GIACOMO NANI
(Porto Ercole, 1698 - Napoli, 1755)
Tavola imbandita con dolci, ort…
Descrizione

GIACOMO NANI (Porto Ercole, 1698 - Napoli, 1755) Tavola imbandita con dolci, ortaggi, uova, bicchieri, cane che mangia la pasta e colomba Firmato al centro: Giacomo Nani f. Olio su tela, cm 74,5X128 La tela qui presentata per la composizione scenica e l'iconografia trova precisi confronti con quella conservata al Museo di Capodimonte, con la quale condivide simili misure (fig. 1; olio su tela, cm 76X130; Cfr. Santucci 2010). Allievo di Andrea Belvedere e di Gaspare Lopez, Giacomo Nani crea nature morte dall'animo naturalistico, in affinità con Tommaso Realfonso (Napoli, 1677 circa ; post 1743), costruendo le sue composizioni ispirandosi a moduli compositivi ed estetici desunti dalle opere di Giovanni Battista Ruoppolo (Napoli, 1629 ; 1693) e Giuseppe Recco (Napoli, 1634 ; Alicante, 1695), ma con una maggiore libertà scenica. Secondo il De Dominici, l'artista era il miglior allievo del Belvedere e 'pittore universale in tutto quello che può dipingere un professore'. Il nucleo più cospicuo e valente del suo catalogo è composto da nature morte di fiori, eseguite con uno stile prossimo a quello di Gaspare Lopez (Napoli, 1650 ; Firenze, 1740), seguendo uno sviluppo tendenzialmente rococò, in similitudine a Nicola Casissa, per poi sviluppare un genere naturamortistico di gusto animalier e neonaturalista prettamente seicentesco. Bibliografia di riferimento: N. Spinosa, Pittura napoletana del Settecento. Dal Barocco al Rococò, Napoli 1988, pp. 65-69; 96, figg. 196-199 A. Tecce, Giacomo Nani, in La Natura morta in Italia, Milano 1989, vol. II, p. 960 M. Santucci, in Museo Nazionale di Capodimonte. Dipinti del XVIII Secolo, la scuola napoletana. Le collezioni borboniche e postunitarie, Napoli 2010, p. 130, n. 99 a-b, con bibliografia precedente

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GIACOMO NANI (Porto Ercole, 1698 - Napoli, 1755) Tavola imbandita con dolci, ortaggi, uova, bicchieri, cane che mangia la pasta e colomba Firmato al centro: Giacomo Nani f. Olio su tela, cm 74,5X128 La tela qui presentata per la composizione scenica e l'iconografia trova precisi confronti con quella conservata al Museo di Capodimonte, con la quale condivide simili misure (fig. 1; olio su tela, cm 76X130; Cfr. Santucci 2010). Allievo di Andrea Belvedere e di Gaspare Lopez, Giacomo Nani crea nature morte dall'animo naturalistico, in affinità con Tommaso Realfonso (Napoli, 1677 circa ; post 1743), costruendo le sue composizioni ispirandosi a moduli compositivi ed estetici desunti dalle opere di Giovanni Battista Ruoppolo (Napoli, 1629 ; 1693) e Giuseppe Recco (Napoli, 1634 ; Alicante, 1695), ma con una maggiore libertà scenica. Secondo il De Dominici, l'artista era il miglior allievo del Belvedere e 'pittore universale in tutto quello che può dipingere un professore'. Il nucleo più cospicuo e valente del suo catalogo è composto da nature morte di fiori, eseguite con uno stile prossimo a quello di Gaspare Lopez (Napoli, 1650 ; Firenze, 1740), seguendo uno sviluppo tendenzialmente rococò, in similitudine a Nicola Casissa, per poi sviluppare un genere naturamortistico di gusto animalier e neonaturalista prettamente seicentesco. Bibliografia di riferimento: N. Spinosa, Pittura napoletana del Settecento. Dal Barocco al Rococò, Napoli 1988, pp. 65-69; 96, figg. 196-199 A. Tecce, Giacomo Nani, in La Natura morta in Italia, Milano 1989, vol. II, p. 960 M. Santucci, in Museo Nazionale di Capodimonte. Dipinti del XVIII Secolo, la scuola napoletana. Le collezioni borboniche e postunitarie, Napoli 2010, p. 130, n. 99 a-b, con bibliografia precedente

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