Henry de MONTHERLANT (1896-1972). Manoscritto autografo, [1950?]; 3 pagine e mezzo in-4, sul retro di lettere a lui indirizzate o frammenti dattiloscritti. Curioso articolo critico scritto su se stesso. "Fin dall'inizio dell'opera di Montherlant, c'è in lui una contraddizione": Le Songe "si basa su questo rifiuto dell'amore: è il romanzo dell'innaturalezza"... Tuttavia, l'aberrazione di Alban sembra "priva di significato nell'opera di Montherlant", "un caso isolato", perché per trent'anni "gli stendardi montherlantiani" hanno sventolato alti, fino alla "sua ultima opera". Cita un verso di Celles qu'on prend dans ses bras, poi Le Maître de Santiago e Les Olympiques. Tuttavia, nell'ultima ristampa di questo romanzo, Montherlant ha eliminato La Petite 19, "per sua stessa ammissione (mi ha detto), perché 'non voleva che la voluttà fosse mescolata in un libro sullo sport' [...] è giudicata di ordine inferiore"... Nella "massa" degli altri libri, "l'atto della carne è glorificato senza alcuna restrizione"...