‡ UNA SPADA MEDIEVALE, CIRCA 1050-1150 

in stato di scavo, con ampia lama piatt…
Descrizione

‡ UNA SPADA MEDIEVALE, CIRCA 1050-1150 in stato di scavo, con ampia lama piatta leggermente affusolata a doppio taglio formata da un piombino per tutta la lunghezza (manca l'ultima porzione di circa 12,0 cm, leggermente piegata di profilo), guardia trasversale in ferro e pomo in noce brasiliana fortemente formato (pomo e guardia forse associati), lama di 82,0 cm La lama è conforme al tipo XII di Oakeshott.

144 

‡ UNA SPADA MEDIEVALE, CIRCA 1050-1150

Le offerte sono terminate per questo lotto. Visualizza i risultati

Forse ti piacerebbe anche

Spada medievale a una mano in ferro. Lama a doppio taglio e affusolata con punta arrotondata, piedini poco profondi e guardia inferiore a lati paralleli (stile croce 2), impugnatura leggermente affusolata, pomo discoidale di tipo I con lati smussati. Cfr. Oakeshott, E., The sword in the Age of the Chivalry, Woodbridge, 1964 (1997); Dufty, A.R., European swords and daggers at the Tower of London, Londra, 1974; Oakeshott, E., Records of the Medieval Sword, Woodbridge, 1991. 1,2 kg, 1,01 m (39 3/4 in.). La spada appartiene alla tipologia delle "spade da guerra", anche se è difficile stabilire se appartenga al tipo XI o al tipo XII della classificazione di Oakeshott. Corrisponde bene a una spada inglese del tipo XI conservata nell'Armeria della Torre (Dufty, 1974, tav. 2, lett. a), rinvenuta in una torbiera nei pressi di Newbury; ma presenta anche molte caratteristiche delle spade del tipo XII: presenta somiglianze con due spade scavate dal dottor Jorma Leppaaho nel 1950, provenienti da tombe tardo-vichinghe, una con guardia trasversale identica al nostro esemplare e l'altra con un pomo identico (Oakeshott, 1991, p.69, lett. V e VI); un altro esemplare simile è conservato al Nationalmuseet di Copenaghen (un reperto d'acqua proveniente dalla Danimarca). In generale, la rastremazione della lama indica piuttosto la natura della tipologia XII. Dalla collezione privata di un gentiluomo londinese, proveniente dalla collezione del nonno formatasi prima dei primi anni Settanta. Accompagnato da una relazione accademica del dottor Raffaele D'Amato. Questo lotto è stato controllato presso la Banca Dati Interpol delle opere d'arte rubate ed è accompagnato dal certificato di ricerca n. 12177-221435.