Null Titouan LAMAZOU (nato nel 1955).
Tarapt welet Al Mousser - 2013.
Niger.
Acr…
Descrizione

Titouan LAMAZOU (nato nel 1955). Tarapt welet Al Mousser - 2013. Niger. Acrilico e sabbia su carta. Dimensioni: 56x43 cm.

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Titouan LAMAZOU (nato nel 1955). Tarapt welet Al Mousser - 2013. Niger. Acrilico e sabbia su carta. Dimensioni: 56x43 cm.

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JOSEP GUINOVART (Barcellona, 1927-2007). Senza titolo, 1977. Olio e collage su uralite. Firmato e datato in basso a sinistra. Misure: 105 x 114 x 9 cm. Josep Guinovart era uno sperimentatore nato con forme, texture, supporti e linguaggi. Ciò è evidente in questa composizione in cui il gioco di onde nella materia è utilizzato dall'artista per enfatizzare l'effetto del collage e delle figure frammentarie (una testa, il corpo ferito di un toro...) Le forme sembrano comporsi e scomporsi tra un battito di ciglia e l'altro, in una composizione orchestrata che fa appello allo spazio circostante. Josep Guinovart si è formato alla Escuela de Maestros Pintores, alla Escuela de Artes y Oficios e nelle classi della FAD. Nel 1948 tiene la sua prima mostra personale presso le gallerie Syra di Barcellona. Ben presto acquisisce un solido prestigio, collabora con Dau al Set e partecipa ai Saloni di Ottobre, Jazz e Undici. Negli anni Cinquanta, grazie a una borsa di studio, vive a Parigi, dove conosce a fondo l'opera di Cézanne e Matisse che, insieme a Miró e Gaudí, saranno le sue influenze più importanti. Nel 1955, insieme ad Aleu, Cuixart, Muxart, Mercadé, Tàpies e Tharrats, forma il gruppo Taüll, che riunisce gli artisti d'avanguardia dell'epoca. Intorno al 1957 inizia una tendenza informale e astratta, con una forte presenza materica sia attraverso l'incorporazione di vari elementi e oggetti (legno bruciato, scatole, oggetti di scarto) sia attraverso l'applicazione di tecniche come il collage e l'assemblaggio. A partire dagli anni Sessanta si allontana dalla poetica dell'Informale e inizia a produrre opere ricche di segni e gesti, che contengono una forte carica espressiva nelle linee e nei colori. Negli anni Settanta utilizza sistematicamente materiali come la sabbia, la terra, l'argilla, la paglia e il fibrocemento e nel decennio successivo si concentra sulla sperimentazione della proiezione tridimensionale delle sue opere, che si concretizza nella creazione di ambienti o ambientazioni spaziali come quella intitolata Contorn-extorn (1978). La produzione artistica di Guinovart è molto varia: dipinti murali, allestimenti e scenografie teatrali, come quella realizzata per le Nozze di sangue di Federico García Lorca, illustrazioni di libri, cartellonistica, arazzi e sculture. Ha partecipato alle Biennali di San Paolo (1952 e 1957), Alessandria d'Egitto (1955) e Venezia (1958, 1962 e 1982) e tra i suoi premi figurano il Premio Città di Barcellona nel 1981, il Premio Nazionale delle Arti Plastiche nel 1990 e il Premio della Generalitat per le Arti Plastiche nel 1990. Nel 1994 è stato inaugurato ad Agramunt, a Lérida, l'Espai Guinovart, una fondazione privata che ospita una mostra permanente delle opere dell'artista. È rappresentato nei Musei d'Arte Contemporanea di Barcellona, Madrid e Città del Messico, nel Museo di Scultura all'Aperto di Santa Cruz de Tenerife, nel Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía, nel Museo de Bellas Artes di Bilbao, nel Museo San Telmo di San Sebastián, il Museo Eusebio Sempere di Alicante, il Museo de Navarra di Tafalla, la Casa de las Américas dell'Avana, il Museo Bocchum in Germania, il Museo de Bellas Artes di Long Island, New York, e il Museo Patio Herreriano di Valladolid.

JOAN PONÇ BONET (Barcellona, 1927 - Saint-Paul, Francia, 1984). "Occhi, cerchi, gufi", 1970-1976. Tecnica mista su carta. Misure: 21 x 13,5 cm; 37 x 29 cm (cornice). Disegno concepito per il libro "Occhi, cerchi, gufi", di Luis Goytisolo. La testa del disegno appare pubblicata nel libro di Goytisolo del 1970. Secondo le annotazioni sul disegno, è stato iniziato a Cadaqués e terminato a Colliure nel 1976. Pittore e disegnatore, si è formato a Barcellona, nell'atelier di Ramon Rogent e all'Accademia di Arti Plastiche con Angel Lopez-Obrero. Dopo essersi dedicato alla pittura e al disegno nell'anonimato, nel 1946 tiene la sua prima mostra personale, presso la Galleria d'Arte di Bilbao, che sarà il suo definitivo consolidamento nel panorama artistico nazionale. Nel 1948 fonda, insieme a Tharrats, Puig, Cuixart, Tàpies e Brossa tra gli altri, il gruppo d'avanguardia Dau al Set. Selezionato da Eugenio D'Ors, partecipa al Salón de los Once di Madrid nel 1951 e nel 1952. Nel 1952 partecipa alla Biennale ispano-americana e l'anno successivo trascorre un periodo a Parigi, dove conosce Joan Miró e può esporre al Musée de la Villa. Su raccomandazione di quest'ultimo, Ponç ha accesso agli ambienti artistici brasiliani, stabilendosi a San Paolo dal 1953 al 1962. Nel 1954, anno dello scioglimento del Dau al Set, tiene una mostra al Museo d'Arte Moderna della città, con un tale successo che l'organizzazione acquista tutte le opere. In Brasile visita le giungle equatoriali, dove rimane impressionato dalla fauna, soprattutto dagli insetti, che incorpora nel suo immaginario. Nel 1955 fonda il gruppo Taüll con Marc Aleu, Modest Cuixart, Jaume Guinovart, Jaume Muxart, Mercadé, Tàpies e Tharrats. Dopo essere tornato in Catalogna a causa di una malattia, come artista pienamente consacrato, espone le sue opere a New York, Rio de Janeiro, Bonn, Parigi, Francoforte, Ginevra, Antibes e in diverse città spagnole. Nel 1965 vince il Gran Premio Internazionale di Disegno alla Biennale di San Paolo. I dipinti di Ponç presentano immagini fantasmagoriche e allo stesso tempo dolorose e tormentate, in cui il subconscio è protagonista. Per il pittore, l'arte non è altro che un'introduzione al mistero e ai segreti dello spirito. Più disegnatore che pittore, il suo lavoro è estremamente dettagliato e minuzioso. La produzione di Ponç può essere suddivisa in sei periodi: il periodo Dau al Set (1947), il periodo brasiliano (1958), il periodo metafisico-geometrico (1969), il periodo dei caratteri metafisici (1970), il periodo dell'agopittura (1971) e un ultimo periodo di sintesi (1972). Nella sua opera Ponç si manifesta come un artista stregone, che concepisce l'arte come magia, come un potere straordinario, un incantesimo, qualcosa di soprannaturale.

JOAN PONÇ BONET (Barcellona, 1927 - Saint-Paul, Francia, 1984). "Suite Caps. Brasile,1958-1959 Matita e inchiostro su carta Firmato, datato e collocato nell'angolo inferiore sinistro. Opera citata nel catalogo ragionato online n. 3380 Con etichetta sul retro della galleria Dau al Set. Misure: 70 x 50,5 cm, 87 x 67 cm (cornice). Ponç ha realizzato la serie "Caps" nella sua tappa brasiliana, paese in cui si era rifugiato per sfuggire al regime di Franco. I disegni della Suite sono frammenti di fisionomie più o meno oniriche (talvolta accompagnate da uccelli), sempre dotate di un'aura poetica. Pittore e disegnatore, si forma a Barcellona, nella bottega di Ramón Rogent e all'Accademia di Arti Plastiche con Ángel López-Obrero. Dopo essersi dedicato alla pittura e al disegno nell'anonimato, nel 1946 tiene la sua prima mostra personale, presso la Galleria d'Arte di Bilbao, che sarà il suo definitivo consolidamento nel panorama artistico nazionale. Nel 1948 fonda, insieme a Tharrats, Puig, Cuixart, Tàpies e Brossa tra gli altri, il gruppo d'avanguardia Dau al Set. Selezionato da Eugenio D'Ors, partecipa al Salón de los Once di Madrid nel 1951 e nel 1952. Nel 1952 partecipa alla Biennale ispano-americana e l'anno successivo trascorre un periodo a Parigi, dove conosce Joan Miró e può esporre al Musée de la Villa. Su raccomandazione di quest'ultimo, Ponç ha accesso agli ambienti artistici brasiliani, stabilendosi a San Paolo dal 1953 al 1962. Nel 1954, anno dello scioglimento del Dau al Set, tiene una mostra al Museo d'Arte Moderna della città, con un tale successo che l'organizzazione acquista tutte le opere. In Brasile visita le giungle equatoriali, dove rimane impressionato dalla fauna, soprattutto dagli insetti, che incorpora nel suo immaginario. Nel 1955 fonda il gruppo Taüll con Marc Aleu, Modest Cuixart, Jaume Guinovart, Jaume Muxart, Mercadé, Tàpies e Tharrats. Dopo essere tornato in Catalogna a causa di una malattia, come artista pienamente consacrato, espone le sue opere a New York, Rio de Janeiro, Bonn, Parigi, Francoforte, Ginevra, Antibes e in diverse città spagnole. Nel 1965 vince il Gran Premio Internazionale di Disegno alla Biennale di San Paolo. I dipinti di Ponç presentano immagini fantasmagoriche e allo stesso tempo dolorose e tormentate, in cui il subconscio è protagonista. Per il pittore, l'arte non è altro che un'introduzione al mistero e ai segreti dello spirito. Più disegnatore che pittore, il suo lavoro è estremamente dettagliato e minuzioso. La produzione di Ponç può essere suddivisa in sei periodi: il periodo Dau al Set (1947), il periodo brasiliano (1958), il periodo metafisico-geometrico (1969), il periodo dei caratteri metafisici (1970), il periodo dell'agopittura (1971) e un ultimo periodo di sintesi (1972). Nella sua opera Ponç si manifesta come un artista stregone, che concepisce l'arte come magia, come un potere straordinario, un incantesimo, qualcosa di soprannaturale.