Null VICTOIRE (Victoire de Bourbon, detta Madame). 
Lettera autografa firmata "V…
Descrizione

VICTOIRE (Victoire de Bourbon, detta Madame). Lettera autografa firmata "Victoire", al maresciallo de Castries. Albano-Laziale, 1 settembre 1796. Una p. in-8 quadrato, indirizzo sul dorso, sigillo in ceralacca rossa. "Vi ringrazio... delle buone notizie che mi date dei reali, dovete giudicare lo stato in cui mi trovavo mentre apprendevo l'orribile disgrazia, e nello stesso tempo quale felicità di averla salvata, non comprendo/capisco che la mia salute avrebbe potuto resistere [nel luglio 1796, Luigi XVIII aveva subito un attacco nel borgo di Dillingen nella Prussia renana]. Ripeto i miei ringraziamenti, abbiamo avuto solo una lettera dal signor de La Vauguion e una dal signor d'Avaray [Paul-François de Quélen, duc de la Vauguyon, e Antoine-Louis-François de Béziade, comte e futuro duc d'Avaray, compagni di Luigi XVIII in esilio]. Le lettere ci mettono tanto ad arrivare, e questa è un'altra disgrazia, soprattutto nei momenti di grande ansia. Sono felice di sapere che siete con il Re. Vi invidio un po', non credo che ne dubitiate. Avete ragione, Monsieur, a contare sulla mia amicizia. Vi abbraccio con tutto il cuore. Adélayde mi ha chiesto di ringraziarvi per le buone notizie che ci avete dato sul Re...". MADAME VICTOIRE, UNA DELLE FIGLIE DI LOUIS XV, da lui affettuosamente soprannominata "Coche" in riferimento alla sua corpulenza, rimase nubile e fu molto legata alla sorella Madame Adélaïde: le due donne furono sempre ostili alle amanti del padre, in particolare alla Marchesa di Pompadour, e furono le uniche sopravvissute dei loro fratelli allo scoppio della Rivoluzione. Autorizzate dall'Assemblea a lasciare la Francia nel 1790, si rifugiarono in Italia, dove furono costrette a fuggire più volte a causa dell'avanzata delle truppe rivoluzionarie. Madame Victoire non rivide più la Francia e morì in emigrazione, a Trieste, nel 1799.

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VICTOIRE (Victoire de Bourbon, detta Madame). Lettera autografa firmata "Victoire", al maresciallo de Castries. Albano-Laziale, 1 settembre 1796. Una p. in-8 quadrato, indirizzo sul dorso, sigillo in ceralacca rossa. "Vi ringrazio... delle buone notizie che mi date dei reali, dovete giudicare lo stato in cui mi trovavo mentre apprendevo l'orribile disgrazia, e nello stesso tempo quale felicità di averla salvata, non comprendo/capisco che la mia salute avrebbe potuto resistere [nel luglio 1796, Luigi XVIII aveva subito un attacco nel borgo di Dillingen nella Prussia renana]. Ripeto i miei ringraziamenti, abbiamo avuto solo una lettera dal signor de La Vauguion e una dal signor d'Avaray [Paul-François de Quélen, duc de la Vauguyon, e Antoine-Louis-François de Béziade, comte e futuro duc d'Avaray, compagni di Luigi XVIII in esilio]. Le lettere ci mettono tanto ad arrivare, e questa è un'altra disgrazia, soprattutto nei momenti di grande ansia. Sono felice di sapere che siete con il Re. Vi invidio un po', non credo che ne dubitiate. Avete ragione, Monsieur, a contare sulla mia amicizia. Vi abbraccio con tutto il cuore. Adélayde mi ha chiesto di ringraziarvi per le buone notizie che ci avete dato sul Re...". MADAME VICTOIRE, UNA DELLE FIGLIE DI LOUIS XV, da lui affettuosamente soprannominata "Coche" in riferimento alla sua corpulenza, rimase nubile e fu molto legata alla sorella Madame Adélaïde: le due donne furono sempre ostili alle amanti del padre, in particolare alla Marchesa di Pompadour, e furono le uniche sopravvissute dei loro fratelli allo scoppio della Rivoluzione. Autorizzate dall'Assemblea a lasciare la Francia nel 1790, si rifugiarono in Italia, dove furono costrette a fuggire più volte a causa dell'avanzata delle truppe rivoluzionarie. Madame Victoire non rivide più la Francia e morì in emigrazione, a Trieste, nel 1799.

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