Null Incunabolo - ABSTEMIUS (Laurentius) & ESOPE. [Fabulae] Fabule per latinissi…
Descrizione

Incunabolo - ABSTEMIUS (Laurentius) & ESOPE. [Fabulae] Fabule per latinissimum virum Laurentium Abstemium nuper composite. Fabulae ex graeco in latinum per Laurentium Vallam virum clarissimum versae. Outinam fese posset spectare latinum nobis qui grecae tradidit ista prior. Diceret is credas hinc graeca thalia valete Cultius haec quoniam musa latinat canit. Impressum Venetiis [Venezia], per Joannem de Cereto de Tridino [detto Tacuinus], 1499 (1 giugno). Piccolo in-4 di 28 ff (segn. a8 b-f4), 30 righe, in caratteri romani, iniziali xilografiche, marchio dello stampatore sul colophon. Pergamena moderna. Completo, buono stato. Ristampa dell'edizione del 1495, sempre di Tacuinus, delle favole del dotto Astemio (c. 1435-1508) bibliotecario del Duca di Urbino, a cura di Domicus Palladius Soranus, e delle favole di Esopo nella traduzione di Laurentius Valla. "La stampa era presente a Venezia dalla fine degli anni Sessanta del Quattrocento, con l'insediamento della bottega di Giovanni di Spira, e si sviluppò rapidamente in questa città, dove la produzione di manoscritti era già particolarmente fiorente per l'importanza dei libri per una classe dirigente dedita al commercio e agli affari internazionali, oltre che all'arte della stampa". affari, cultura e apprendimento. [...] All'inizio del XVI secolo, con più di centocinquanta imprese, la città dei Dogi era considerata la capitale del libro in Europa. Questa capillare diffusione della cultura umanistica, motore di una produzione libraria abbondante e variegata, si accompagnava a un sistema educativo di grande efficacia, basato non solo sulla presenza di precettori e maestri incaricati di istruire i giovani, ma anche sulla fama delle scuole pubbliche istituite a partire dal 1403. Noi non poteva essere terreno più fertile per la precoce diffusione delle raccolte esopiche attraverso le quali gli umanisti italiani contribuirono per primi a rinnovare il "paradigma generico e stilistico della favola" attraverso la riscoperta dell'Esopo greco; infatti, nel 1495 il celebre tipografo Giovanni de Cereto de Tridino, Infatti, nel 1495 il famoso tipografo Giovanni de Cereto de Tridino, alias Tacuinus, pubblicò un'edizione incunabola che riuniva la favoletta che Lorenzo Valla aveva tradotto da un manoscritto greco andato perduto intorno al 1438-144013 e il primo Hecatomythium di Laurentius Abstemius (Lorenzo Bevilacqua), una raccolta di cento apologhi che condivideva con la favoletta di Valla l'ibridazione della favola con il racconto buffo a scopo di intrattenimento. Due ristampe di questa edizione apparvero a Venezia nel 1499 presso lo stesso editore, che pubblicò anche l'Hecatomythium secundum nel 1513, otto anni dopo la prima edizione apparsa a Fano con Soncino [. Fano [...]". Paola Cifarelli, L'imprimerie vénitienne et les recueils ésopiques en italien (1502-1550), in Le Fablier. Revue des Amis de Jean de La Fontaine, anno 2018, n°29, pp. 87-99. Esperto : Madame Elvire POULAIN

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Incunabolo - ABSTEMIUS (Laurentius) & ESOPE. [Fabulae] Fabule per latinissimum virum Laurentium Abstemium nuper composite. Fabulae ex graeco in latinum per Laurentium Vallam virum clarissimum versae. Outinam fese posset spectare latinum nobis qui grecae tradidit ista prior. Diceret is credas hinc graeca thalia valete Cultius haec quoniam musa latinat canit. Impressum Venetiis [Venezia], per Joannem de Cereto de Tridino [detto Tacuinus], 1499 (1 giugno). Piccolo in-4 di 28 ff (segn. a8 b-f4), 30 righe, in caratteri romani, iniziali xilografiche, marchio dello stampatore sul colophon. Pergamena moderna. Completo, buono stato. Ristampa dell'edizione del 1495, sempre di Tacuinus, delle favole del dotto Astemio (c. 1435-1508) bibliotecario del Duca di Urbino, a cura di Domicus Palladius Soranus, e delle favole di Esopo nella traduzione di Laurentius Valla. "La stampa era presente a Venezia dalla fine degli anni Sessanta del Quattrocento, con l'insediamento della bottega di Giovanni di Spira, e si sviluppò rapidamente in questa città, dove la produzione di manoscritti era già particolarmente fiorente per l'importanza dei libri per una classe dirigente dedita al commercio e agli affari internazionali, oltre che all'arte della stampa". affari, cultura e apprendimento. [...] All'inizio del XVI secolo, con più di centocinquanta imprese, la città dei Dogi era considerata la capitale del libro in Europa. Questa capillare diffusione della cultura umanistica, motore di una produzione libraria abbondante e variegata, si accompagnava a un sistema educativo di grande efficacia, basato non solo sulla presenza di precettori e maestri incaricati di istruire i giovani, ma anche sulla fama delle scuole pubbliche istituite a partire dal 1403. Noi non poteva essere terreno più fertile per la precoce diffusione delle raccolte esopiche attraverso le quali gli umanisti italiani contribuirono per primi a rinnovare il "paradigma generico e stilistico della favola" attraverso la riscoperta dell'Esopo greco; infatti, nel 1495 il celebre tipografo Giovanni de Cereto de Tridino, Infatti, nel 1495 il famoso tipografo Giovanni de Cereto de Tridino, alias Tacuinus, pubblicò un'edizione incunabola che riuniva la favoletta che Lorenzo Valla aveva tradotto da un manoscritto greco andato perduto intorno al 1438-144013 e il primo Hecatomythium di Laurentius Abstemius (Lorenzo Bevilacqua), una raccolta di cento apologhi che condivideva con la favoletta di Valla l'ibridazione della favola con il racconto buffo a scopo di intrattenimento. Due ristampe di questa edizione apparvero a Venezia nel 1499 presso lo stesso editore, che pubblicò anche l'Hecatomythium secundum nel 1513, otto anni dopo la prima edizione apparsa a Fano con Soncino [. Fano [...]". Paola Cifarelli, L'imprimerie vénitienne et les recueils ésopiques en italien (1502-1550), in Le Fablier. Revue des Amis de Jean de La Fontaine, anno 2018, n°29, pp. 87-99. Esperto : Madame Elvire POULAIN

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