PIER FRANCESCO CITTADINI (Milano, 1616 - Bologna, 1681)
Circe
Olio su tela, cm 8…
Descrizione

PIER FRANCESCO CITTADINI

(Milano, 1616 - Bologna, 1681) Circe Olio su tela, cm 88,5X71 Allievo di Daniele Crespi a Milano, il Cittadini si trasferisce a Bologna agli inizi del quarto decennio, dove prosegue il suo apprendistato con Guido Reni sino al 1637. L'Oretti e l'abate Lanzi lo descrivono evidenziando la poliedrica capacità d'esprimersi nei diversi generi pittorici, realizzando con la medesima naturalezza, affascinanti ritratti, nature morte e delicati paesaggi, avvalendosi sapientemente dei modelli di origine fiamminga, impiegando moduli compositivi del classicismo romano e nella natura morta, adottando gli esempi lombardi di Evaristo Baschenis e Bartolomeo Bettera, riuscendo nondimeno a creare composizioni di notevole originalità. Nel 1645 l'artista visita Roma e fra il 1650 e il 1652 è impegnato insieme al fratello Carlo e Jean Boulanger a decorare la Sala di Bacco nel Palazzo Ducale di Sassuolo, dipingendo fiori e frutti che incorniciano i medaglioni dipinti dal pittore francese. Il medesimo motivo decorativo è altresì impiegato nelle 'Quattro Stagioni', oggi conservate nel museo estense e nella Pinacoteca comunale di Bologna. L'attività di pittore dedito alla natura morta e al paesaggio è accompagnata da una cospicua produzione ritrattistica, genere dove l'origine milanese emerge prepotentemente nel piglio realistico di tradizione lombarda, senza tralasciare l'eleganza e le sontuosità di immagine di tradizione romana, veneta e quella locale, rappresentata da Cesare e Benedetto Gennari. Nei ritratti colpisce oltremodo l'indagine psicologica degli effigiati, agevolata da una minuta capacità di osservazione, ma anche dalla resa luministica, che gli consente una eccelsa descrizione degli abiti. Il dipinto in esame testimonia tutte le qualità attribuite all'artista, che accentuano la carica vitale che emana la giovane donna raffigurata che, per le foglie d'erba di una pozione entro la bottiglia di vetro posta sul tavolo, la bacchetta e il libro su cui si scorgono misteriose formule, si riconosce nella figura di Circe. Lo stile e l'impostazione formale, invece, rivelano la chiara influenza di Guido Reni e Simone Cantarini, trovando numerose analogie con altre mezze figure grandi al naturale dipinte dall'artista nel corso del Quinto decennio e pubblicate da Massimo Pulini. L'opera è corredata da una scheda critica di Massimo Pulini. Bibliografia di riferimento: M. Pulini Pier Francesco Cittadini, Sant'Orsola in Quaderni del Barocco, Ariccia Museo di Palazzo Chigi, 20 dicembre 2008 M. Pulini in La Natura e la Grazia. Raccolte riservate di grandi antiquari, catalogo della mostra a cura di A. Giovanardi, Cesena 2012, pp. 70-71 M. Pulini, Le Nature vive di Pier Francesco Cittadini e una nuova identità per Carlo, in About Art online, 17 maggio 2020 M. Pulini, Pierfrancesco Cittadini paesaggista, in About Art online, 30 maggio 2020 M. Pulini, Pier Francesco Cittadini Il Fare grande e il sacro, in About Art online, luglio 2020

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