FRANCESCO AVIANI Venice, Italy (1662) / Vicenza, Italy (1715) "Architectural whim with vanitas"

Olio su tela Francesco Aviani è un pittore specializzato nella rappresentazione di "Capricci architettonici", con uno stile molto particolare che unisce la tradizione dei pittori prospettici a paesaggi di natura più naturalistica. Pur essendo nato a Venezia, il suo lavoro si è sviluppato principalmente a Vicenza, la cui architettura, segnata da Palladio, si riflette più o meno esplicitamente nelle sue opere. Sebbene non esistano documenti al riguardo, appare evidente il legame di Aviani con l'architetto e scenografo bolognese Ferdinando Galli Bibiena (1657 - 1743) e con altri pittori come Giambattista Lambranzi (act.1667-1700). La presente opera riunisce tutti gli elementi caratteristici dello stile maturo del pittore, intorno al 1710, paragonabile a quello conservato al Museo Civico di Vicenza (91 x 134,5 cm, olio su tela, numero di inventario A64). Tra questi la presidenza di una scenografia architettonica molto potente, dalla prospettiva marcata, ricca di statue classiche come quella di Ercole, che lascia il posto a un paesaggio più bucolico e naturalistico, rifinito con toni freddi per aumentare la sensazione di profondità del paesaggio. Inoltre, l'intera opera è animata da animali e figure in diverse pose e atteggiamenti, mettendo in evidenza un piccolo gruppo sul lato sinistro, che piange un cadavere che sta per essere gettato nel fiume. Questo gruppo, osservato da una statua di Crono in alto, trasforma l'opera in un'allegoria del passare del tempo, una vanitas insomma. Lo conferma un'incisione di Ambrogio Orio (1737 - 1825) che rappresenta quest'opera, o una versione molto simile, dato che ci sono leggere varianti nelle figure, che riporta la seguente iscrizione: "Vanitati pur di queste Opre famose,/Umano igegno; ma l'orgaglio abbassa/ Al sol pensier, che te co le tue cose/Il tempo struggitor urta e fracassa". Misure: 91 x 134 cm