Null Scaglia, Vittorio. Similacro della Ser.Ma Vergine Adriatica dedicato al ser…
Descrizione

Scaglia, Vittorio. Similacro della Ser.ma Vergine Adriatica dedicato al ser.mo Antonio Priuli duce meritiss.mo della Ser.ma Rep.ca di Venetia. Venezia, Antonio Pinelli, 1623. In 4° (216 x 158 mm); [8], 78, [2] pagine. Frontespizio figurato inciso. Legatura coeva in cartonato muto. Bell'esemplare di questa prima edizione. Nel lotto anche Li salmi di David nell'edizione svizzera di Soglio del 1753, l'Uffizio della B.V. Maria nell'edizione di Siena del 1784 con numerose tavole incise entro graziosa legatura coeva in bazzana con cornice e fleurons dorati ai piatti e tagli rossi, e la Via Crucis con tavole incise da Giacomo Leonardis, in parte su disegno di Tiepolo, con purtroppo alcune carte in facsimile, entro legatura coeva in bazzana con filettatura e fleurons in oro ai piatti. (4)

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Scaglia, Vittorio. Similacro della Ser.ma Vergine Adriatica dedicato al ser.mo Antonio Priuli duce meritiss.mo della Ser.ma Rep.ca di Venetia. Venezia, Antonio Pinelli, 1623. In 4° (216 x 158 mm); [8], 78, [2] pagine. Frontespizio figurato inciso. Legatura coeva in cartonato muto. Bell'esemplare di questa prima edizione. Nel lotto anche Li salmi di David nell'edizione svizzera di Soglio del 1753, l'Uffizio della B.V. Maria nell'edizione di Siena del 1784 con numerose tavole incise entro graziosa legatura coeva in bazzana con cornice e fleurons dorati ai piatti e tagli rossi, e la Via Crucis con tavole incise da Giacomo Leonardis, in parte su disegno di Tiepolo, con purtroppo alcune carte in facsimile, entro legatura coeva in bazzana con filettatura e fleurons in oro ai piatti. (4)

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Scuola di Granada del XVIII secolo. "Purísima Concepción". Legno intagliato e policromo. Policromia successiva. Danni da xilofagi. Misure: 53 x 21 x 21 cm. Siamo di fronte a un'incisione in tondo alla rinfusa che rappresenta la Vergine nell'invocazione dell'Immacolata Concezione. Maria è raffigurata in piedi su una serie di teste di cherubini, da cui emergono le cime del crescente lunare. Vestita di una semplice tunica e con un manto blu, congiunge le mani in atteggiamento di preghiera, che imprime al manto un gioco naturalistico di pieghe. I capelli le cadono sciolti sulla schiena e i tratti del viso fine e del collo lungo aggiungono una notevole eleganza, stilizzando il suo portamento. Il tema dell'Immacolata Concezione sottolinea il fatto che Maria è nata libera dal peccato originale. Per sottolineare questo ideale, la Vergine viene solitamente rappresentata con una serie di caratteristiche che i fedeli conoscevano e identificavano. Così, viene presentata vestita con una tunica bianca e un manto blu, simboli rispettivamente di purezza e di verità ed eternità. La luna ai suoi piedi allude alla castità di Diana, mentre le nuvole e gli angioletti riflettono il suo carattere di mediatrice presso il tribunale celeste, piuttosto che la sua vittoria sul peccato originale, idea che fu la principale durante la Controriforma. La scuola granadina del XVII secolo, basata sulla precedente scuola rinascimentale, annovera grandi figure come Pablo de Rojas, Juan Martínez Montañés (formatosi in città con la precedente), Alonso de Mena, Alonso Cano, Pedro de Mena, Bernardo de Mora, Pedro Roldán, Torcuato Ruiz del Peral, ecc. In generale, la scuola non trascura la bellezza delle immagini e segue anche il naturalismo, come d'abitudine all'epoca, ma enfatizza sempre di più l'intimità e il raccoglimento in alcune immagini delicate che sarebbero in qualche modo simili al resto delle scuole andaluse in un'altra serie di dettagli, ma che di solito non hanno la monumentalità di quelle sivigliane.