Descrizione
Max JACOB (1876-1944). L.A.S., Saint-Benoît-sur-Loire 21 gennaio 1940, al poeta Paul Dermée; 1 pagina in-4. "Devo averle scritto una dozzina di volte per una dozzina di libri e ogni volta le ho detto la mia reale ammirazione... Lei conosce i suoi meriti meglio di me, o altrettanto bene. D'altronde, non so più come scrivere ai poeti... O è buono o non è buono... Lei è ovviamente buono... se non altro per il suo linguaggio, che è ben piazzato, la sua immaginazione, che è illimitata e ancora di più. Mi piace particolarmente la Baia del Giudizio, quel paradiso per le vecchie barche. Avresti potuto trasformarlo in un lungo racconto nello stile del Vecchio Marinaio di Coleridge. Che peccato! Mi è piaciuta particolarmente anche la Carta dell'Ordine. Sono un po' stanco di poetare con la penna in mano, le poesie dei miei amici mi ringiovaniscono, le tue soprattutto. [...] Esistono i poeti della domenica come esistono i pittori della domenica (questi ultimi sono stati i migliori nel Novecento)."
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Max JACOB (1876-1944). L.A.S., Saint-Benoît-sur-Loire 21 gennaio 1940, al poeta Paul Dermée; 1 pagina in-4. "Devo averle scritto una dozzina di volte per una dozzina di libri e ogni volta le ho detto la mia reale ammirazione... Lei conosce i suoi meriti meglio di me, o altrettanto bene. D'altronde, non so più come scrivere ai poeti... O è buono o non è buono... Lei è ovviamente buono... se non altro per il suo linguaggio, che è ben piazzato, la sua immaginazione, che è illimitata e ancora di più. Mi piace particolarmente la Baia del Giudizio, quel paradiso per le vecchie barche. Avresti potuto trasformarlo in un lungo racconto nello stile del Vecchio Marinaio di Coleridge. Che peccato! Mi è piaciuta particolarmente anche la Carta dell'Ordine. Sono un po' stanco di poetare con la penna in mano, le poesie dei miei amici mi ringiovaniscono, le tue soprattutto. [...] Esistono i poeti della domenica come esistono i pittori della domenica (questi ultimi sono stati i migliori nel Novecento)."
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