Vingt-et-un dés pour le jeu de chaupar ou d'échecs India, XV-XIX secolo
Osso ret…
Descrizione

Vingt-et-un dés pour le jeu de chaupar ou d'échecs

India, XV-XIX secolo Osso rettangolare, forato sul bordo e decorato con ocelli. Lunghezza: da 4 a 4,9 cm. Secondo uno studio di A. Contadini, questi dadi lunghi sono una diretta evoluzione dell'astragalo, un gioco romano in osso. Nel mondo arabo, questo tipo di dado rettangolare potrebbe essere stato utilizzato per gli scacchi a quattro mani e per il gioco del nardo, e precede i dadi cubici. Il dado rettangolare è stato attivo in India dall'XI al XIX secolo; era chiamato pasa e veniva utilizzato anche nei giochi di corsa come pachisi, chausar e chaupur, che venivano giocati su una tavola a quattro lati. La pubblicazione della collezione di R. de Wilde sembra suggerire un contesto indiano per il presente set. Secondo lo Shiv Purana, il gioco dei dadi risale alla mitologia indù, quando il sinistro yogi Narada interruppe l'abbraccio tra il dio Shiva e la sua amata Parvati, sostenendo che c'era qualcosa di più delizioso dell'amore, ovvero il gioco dei dadi. Incuriosita dalla sua offerta, la coppia divina inizia a giocare. Tutti imbrogliano il più possibile, ma non importa quanto dura la partita, il risultato è sempre lo stesso: Shiva perde e Parvati vince. Il gioco si svolge in un racconto metaforico di confronto, divisione, illusione e unità. L'età d'oro del chaupar fu il grande periodo Mughal del XVI-XVIII secolo. Visitando Fatepur Sikri nel XIX secolo, Louis Rousselet racconta che l'imperatore Akbar II organizzava tornei che potevano durare tre mesi. Le tracce dei giganteschi altopiani sono ancora visibili, non solo a Fatepur Sikri, ma anche ad Agra e Allahabad. Ben oltre i confini dell'India, il chaupar veniva giocato in tutto il sud-est asiatico e fino alla Siria. Provenienza : Vendita pubblica, Francia, Collezione di M. de Wilde (1929-2019). Bibliografia: Pubblicato in R. de Wilde, Poids, Balances et Pions des Civilisations Anciennes, 2017, p. 219, riprodotto a p. 280 e 282 pp. 248 Oeuvres comparables / Opere simili : Kelsey Museum of Archaeology, 1962.1.52, Ashmolean Museum, acc.no. EA 1974.64 e acc. n. X3322, scavo di Fustat, Egitto, IX-XI secolo, pubblicato in A. Contadini, fig. 51, figg. 36 e 37, British Museum, inv. n. 1027, scavo a Mansura, India, X secolo (?), pubblicato in A. Contadini, fig. 50.

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