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Descrizione

Giuseppe CESARI dit Il CAVALIER d'ARPINO (Arpino, 1568 - Rome, 1640)

La Sacra Famiglia adorata da San Francesco con un angelo Olio su rame a grisaglia 42 x 34,5 cm Lievi restauri Cornice Carlo Maratta in legno intagliato e dorato del XVIII secolo (restauri e alcune parti mancanti) Provenienza : Sestieri, Roma Italo Faldi, Roma Nato in una famiglia di artisti, Ercole Procaccini era originario di Milano, dove il nonno omonimo (1515 - 1595) si era trasferito nel 1586 per fondare un'accademia di pittura. Ercole lavorò con lo zio, Giulio Cesare Procaccini (Bologna, 1574 - Milano, 1625), che gli trasmise il gusto per uno stile ispirato alle emozioni del Correggio e alla magniloquenza di Rubens. Oggi sappiamo che Ercole il Giovane occupava una posizione di grande rilievo nel mondo artistico lombardo della metà del XVII secolo: grazie all'appoggio della potente famiglia Arese e del governatore spagnolo a Milano, il marchese di Caracena, partecipò ai principali progetti artistici dell'epoca. Le sue composizioni di soggetto religioso, dallo stile sobrio e dal messaggio diretto, avevano certamente attirato il favore dei protagonisti della Controriforma milanese. Seppe eccellere anche nei dipinti a soggetto mitologico, come nel caso di questa bella tela già attribuita allo zio, che rappresenta un'importante riscoperta della pittura pagana lombarda. Il tema era molto caro agli artisti del Nord Europa e riscosse un certo successo anche in Lombardia. Risalente al commediografo romano Terenzio, il motto "Sine Cerere et Baccho friget Venus" significa che l'amore, per non perdere la sua forza, ha bisogno di cibo (Cerere) e vino (Bacco). In questo dipinto, Ercole opta per la composizione serrata che si ritrova soprattutto negli esempi nordici. Tuttavia, la sua interpretazione si basa su ammalianti effetti di luce e ombra e su una tavolozza ambrata, che rivela la sua affinità con le opere di Giovanni Stefano Danedi, detto il Montalto (1612 - 1690). La pennellata densa, i toni bruni e rossi, le figure in primo piano animate da una luce calda mentre Bacco, sullo sfondo, è al crepuscolo: sono tutte caratteristiche tipiche di questo ammirevole creatore di immagini ammalianti e altamente eloquenti. Bibliografia: H. Roettgen, Il Cavalier Giuseppe Cesari d'Arpino. Un grande pittore nello splendore della fama e nell'incostanza della fortuna, Roma, 2002, p. 379, n. 137 M.S. Bolzoni, Il Cavalier Giuseppe Cesari d'Arpino. Maestro del disegno. Catalogo ragionato dell'opera grafica, Roma, 2013, p. 343, n. 222 (cit.). H. Roettgen, Il Cavalier Giuseppe Cesari d'Arpino. Le Zeichnungen. I disegni. III Reife und Alter. Maturita' e anzianita' 1605-1640, Stoccarda 2013, pp. 16-17, n. 427 (pubblicato in bianco e nero). Opere correlate del Cavalier d'Arpino: La tavola con identico soggetto (42 x 32 cm) del Museo Pushkin di Belle Arti di Mosca (vedi immagine n. 1). La pala d'altare La Vergine e il Bambino con San Francesco e Santa Caterina nella chiesa di Santa Maria della Tomba (cappella Rotoli) a Sulmona (Abruzzo, Italia). Il disegno La Sacra Famiglia adorata da San Francesco agli Uffizi (Gabinetto Disegni e Stampe). H: 45 x L: 36,5 cm

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Giuseppe CESARI dit Il CAVALIER d'ARPINO (Arpino, 1568 - Rome, 1640)

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