Null Attribuito a Cornelis SAFTLEVEN (1607-1681)
La follia del mondo
Tela
62 x 8…
Descrizione

Attribuito a Cornelis SAFTLEVEN (1607-1681) La follia del mondo Tela 62 x 83 cm Restauri. Questo dipinto è ambientato in un mondo devastato dalle dispute religiose e nell'ambiente letterario di Rotterdam, la città di Erasmo. Quando nel 1511 pubblicò il suo Elogio della follia, diede voce alla Signora follia in un pamphlet che denunciava gli eccessi umani e invitava a una maggiore virtù e saggezza. Il pazzo con la cuffia d'asino rimarrà a lungo un motivo familiare nella pittura del Nord. Qui ci chiama in causa, prendendosi gioco degli sciocchi che siamo e lasciando questa donna sotto i riflettori a discutere con il potere politico che la sta giudicando, come un inquisitore. È vestita di giallo, un colore che dal Medioevo è associato al diavolo, alla menzogna e alla follia. diavolo, alla menzogna e alla follia. Cornelis Safteleven, noto per l'originalità delle sue opere satiriche, prende in giro la cattiva condotta dei suoi contemporanei in un dipinto firmato e datato 1663 (Christie's London, 8 dicembre 1995, lotto 28). In esso raffigura la vanità del potere sotto forma di un globo rovesciato, traslucido e fragile. Qui, il globo in cui si muovono le stelle e appaiono un flauto e una cista può rappresentare la vanità delle lune, che possono generare "follia al chiaro di luna". L'ignoranza, bendata, non vi ha accesso, mentre il Papa indica il vecchio che studia un libro coperto di segni cabalistici. Potrebbe trattarsi di un'allusione alla condanna di Galileo come eretico da parte di Papa Urbano VIII nel 1638.

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Attribuito a Cornelis SAFTLEVEN (1607-1681) La follia del mondo Tela 62 x 83 cm Restauri. Questo dipinto è ambientato in un mondo devastato dalle dispute religiose e nell'ambiente letterario di Rotterdam, la città di Erasmo. Quando nel 1511 pubblicò il suo Elogio della follia, diede voce alla Signora follia in un pamphlet che denunciava gli eccessi umani e invitava a una maggiore virtù e saggezza. Il pazzo con la cuffia d'asino rimarrà a lungo un motivo familiare nella pittura del Nord. Qui ci chiama in causa, prendendosi gioco degli sciocchi che siamo e lasciando questa donna sotto i riflettori a discutere con il potere politico che la sta giudicando, come un inquisitore. È vestita di giallo, un colore che dal Medioevo è associato al diavolo, alla menzogna e alla follia. diavolo, alla menzogna e alla follia. Cornelis Safteleven, noto per l'originalità delle sue opere satiriche, prende in giro la cattiva condotta dei suoi contemporanei in un dipinto firmato e datato 1663 (Christie's London, 8 dicembre 1995, lotto 28). In esso raffigura la vanità del potere sotto forma di un globo rovesciato, traslucido e fragile. Qui, il globo in cui si muovono le stelle e appaiono un flauto e una cista può rappresentare la vanità delle lune, che possono generare "follia al chiaro di luna". L'ignoranza, bendata, non vi ha accesso, mentre il Papa indica il vecchio che studia un libro coperto di segni cabalistici. Potrebbe trattarsi di un'allusione alla condanna di Galileo come eretico da parte di Papa Urbano VIII nel 1638.

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