Ercole PROCACCINI LE JEUNE (Milan 1605 - Milan 1680) "Sine Cerere et Baccho frig…
Descrizione

Ercole PROCACCINI LE JEUNE (Milan 1605 - Milan 1680)

"Sine Cerere et Baccho friget Venus" Allegoria con Venere, Cerere, Bacco e amore Olio su tela 70 x 60 cm Alcuni restauri Cornice antica in legno intagliato e dorato Collezione privata, Brescia Collezione privata, Francia Nato in una famiglia di artisti, Ercole Procaccini era originario di Milano, dove il nonno omonimo (1515 - 1595) si era trasferito nel 1586 per fondare un'accademia di pittura. Ercole lavorò con lo zio, Giulio Cesare Procaccini (Bologna, 1574 - Milano, 1625), che gli trasmise il gusto per uno stile ispirato alle emozioni del Correggio e alla magniloquenza di Rubens. Oggi sappiamo che Ercole il Giovane occupava una posizione di grande rilievo nel mondo artistico lombardo della metà del XVII secolo: grazie all'appoggio della potente famiglia Arese e del governatore spagnolo a Milano, il marchese di Caracena, partecipò ai principali progetti artistici dell'epoca. Le sue composizioni di soggetto religioso, dallo stile sobrio e dal messaggio diretto, avevano certamente attirato il favore dei protagonisti della Controriforma milanese. Seppe eccellere anche nei dipinti a soggetto mitologico, come nel caso di questa bella tela già attribuita allo zio, che rappresenta un'importante riscoperta della pittura pagana lombarda. Il tema era molto caro agli artisti del Nord Europa e riscosse un certo successo anche in Lombardia. Risalente al commediografo romano Terenzio, il motto "Sine Cerere et Baccho friget Venus" significa che l'amore, per non perdere la sua forza, ha bisogno di cibo (Cerere) e vino (Bacco). In questo dipinto, Ercole opta per la composizione serrata che si ritrova soprattutto negli esempi nordici. Tuttavia, la sua interpretazione si basa su ammalianti effetti di luce e ombra e su una tavolozza ambrata, che rivela la sua affinità con le opere di Giovanni Stefano Danedi, detto il Montalto (1612 - 1690). La pennellata densa, i toni bruni e rossi, le figure in primo piano animate da una luce calda mentre Bacco, sullo sfondo, è al crepuscolo: sono tutte caratteristiche tipiche di questo ammirevole creatore di immagini ammalianti e altamente eloquenti. Bibliografia: F. M. Ferro, Giulio Cesare Procaccini: aggiunte agli ultimi anni milanesi, in "Rivista d'Arte", serie V, volume 2, 2012, pp. 279-280, n. 5 (come Giulio Cesare Procaccini; pubblicato in bianco e nero) H. Brigstocke, O. d'Albo, Giulio Cesare Procaccini. Vita e opere, 2020, RA11 p. 409, fig. p. 290 (come seguace di Giulio Cesare Procaccini; pubblicato in bianco e nero). H: 70 x L: 60 cm

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Ercole PROCACCINI LE JEUNE (Milan 1605 - Milan 1680)

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