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Asta 133, lotti disponibili 791, 1028, 1067, 1131, 1162.
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Italian coins FIRENZE Cosimo I (1537-1574) Piastra 1570 - MIR 166/1 (indicata R/4) AG (g 32,12) RRRR Cosimo I, figlio di Giovanni dalle Bande Nere, il più celebre condottiero del Rinascimento italiano diventa Duca di Toscana nel 1537. Di carattere assai risoluto (nipote di Caterina Sforza di Pesaro, considerata una delle donne più energiche della storia) sviluppò rapporti politici per garantire prosperità alle fortune della città, eliminando ogni possibile resistenza. Vicino a Carlo V di Spagna concesse favori agli Spagnoli occupanti di parte delle sue terre. Intransigente come governatore del Ducato, limitò molte libertà nelle mura cittadine, e fu al tempo stesso artefice di migliorie nell'agricoltura e nel commercio, ambizioso nel programma urbano e mecenate delle arti; la bellezza delle sue monete è un esempio. Nel 1555 crea un grande Stato Mediceo con la sottomissione di Siena. Pio V lo riconosce Gran Duca nel 1570. Decisivo fu il ruolo della flotta da lui creato nel 1550 nella battaglia navale di Lepanto nel 1571. I conii di questa moneta sono di Pietro Paolo Galeotti successore di Benvenuto Cellini. Di qualità eccezionale per questo millesimo della piu' grande rarita'. Indubbiamente il migliore esemple noto dei pochissimi apparsi. Ad oggi , il migliore esemplare, dei soli 2 da noi reperiti, risultava essere quello dell'asta CNG Triton XXVII del 2024, lotto 10 64, in conservazione "buon BB". La data 1570 è estremamente rara. Tra l'altro questo esemplare presenta un curioso paeticolare avendo il collo del duca più lungo del consueto costituendo una precisa variante che, da nostre ricerche, non risulta mai apparso in vendita pubblica. Questo esemplare è di particolare pregio anche per la sua conservazione con una delicata patina su cui spiccano rilievi intatti. L'esemplare illustrato nel MIR è di qualità assai inferiore. Una piastra del 1573, quindi assai meno rara, ed in conservazione simile a questa in asta NAC 122, lotto 133, ha realizzato ben 19.000 euro più diritti - SPL+

FRANCIS BACON (Dublino, 1909 - Madrid, 1992). "Tre studi per un autoritratto". Litografia su carta Arches, copia E.A. Firmata e giustificata a mano. Opera acquisita presso la Coskun Gallery di Londra nel 2008. Dimensioni: 52 x 94 cm; 79 x 121 cm (cornice). Francis Bacon è l'autore di alcuni dei dipinti più sorprendenti e inediti dell'arte contemporanea. Il suo stile, ossessivo, tormentato e straziante, è un chiaro documento delle difficoltà vissute in Europa dopo la Seconda Guerra Mondiale. Attualmente le sue opere raggiungono cifre stratosferiche nelle aste internazionali, rendendolo uno degli artisti più ricercati sul mercato dell'arte. Ne è un esempio il trittico "Three Studies by Lucian Freud (1969)", che nel 2013 ha raggiunto il prezzo record di 142 milioni di dollari all'asta pubblica, diventando una delle tre opere più costose della storia. Alcune delle sue opere sono presenti nelle più importanti gallerie d'arte del mondo, come la Tate Britain di Londra (che possiede una delle più ampie collezioni dell'artista), il MET e il Moma di New York, il Museo Thyssen-Bornemisza e il Museo Reina Sofía. "Tre studi per un autoritratto" definisce con enfasi il significato dell'arte di Bacon. Figure scomposte, isolate, inquietanti e spirituali che, lungi dal ricercare una specifica somiglianza con la persona raffigurata, si addentrano nella spiritualità del soggetto. Qui vediamo l'astrazione, la frammentazione e la distorsione del volto del pittore, un aspetto fondamentale nello sviluppo artistico di Bacon, conseguenza degli eventi della vita che hanno reso la sua esistenza una fervida bomba a orologeria in procinto di esplodere. Attraverso le sue opere egli esprime la sua condizione vitale, legata anche al suo lato autodistruttivo, riuscendo così a esprimere solitudine, violenza e degrado. Nato a Dublino, anche se da genitori inglesi, Francis Bacon inizia a dipingere da autodidatta. A soli 17 anni, nel 1927, la galleria Paul Rosemberg aprì le porte al pittore. Lì conobbe l'opera di Pablo Picasso, un artista che avrebbe ammirato per tutta la sua carriera. Come Picasso, altri pittori hanno influenzato il lavoro di Bacon: Velázquez (di cui dipinse la versione di Papa Innocenzo X, producendo almeno 40 "papi") e Nicolas Poussin, la cui "Strage degli Innocenti", ora al Musée Condé, suscitò in lui un'intensa emozione. Nel 1945 espone a Londra, insieme agli artisti inglesi Henry Moore e Graham Sutherland, il dipinto Three Studies for Figures at the Foot of a Crucifixion (1944 circa), un trittico che, secondo lo stesso Bacon, segna il punto di partenza della sua carriera. Nel 1945 Bacon aveva sviluppato un proprio stile inconfondibile. Nel 1949 il Museum of Modern Art di New York (MOMA) acquista un'imponente opera di Bacon intitolata Painting 1946. Nel 1956 fu invitato a rappresentare la Gran Bretagna alla Biennale di Venezia insieme a Ben Nicholson e Lucian Freud. Con il suo lavoro, Bacon decise che il soggetto dei suoi dipinti sarebbe stato sia la vita nella morte che la morte nella vita. Cerca di esprimere la sua condizione vitale, che è anche legata al suo lato autodistruttivo. Michel Leiris gli suggerì che il masochismo, il sadismo e manifestazioni simili erano in realtà solo modi per sentirsi più umani. I ritratti e gli autoritratti costituiscono una parte importante dei dipinti di Bacon, tra cui George Dyer in a Mirror del 1968, un'opera in cui il pittore suggerisce la vulnerabilità e la fragilità dell'io. Bacon realizzava ritratti senza pose presi dal vero, sviluppati a partire da fotografie. Ritrasse i suoi compagni e amici intimi e i personaggi famosi: Peter Lacy, George Dyer e John Edwards, Henrietta Moraes, Isabel Rawsthorne, Muriel Belcher, Lucian Freud, Peter Beard e Michel Leiris, ma anche Hitler, Pio XII e Mick Jagger. Alcune delle sue opere sono presenti nelle più importanti gallerie d'arte del mondo, come la Tate Britain di Londra (che possiede una delle più ampie collezioni dell'artista), il MET e il Moma di New York, il Museo Thyssen-Bornemisza e il Muse.