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In bronzo fuso e cesellato in due parti a forma di sfera con la pa…
Descrizione

*CENSURA In bronzo fuso e cesellato in due parti a forma di sfera con la parte superiore traforata. Le basi delle due sfere sono decorate con un motivo a V, tre anse per le catene e un anello superiore per la quarta. Italia, fine del XII secolo H. 14,5 cm (lievi danni) Questo modello è conservato in diversi musei, in particolare a Vic (n. inv. MEV4418) e Barcellona (n. inv. 12109) (Catalogna, Spagna), oltre che a Dusseldorf e Nürenberg. Nel complesso, questi bruciatori di incenso mostrano un alto livello di produzione di massa e un efficiente centro di esportazione con buoni legami commerciali con la Catalogna, ma anche attraverso le Alpi settentrionali, come dimostrano i bruciatori di Coira e Zurigo; sembra che venissero commercializzati anche sul Reno. Il centro di produzione è l'Italia, per le evidenti somiglianze nella tecnica e nei motivi decorativi con altri pezzi attestati come italiani e conservati nelle collezioni museali. Libro consultato: Hiltrud Westermann-Angerhausen, Mittelalterliche Weihrauchfässer von 800 bis 1500, Petersberg, 2014, pp182 - 184 cat n. II l 2 e 3.

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*CENSURA In bronzo fuso e cesellato in due parti a forma di sfera con la parte superiore traforata. Le basi delle due sfere sono decorate con un motivo a V, tre anse per le catene e un anello superiore per la quarta. Italia, fine del XII secolo H. 14,5 cm (lievi danni) Questo modello è conservato in diversi musei, in particolare a Vic (n. inv. MEV4418) e Barcellona (n. inv. 12109) (Catalogna, Spagna), oltre che a Dusseldorf e Nürenberg. Nel complesso, questi bruciatori di incenso mostrano un alto livello di produzione di massa e un efficiente centro di esportazione con buoni legami commerciali con la Catalogna, ma anche attraverso le Alpi settentrionali, come dimostrano i bruciatori di Coira e Zurigo; sembra che venissero commercializzati anche sul Reno. Il centro di produzione è l'Italia, per le evidenti somiglianze nella tecnica e nei motivi decorativi con altri pezzi attestati come italiani e conservati nelle collezioni museali. Libro consultato: Hiltrud Westermann-Angerhausen, Mittelalterliche Weihrauchfässer von 800 bis 1500, Petersberg, 2014, pp182 - 184 cat n. II l 2 e 3.

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