[Mongolfiera]. Bruno, Giacomo Domenico. L'utile direzione delle machine aerostat…
Descrizione

[Mongolfiera]. Bruno, Giacomo Domenico. L'utile direzione delle machine aerostatiche. Napoli, 1784. In 8° (176 x 110 mm);[4], XL pagine. Antiporta figurata incisa (piccole macchie alla tavola.) Legatura in cartoncino xilografato (difetti e strappi). Rara prima edizione che contiene anche "alcuni nuovi progetti per fare che un uomo possa varcar fiumi senza ponti o barche...ed altre invenzioni utili in terre, in mare ed in aria".

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[Mongolfiera]. Bruno, Giacomo Domenico. L'utile direzione delle machine aerostatiche. Napoli, 1784. In 8° (176 x 110 mm);[4], XL pagine. Antiporta figurata incisa (piccole macchie alla tavola.) Legatura in cartoncino xilografato (difetti e strappi). Rara prima edizione che contiene anche "alcuni nuovi progetti per fare che un uomo possa varcar fiumi senza ponti o barche...ed altre invenzioni utili in terre, in mare ed in aria".

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GIL DE ENCINAS (Zamora, attivo tra la fine del XV e l'inizio del XVI secolo). "San Bartolomeo, San Girolamo, San Sebastiano e Santa Caterina". Serie di quattro dipinti su tavola. Sarà accompagnato da una relazione della dottoressa Irune Fiz Fuertes, specialista della pittura di Zamora del XVI secolo. Provenienza: - Collezione Pellisson. Su un'etichetta attaccata alla cornice dei pannelli, iscrizione manoscritta in inchiostro blu: Mr George Pelisson. Ogni pannello ha un numero che potrebbe corrispondere al catalogo di vendita di questa collezione. Tutte queste opere appartenevano alla stessa grande pala d'altare di cui gli elementi della predella facevano indubbiamente parte. Esportabile. Presentano ridipinture e xilofagi trattati. Con mancanza di policromia e difetti nel legno di alcune cornici. Alcune parti delle cornici sono state restaurate. Le cornici sono in legno dorato e presentano iscrizioni in lettere classiche disegnate a sgraffito sul fondo in foglia d'oro. Misure: 58 x 43 cm; 72 x 52 cm (cornice). Questa eccezionale serie di quattro pannelli attribuiti a Gil de Encinas rappresenta ogni santo in piedi davanti a un muretto decorato con un portico. Ogni immagine si apre su un paesaggio lacustre o montano ed è riconoscibile per la tipologia fisica o gli attributi, descritti secondo la Legenda Aurea di Jacques de Voragine: il coltello e il diavolo in catene per San Bartolomeo, l'abito cardinalizio e il leone per San Girolamo, le frecce del martirio di San Sebastiano e il diadema della principessa, la ruota e la spada del martirio di Santa Caterina. La parte superiore di ogni pannello è ornata da un arco ornamentale che circonda le figure, scolpito in legno dorato e decorato con trafori che sormontano l'immagine di ogni santo. Gli studiosi dell'artista collegano Gil de Encinas, pittore di Zamora di cui si conosce poco la biografia, alla prolifica scuola del Maestro di Astorga, in particolare alla sua produzione a Zamora. Il Maestro di Astorga è considerato uno dei principali artisti della Castiglia rinascimentale. È vero che non si conoscono molte informazioni biografiche sull'artista, tanto che il suo nome è sconosciuto, anche se fu attivo a León all'inizio del XVI secolo. Ha dipinto la Pala di San Michele nella cattedrale di Astorga, la Natività di Cristo con San Domenico e San Lorenzo e la Storia di San Giacomo nella collezione del Museo Lázaro Galdiano e i cinque pannelli nella collezione del Museo del Prado di Madrid. Il pannello della Natività con San Domenico e San Lorenzo (Madrid, Museo Lázaro Galdiano) è particolarmente degno di nota come valido punto di confronto. Sembra esserci un eloquente confronto con la Natività, elemento del trittico Torre de Luzea (Zarauz, Guipúzcoa, Banco Hispano Americano) del Maestro di Zamora o operante nel primo terzo del XVI secolo, dove troviamo numerosi punti in comune: la stessa ambientazione, la stessa situazione delle figure all'interno dell'architettura e del paesaggio, gli identici volti oblunghi e ben caratterizzati delle figure e il simile trattamento delle vesti.

BOCCACCIO, Giovanni. Ameto. Venezia, Gregorio de Gregori, 1526 In 8vo. 150x100 mm. Legatura in Marocchino marrone decorato a secco ed in oro. Cornici concentriche in oro, quella esterna con decorazione a volute, quella interna a filetto con fleuron agli angoli. Al centro dei piatti la "Fortuna" cavalca un delfino e il motto VIRBIAM SERVO. Carte 95, 1 bianca. Frontespizio racchiuso entro cornice xilografica con elementi fitomorfi e uccelli. Colophon a carta 95. Annotazione di mano antica alla prima carta. Alla terza carta nota di possesso coeva di G. Giacomo Bosso. Difetti alla legatura, internamente lievi tracce uso, qualche macchietta, esemplare genuino. Unito con: BOCCACCIO, Giovanni. Fiammetta Amorosa … Nouamente ricorretta. Venezia, Bindoni e Pasini, 1527 Carte 88 non numerate. Segn.: A-L8. Colophon a carta L8 recto. Frontespizio entro cornice xilografica con colonne, putti e altre decorazioni. Capilettera xilografiche su fondo criblé. Taglio a carta B4. Buona conservazione. Magnifica legatura veneziana della seconda metà del secolo XVI, eseguita a Venezia, del genere "aldino". L'impianto ornamentale ricorda le legature eseguite a Venezia dal legatore Andrea di Lorenzo, attivo tra il 1520 ed il 1550 ca. Hobson: "L'aspetto della Fortuna che i legatori italiani amano far risaltare è la fuggevolezza, perciò la mettono sul dorso di un delfino, simbolo della velocità". Di essa, si conoscono numerose versioni nelle varianti maschile e femminile. In Italia la Fortuna si trova prevalentemente su legature in marocchino bruno o rossiccio, ma anche bianco, della prima metà del XVI secolo, eseguite a Venezia, Padova e Bologna.”Sander 1058. Cfr. Mostra di manoscritti, documenti e edizioni, Certaldo, 1975, v. 2, n. 72.Per la legatura: A. Hobson, Humanists and bookbinders: the origins and diffusion of the Humanistic bookbinding 1459-1559 …, 1989, pp. 163-164. In 8vo. 150x100mm. Brown morocco binding gilt and blind tooled. Concentric gilt frames, the external one with volute decoration, the internal one with fillet with fleuron at the corners. At the center of the covers, "Fortuna" rides a dolphin and the motto VIRBIAM SERVO. 95 leaves, 1 blank. Title page enclosed within a woodcut frame with plant elements and birds. Colophon on leaf 95. Ancient handwritten note on first leaf. On the third leaf contemporary note of possession of G. Giacomo Bosso. Defects on the binding, internally slight traces of wear, some stains, unsophisticated copy. Bound with: Fiammetta Amorosa … Nouamente ricorretta Venice, Bindoni and Pasini, 1527 88 unnumbered leaves. Collation: A-L8. Colophon on leaf L8 recto. Title page within a woodcut frame with columns, cherubs and other decorations. Woodcut Initials a criblé background. Cut to leaf B4. Good conservation Magnificent Venetian binding from the second half of the 16th century, made in Venice, of the "Aldine" type. The ornamental layout recalls the bindings made in Venice by the binder Andrea di Lorenzo, active between about 1520 and 1550. Hobson: The aspect of Fortune that Italian binders wished to emphasise was fleetingness. They did this by placing her on the back of a dolphin. […] Fortune standing on a dolphin back was a reminder to the reader that opportunity passes in a flash”. Numerous versions of it are known in male and female variants. In Italy the Fortuna is found mainly on bindings in brown or reddish morocco, but also white, from the first half of the 16th century, made in Venice, Padua and Bologna.

GUIZOT, François-Pierre-Guillaume. Lettera autografa firmata. Val-Richer, 10 Giugno 1861 Bifolio in 12mo su carta azzurra. 135x108 mm. Lettera su una pagna, testo in francese, scrittura corsiva, inchiostro bruno. Buono stato di conservazione. Lettera in cui lo storico e uomo di stato comunica il suo interessamento per permettere a un giovane di essere ammesso alla Scuola Navale. «La personne à qui j’ai recommandé votre fils Henri, madame, m’écrit qu’un mot de moi à MM. Delisle et Guibert, Examinateurs des deux degrés pour l’École navale, serait utile. Je viens d’écrire à ces deux Messieurs; mais je ne sais pas leur adresse. Votre fils la trouvera à Paris, et pourra leur faire remettre les deux lettres que je vous envoye. Je désire qu’elles l’aident à réussir…»Guizot fu il capo del governo di Louis Philippe dal 1840 al 1848. Bifolium, in 12mo on light blue paper. 135x108 mm. Letter on a page, text in French, cursive writing, brown ink. Good condition. Letter in which the historian and statesman communicates his interest in allowing a young man to be admitted to the Naval School.«La personne à qui j’ai recommandé votre fils Henri, madame, m’écrit qu’un mot de moi à MM. Delisle et Guibert, Examinateurs des deux degrés pour l’École navale, serait utile. Je viens d’écrire à ces deux Messieurs; mais je ne sais pas leur adresse. Votre fils la trouvera à Paris, et pourra leur faire remettre les deux lettres que je vous envoye. Je désire qu’elles l’aident à réussir…»Guizot was the head of Louis Philippe's government from 1840 to 1848.