Franciosini,L.
Grammatica spagnuola ed italiana. Nuova impressione. Venezia, Bag…
Descrizione

Franciosini,L. Grammatica spagnuola ed italiana. Nuova impressione. Venezia, Baglioni 1734. 5 fol., 526 pp. Flex. Prgt. d. Con hs. rech. (Un po' sfregato). - Macchie d'acqua, titolo hs. Titolo sul taglio inferiore, senza foglietto anteriore. Vors.

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Franciosini,L.

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Una raccolta di due pamphlet di ispirazione fisiocratica all'alba e all'inizio della Rivoluzione. Prima opera: Oggetti proposti all'Assemblea dei notabili da cittadini zelanti. Primo oggetto. Le amministrazioni provinciali. Parigi, Imprimerie Polytype, (2)-69 pp. ;1787. Un fascicolo. 14 x 19,5 cm. Brossura, non rifilata. Discrete macchie su alcune foglie, raro foxing. Numero 1: Mémoire concernant l'utilité des états provinciaux. Di M. le Marquis de M[irabeau], pp. 3-23. N° II. Estratto dalla memoria di M. Necker, presentata al Re nel 1778, sull'istituzione delle amministrazioni provinciali, pp. 24-33. N° III. Projet d'administrations municipales, des généralités, districts & arrondissemens; by the late M. Le T...., pp. 34-45. N° IV. Esame delle amministrazioni provinciali. A cura del sig. D.S.P., pp. 46-68. P. 69: Osservazioni sulle quattro opere precedenti. Prima edizione. Primo stato. Conlon 87: 803; Sudoc 055380050. Una seconda raccolta fu pubblicata nello stesso anno: Objets proposés [...]. Secondo oggetto. Tasse onerose per il re e il suo popolo (Conlon 87: 804). "Il Mémoire concernant l'utilité des états provinciaux riproduce la prima versione di questo testo del marchese Victor de Mirabeau. L'estratto di Necker è tratto dal Mémoire de Monsieur Necker, au Roi, sur l'établissement des administrations provinciaux. Il Projet d'administrations municipales è di Guillaume François Le Trosne (e non di Le Tellier, cfr. Barbier e Quérard), ed è tratto dal libro V, capitoli VI-X di : De l'administration provinciale, et de la réforme de l'impôt..., cfr. t. 1, pp. 556-567 dell'ed. Basilea; Parigi, 1788. L'Examen des administrations provinciales è il libro I (pp. 23-49) del De l'ordre des administrations provinciales déterminé par les loix physiques. Con un esame del Compte rendu [di Necker] nel marzo 1781, pubblicato nel 1782 da Guérineau de Saint-Péravi (e non, cfr. Barbier, da Guignard de Saint Priest), ripubblicato nella stessa stampa nel 1785 con il nuovo titolo: Examen impartial du systême de M. Necker sur les administrations provinciales, où l'on discute les inconvéniens de leur constitution, de leur formation, et de leur gouvernement et régime; avec un Essai sur le revenu public et l'impôt, et sur l'état actuel des finances du Royaume. Di M***. "(Sudoc). Seconda opera: 1) Osservazioni sulle finanze, e in particolare sugli assegnati. [Parigi], Desenne, 1791, 38 pp; (seguito da). -2) Supplément aux observations sur les finances et sur les assignats. [Parigi], Desenne, s.d. [1791], 32 pp. 2 opere in 1 volume. 13 x 20,5 cm. Cartoni moderni in bradel. Ottimo stato. Prima edizione. Molto rara. Si trova solo un'altra copia. Kress B.2167 e B.2168; Goldsmiths'-Kress n. 14941.49; Worldcat non elenca altre copie; CCFr. non ne trova nessuna. Du Pont de Nemours, nella sua rivista settimanale Correspondance patriotique entre les citoyens qui ont été membres de l'Assemblée nationale constituante (vol. II, n. VII, pp. 9-20), ha fatto una recensione abbastanza favorevole di questi due pamphlet: "Questi due opuscoli, scritti da un uomo molto istruito che scrive con grande facilità, non soddisfano completamente il loro titolo. Gli Assignats sono discussi, ma non più specificamente degli altri argomenti che l'autore passa in rassegna; i principali sono l'organizzazione del Ministero delle Finanze, quella delle commissioni dell'Assemblea Nazionale, l'equilibrio da stabilire tra entrate e spese, e una critica abbastanza severa delle operazioni dell'Assemblea Nazionale Costituente su tutti questi punti". (1° paragrafo dell'articolo).

Alberto SAVINIO (1891-1952) Macchina per concimare gli alberi, 1929 Olio su tela firmato e datato in basso a sinistra. Piccole scheggiature e parti mancanti, restauro. 81 x 65 cm Provenienza: collezione Jeanne Castel, Parigi; collezione privata, Parigi Bibliografia: Fagiolo, 1980, p. 221; Vivarelli, catalogo Verona, 1990-1991, p. 154?; Pia Vivarelli, Alberto Savinio, catalogo generale, Electa, Milano, 1996 riprodotto e descritto p. 65, n. 1929 7. Si ringrazia l'Archivio Alberto Savinio per aver confermato l'autenticità di quest'opera. Un certificato dell'Archivio Alberto Savinio sarà consegnato all'acquirente. "Il soggiorno parigino: alla prima mostra di Savinio, inaugurata il 20 ottobre 1927 alla Galerie Jacques Bernheim di Parigi, furono presentati ben ventisei dipinti e un numero imprecisato di disegni... La prima mostra di Savinio fu ben accolta. Tuttavia, solo nel 1929 - un anno di intenso lavoro, con ben sessantasei dipinti, quasi tutti datati dall'artista - le opere di Savinio furono esposte nella collezione personale di Paul Guillaume, in mostre collettive di artisti intorno a Léonce Rosenberg, alla galleria L'Effort Moderne, e in mostre di pittori italiani, alla galleria Zak e alla galleria Bonaparte... Infine, non esiste alcuna prova documentale di una mostra personale, sempre nel 1929, alla galleria Jeanne Castel, che invece è indicata da più fonti: una scheda informativa, datata 15 dicembre 1932, scritta dallo stesso Savinio e inviata alla Biennale di Venezia (A.S.A.C. di Venezia) e nella nota biografica inclusa nel saggio di Costantini del 1934. Sebbene sia molto probabile che il gallerista con cui l'artista aveva un contratto di esclusiva abbia organizzato una mostra personale dei suoi dipinti, non ne è stata trovata traccia nelle riviste d'arte dell'epoca, né nel 1929 né successivamente ....?" in Alberto Savinio, catalogo generale, Pia Vivarelli, Electa, Milano, 1996. "Dal 1928 in poi, la tensione narrativa di Savinio per un mondo complesso e primordiale e, secondo il principio eracliteo, un mondo in continuo divenire, si fa più chiara. Nella ricca iconografia della sua produzione parigina, caratterizzata da immagini polimorfe e apparizioni mutevoli e fantastiche, nel 1927-1928 compare il tema dei giocattoli. Il ciclo viene variamente trattato negli anni Trenta e oltre come un accumulo di oggetti abbandonati nella foresta o sulla spiaggia, un monumento piramidale di dubbia stabilità assemblato su rocce e piattaforme, un monumento funerario, il prezioso bottino di un pirata abbandonato in mare, una macchina universale o una macchina per fertilizzare gli alberi" in Nicoletta Cardano, Alberto Savinio, la Comedia dell'Arte, Milano Palazzo Reale, 2011, cat. "Jeanne Castel, segretaria del direttore della galleria Paul Guillaume e lei stessa mercante d'arte, fu una delle prime galleriste di Parigi a interessarsi ai dipinti di Savinio. Lei e Savinio firmarono un contratto alla fine del 1927, documentato in una lettera che Savinio scrisse a Lionello Fiumi il 5 novembre dello stesso anno (pubblicata su Realtà, novembre-dicembre 1954)" in Alberto Savinio, paintings and drawings, 1925-1952, Accademia Italiana delle Arti e delle Arti Applicate, Londra, 1992, cat.

Illustrazione Italiana, Nuova Illustrazione Universale e Corriere Illustrato della domenica.Milano, Fratelli Treves, 1870 fino ai primi del ‘900 66 volumi in Folio; ca 370x260 mm. Legature editoriali originali. Diverse annate dagli anni 1870 fino ai primi del ‘900. Difetti e bruniture. L'Illustrazione Italiana fu una rivista settimanale illustrata tra le più lette in Italia dalla fine Ottocento fino all'avvento della televisione.Fondata a Milano con la testata «Nuova illustrazione universale», fu edita dalla casa editrice Fratelli Treves.Nel corso del 1874 i fratelli Treves rilevano una rivista concorrente: “L'Illustrazione. Rivista italiana”. Dall'unione delle due riviste nacque L'Illustrazione Italiana, che uscì con la nuova testata a partire dal 1º novembre 1875. La rivista cominciò ad avere un'ampia diffusione negli ambienti della medio-alta borghesia, grazie alla qualità degli articoli e soprattutto delle illustrazioni, spesso affidate ad artisti di primo piano come Achille Beltrame, Pietro Scoppetta, Luigi Bompard, Giuseppe Cosenza ed Ettore Ximenes (il quale svolgeva anche le funzioni di vicedirettore).Oltre che all'opera di artisti di grido, il pregio delle fonti iconografiche era dovuto anche alla scelta di utilizzare per la stampa incisioni in legno invece che litografie, che consentivano di ottenere un'altissima resa a partire dai bozzetti di base. Tale qualità fu mantenuta poi nel tempo anche in seguito all'avvento della fotografia, tecnica che vide rappresentati sulle pagine dell'«Illustrazione» alcuni tra i migliori fotogiornalisti nazionali. Con l'avvento della fotografia la rivista adottò la carta patinata, che garantiva una migliore qualità delle immagini.Per quanto riguarda la scrittura dei testi, il periodico si avvalse della collaborazione, in qualità di articolisti, di alcuni dei nomi più importanti della letteratura italiana, fra cui ricordiamo Giosuè Carducci, Grazia Deledda e Luigi Pirandello, lo scrittore verista Giovanni Verga, il poeta Gabriele D'Annunzio, il critico letterario e favolista Luigi Capuana ed Edmondo De Amicis. Accanto alla normale periodicità, L'Illustrazione pubblicava anche dei numeri "speciali" a colori anch'essi di elevata qualità, realizzati in occasione delle festività di fine d'anno.La grande fortuna dell'Illustrazione Italiana durò fino alla morte di Emilio Treves (1916), dopo la quale la rivista cominciò a mostrare i segni di un lento declino.Lotto non passibile di restituzione.