Null ODOARDO PERINI
(Verona, 1671 - 1757) 
Adorazione dei pastori 
Olio su rame,…
描述

ODOARDO PERINI (Verona, 1671 - 1757) Adorazione dei pastori Olio su rame, cm 41,2X59,6 Provenienza: Londra, Christie's, 22 aprile 1994, lotto 220 (come cerchia di Francesco Maffei) Londra, The Matthiesen Gallery (come Odoardo Perini) Italia, collezione privata L'opera è una pregevole testimonianza dell'arte di Odoardo Perini, artista formatosi in patria nella bottega di Andrea Voltolini e successivamente a Bologna frequentando Giovanni Maria Viani, per poi tornare a Verona nel 1700. L'opera in esame, databile alla prima attività veronese, esibisce influenze dai Bassano e recava un'attribuzione a Francesco Maffei e a Girolamo Brusaferro, riferimenti errati ma comprensibili se si osservano le pennellate sciolte delle figure che sembrano dissolvere i contorni. D'altro canto, l'opera evoca anche lo stile del veneziano Brusaferro e ciò permette di collocarne l'esecuzione durante i primi anni del Settecento. Detto ciò, scorrendo la produzione di Odoardo percepiamo una sua costante evoluzione e durante la maturità concepire composizioni sempre più complesse, come la pala del Miracolo di San Domenico nella chiesa veronese di San Domenico (1720 circa) o nel soffitto successivo della Scuola veneziana di San Giovanni Evangelista del 1730. Tornando al rame qui presentato si avverte l'influenza di Maffei e di Antonio Balestra. Questi indizi confermano una datazione al primo decennio. Bibliografia di riferimento: S. Marinelli, Odoardo Perini, in La pittura veronese nell'età barocca, a cura di L. Fabbri, F. Magani, S. Marinelli, Verona 2017, pp. 338-343; figg. pp. 496-500

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ODOARDO PERINI (Verona, 1671 - 1757) Adorazione dei pastori Olio su rame, cm 41,2X59,6 Provenienza: Londra, Christie's, 22 aprile 1994, lotto 220 (come cerchia di Francesco Maffei) Londra, The Matthiesen Gallery (come Odoardo Perini) Italia, collezione privata L'opera è una pregevole testimonianza dell'arte di Odoardo Perini, artista formatosi in patria nella bottega di Andrea Voltolini e successivamente a Bologna frequentando Giovanni Maria Viani, per poi tornare a Verona nel 1700. L'opera in esame, databile alla prima attività veronese, esibisce influenze dai Bassano e recava un'attribuzione a Francesco Maffei e a Girolamo Brusaferro, riferimenti errati ma comprensibili se si osservano le pennellate sciolte delle figure che sembrano dissolvere i contorni. D'altro canto, l'opera evoca anche lo stile del veneziano Brusaferro e ciò permette di collocarne l'esecuzione durante i primi anni del Settecento. Detto ciò, scorrendo la produzione di Odoardo percepiamo una sua costante evoluzione e durante la maturità concepire composizioni sempre più complesse, come la pala del Miracolo di San Domenico nella chiesa veronese di San Domenico (1720 circa) o nel soffitto successivo della Scuola veneziana di San Giovanni Evangelista del 1730. Tornando al rame qui presentato si avverte l'influenza di Maffei e di Antonio Balestra. Questi indizi confermano una datazione al primo decennio. Bibliografia di riferimento: S. Marinelli, Odoardo Perini, in La pittura veronese nell'età barocca, a cura di L. Fabbri, F. Magani, S. Marinelli, Verona 2017, pp. 338-343; figg. pp. 496-500

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