Null Bosse, Abraham
(1602 Tours-1676 Parigi), secondo. Le sette opere di miseric…
Descrizione

Bosse, Abraham (1602 Tours-1676 Parigi), secondo. Le sette opere di misericordia (corporali) (7/7). 7 fogli. Acquaforte e incisione. Dimensioni del foglio circa 29,5 x 35 cm. - In parte leggermente brunito e con foxing.

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Bosse, Abraham (1602 Tours-1676 Parigi), secondo. Le sette opere di misericordia (corporali) (7/7). 7 fogli. Acquaforte e incisione. Dimensioni del foglio circa 29,5 x 35 cm. - In parte leggermente brunito e con foxing.

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BOSSE (Abraham). Raccolta di 2 opere, rilegate in un volumetto in-8, vitello fulvo smaltato, dorso liscio cloisonné e decorato con motivi dorati con frontespizio color granata, triplice filetto dorato che incornicia le copertine con terminali angolari, bordi filettati, roulette interna dorata, bordi punteggiati di rosso; testata superiore danneggiata, angoli usurati (legatura del 1700 circa). Abraham Bosse (1604-1676 circa), uno dei più illustri incisori francesi, era figlio di un sarto tedesco emigrato a Tours. Fu anche matematico e geometra e pubblicò le sue opere sulla geometria e sull'arte dell'incisione, tra cui alcune basate sui trattati dell'architetto e ingegnere Girard Desargues sulla prospettiva, le meridiane e la stereotomia. Riunione dei suoi due principali libri sulla prospettiva, uno teorico e l'altro pratico. -Maniere universali di M. Desargues, per praticare la prospettiva a piedini, come quella geometrica. Include i luoghi e le proporzioni dei tocchi forti e deboli, colorati o colorati. AParis, stampato da Pierre Des-Hayes. 1647 [sul frontespizio] e 1648 [sul titolo a stampa]. Piccolo in-8, 352pp. come segue: 16pp. non numerate, pp.1to168, 8pp. (con 2 colonne per pagina, numerate 169to184), pp.169to176 (contate come 185to192), pp.193to312, 8pp. non numerate (contate come 313to320), pp.321to342, 2pp. non numerate. Prima edizione. Grande illustrazione incisa in rame da Abraham Bosse. Fuori testo: frontespizio con titolo, ritratto di Michel Larcher e 81 tavole in gran parte fronte/retro (con un secondo frontespizio e 156 composizioni numerate e timbrate, di cui 2 ripetute). Uno dei fogli di tavole è stato piegato dal rilegatore e fissato al margine esterno di un foglio di testo. Nel testo, 2 vignette: una dedica a Michel Larcher illustrata con il suo stemma e una dimostrazione numerica che accompagna la composizione n. 156 (Abraham Bosse, savant graveur, Maxime Préaud e Sophie Join-Lambert eds, Paris, BnF, e Tours, Musée des Beaux-Arts, pp.61-62, 244-251 e325; Berlin, n. 4716; Fowler, n. 56). Un grande trattato scientifico e artistico. Utilizzando una pedagogia razionale e cartesiana, Abraham Bosse espone e amplia le teorie di Girard Desargues: tratta la prospettiva applicata al disegno delle figure e delle loro ombre, poi applicata alle variazioni di tonalità e di colore a seconda della distanza degli oggetti rappresentati, e vi aggiunge complementi teorici tra cui il trattato che Girard Desargues stesso aveva pubblicato nel 1636. Egli suggerì che il disegno geometrico e quello prospettico dovessero conformarsi l'uno all'altro: per "disegno geometrico" si intende il disegno della proiezione ortogonale di un oggetto su un piano orizzontale o verticale, che consente ai costruttori o agli artigiani di leggere le dimensioni e di eseguire la fabbricazione o la costruzione. Praticare "le perspectif" (il termine "petit pied" indica una scala ridotta) significa disegnare un oggetto visto da un certo punto a una determinata distanza, che è un'arte liberale e prerogativa dell'architetto. Suggerendo questa conformità tra "geometrico" e "prospettico", Abraham Bosse rovescia le gerarchie tradizionali e "conferisce ai lavoratori manuali le loro lettere di nobiltà". Se a questo si aggiunge la combinazione di incisione e pittura in quella che [egli] chiamava arte del ritratto, non c'è dubbio che abbia tentato una liberalizzazione intellettuale e sociale dell'arte dell'incisione" (Abraham Bosse, savant graveur, op.cit., p.244). Questa Manière universelle valse ad Abraham Bosse l'ammissione all'Accademia Reale di Pittura e Scultura, dove fu chiamato a insegnare la pratica della prospettiva, e fu ampiamente diffusa in Europa: fu tradotta in olandese e ispirò il primo importante trattato inglese sulla prospettiva, pubblicato nel 1719 dal matematico Brook Taylor. Maestro di Blaise Pascal e studioso stimato da René Descartes, l'architetto e geometra Girard Desargues (1591-c. 1661) frequentò la cerchia di Père Mersenne e fu amico di Abraham Bosse. È considerato il fondatore della geometria proiettiva e uno degli inventori del sistema di coordinate geometriche (al quale, tuttavia, fu dato il nome di Cartesio, meno legittimo sotto questo aspetto). Pubblicò quattro trattati, tra cui uno sulla prospettiva nel 1636, una vera e propria Bibbia per Abraham Bosse, che fu uno di coloro che più si adoperarono per diffondere le sue idee. L'opera di Girard Desargues, messa in ombra da quella di Cartesio e Pascal, fu tuttavia riscoperta nel secolo successivo da Gaspard Monge, e sviluppata nell'Ottocento dai matematici Jean-Victor Poncelet e Charles-Julien Brianchon, mentre nel Novecento l'opera del filosofo e filosofo francese Jean-Michel Desargues fu riscoperta dal filosofo e filosofo francese Charles-Julien Brianchon.