Null Sarah BERNHARDT (1844-1923). LA.S., [estate 1885], a Raoul Ponchon; 9 pagin…
Descrizione

Sarah BERNHARDT (1844-1923). LA.S., [estate 1885], a Raoul Ponchon; 9 pagine in-12 con il suo cifrario e il suo motto. Bella e spiritosa lettera durante un tour in Belgio. Inizia raccontando del piacere che prova nel leggere le sue lettere di prima mattina, dopo le quali si alza molto allegramente... "Stasera c'è la prima di Théodora [di Sardou] dai vostri buoni vicini. Sono già molto stanca, perché abbiamo provato fino alle due del mattino, con prove piene di rabbia schiumante. [...] Questa sera cenerò con Frédérix e la signora Marie Laurent, che cercherò di portare in albergo, perché da quando Marie Julien è partita [...] mangio da sola e questo mi rende triste. Penso a voi, adoro Jean [Richepin, il suo amante dell'epoca] e sogno la felicità nell'attesa che arrivi. Sognarla è già un po' averla"... Pensava di andare al museo Wirtz e diceva di avere così tante "idee divertenti in testa per dei racconti" che non riusciva a formularne nemmeno una. Poi parla della sua compagnia: Léon Marais che "preme la voce contro la gola e lascia uscire nuove frasi per i posteri e Bruxelles lo ispira"; Paul Reney "più stupido, più chiacchierone e più bugiardo"; Philippe Garnier "molto malato sotto il suo cappello rotondo"; Marie Laurent che ha 15 anni e porta "i cappellini di una bambina di otto"; Marie Jolliet che ha comprato un costume troppo stretto "e il suo grasso fondoschiena allunga la gonna fino a farla scoppiare"; infine Léon Jolliet che era assente alla prima prova: "Gli ho insaponato la testa in modo da non lasciargli dubbi sul mio amore per la pulizia"...In allegato una L.A.S. allo stesso autore (1885; 1 pagina e un quarto in-12) dopo la rottura con Jean Richepin: "Tu conosci il mio affetto per te. Conosco il tuo affetto per lui. Sicuramente ti ha proibito di vedermi perché tu mi dessi il dispiacere di non venire"...

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Sarah BERNHARDT (1844-1923). LA.S., [estate 1885], a Raoul Ponchon; 9 pagine in-12 con il suo cifrario e il suo motto. Bella e spiritosa lettera durante un tour in Belgio. Inizia raccontando del piacere che prova nel leggere le sue lettere di prima mattina, dopo le quali si alza molto allegramente... "Stasera c'è la prima di Théodora [di Sardou] dai vostri buoni vicini. Sono già molto stanca, perché abbiamo provato fino alle due del mattino, con prove piene di rabbia schiumante. [...] Questa sera cenerò con Frédérix e la signora Marie Laurent, che cercherò di portare in albergo, perché da quando Marie Julien è partita [...] mangio da sola e questo mi rende triste. Penso a voi, adoro Jean [Richepin, il suo amante dell'epoca] e sogno la felicità nell'attesa che arrivi. Sognarla è già un po' averla"... Pensava di andare al museo Wirtz e diceva di avere così tante "idee divertenti in testa per dei racconti" che non riusciva a formularne nemmeno una. Poi parla della sua compagnia: Léon Marais che "preme la voce contro la gola e lascia uscire nuove frasi per i posteri e Bruxelles lo ispira"; Paul Reney "più stupido, più chiacchierone e più bugiardo"; Philippe Garnier "molto malato sotto il suo cappello rotondo"; Marie Laurent che ha 15 anni e porta "i cappellini di una bambina di otto"; Marie Jolliet che ha comprato un costume troppo stretto "e il suo grasso fondoschiena allunga la gonna fino a farla scoppiare"; infine Léon Jolliet che era assente alla prima prova: "Gli ho insaponato la testa in modo da non lasciargli dubbi sul mio amore per la pulizia"...In allegato una L.A.S. allo stesso autore (1885; 1 pagina e un quarto in-12) dopo la rottura con Jean Richepin: "Tu conosci il mio affetto per te. Conosco il tuo affetto per lui. Sicuramente ti ha proibito di vedermi perché tu mi dessi il dispiacere di non venire"...

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