre colonne, sono riportati i nomi dei cardinali presenti alla stesura, elencati in ordine di anzianità, ciascuno autenticato dal suo marchio SS, con i cardinali vescovi al centro, i cardinali sacerdoti a sinistra e i cardinali diaconi a destra. In basso, appena prima della piega, la data e la mano del redattore Ranerius.

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[CARRÉ (Rémi)]. Recueil curieux et édifiant sur les cloches de l’Eglise, avec les cérémonies de leur Bénédiction. A l’occasion de celle qui fut faite à Paris le 3 juin 1756, à l’abbaye de Penthemont, en présence & aux noms de Monseigneur le Dauphin et de Madame Adelaïde de France, et le 14 septembre suivant, à l’abbaye aux Bois, en présence & aux noms de Monseigneur le prince de Condé et de Madame la princesse son épouse. Cologne [Paris], sn, 1757. In-12 de [4] 104 pp. Veau marbré, dos à nerfs orné, p. de titre maroquin bordeaux, tr. rouges (reliure de l’époque). Rare petit traité de campanologie que l’on doit à Rémi Carré (1706-1775), bénédictin né à Troyes. Qu’entend-on par cloche, d’où provient l’usage des cloches dans les églises, à quelles occasions les utiliser, pourquoi les bénit-on, d’où vient l’usage de leur donner un nom ? L’auteur répond, en autres, à ces questions dans une première partie. La seconde partie de l’ouvrage traite plus spécifiquement des cloches de Paris. Parmi les points abordés par l’auteur se trouve une partie en rapport avec les exorcismes : « On exorcise les Créatures inanimées, parce que le Démon peut en abuser, & qu’il en abuse souvent pour nuire aux hommes. Par ces Exorcismes l’Eglise demande à Dieu qu’il ne permette pas que les Démons abusent de ces Créatures qui ont été faites pour sa gloire, & dont elle veut se servir pour des usages saints » (p. 33). On trouve à la fin les « Cérémonies du rituel de Paris, pour la bénédiction du métal ou fonte destinés à faire une Cloche » et les « Cérémonies du Rituel de Paris, pour la bénédiction d’une Cloche. » Manque angulaire de papier sur deux feuillets (pp. 69-70 et 71-72) sinon bel exemplaire. De la bibliothèque des ducs de Luynes avec l’ex-libris armorié du château de Dampierre au contreplat.