Marco Valerio Probo. Hoc in volumine haec continentur. M. Val. Probus De notis R…
Descrizione

Marco Valerio Probo. Hoc in volumine haec continentur. M. Val. Probus De notis Roma. ex codice manuscripto castigatior. Venezia, Giovanni Tacuino, 1525. In 4° (214 x 140 mm); [4], LXXIX [ma 81], [1] carte.Frontespizio stampato in rosso e nero, acarta a4verso incisione della Sibilla di Benedetto Montagna (provenienza tolta al margine inferiore del frontespizio con restauro in carta bianca.) Legatura posteriore in mezza pergamena con angoli. La pubblicazione contiene la prima edizionedell'opera De computo di Beda.Tomash & Williams: "Bede documented the medieval form of hand gestures known as finger numerals, and his is the first printed record we have of them. Bede’s description is short and contains no diagrams. It simply lists the finger positions used to representintegers from 1-9,999 and adds a very short remark on the Greek alphabetic number system".

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Marco Valerio Probo. Hoc in volumine haec continentur. M. Va

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* Post-incunaboli - CODRO (Antonio URCEO, detto). Hoc Codri volumine haec continentur. Orationes, seu sermones ut ipse appellabat. Epistolae. Silvae. Satyrae. Eglogae. Epigrammata. Bologna, Giovanni Antonio Benedetti, 1502 (7 marzo). 2 parti in un piccolo volume in folio di [111, di 112] e [54 di 65] ff. coll. A8 B-Q6 R4 S6 T4 A8 B-H6 I4. Marchio del libraio Benedetti al colophon. Il primo e l'ultimo foglio sono qui in facsimile accuratamente imitato (con data del colophon modificata alla fine per datare l'edizione al 1452...). Mancano il foglio A2 e gli ultimi 11 fogli. Perdita brevemente restaurata al fol. A3. Fori di tarlo sparsi che intaccano il testo in alcuni punti con perdite. Vitello marrone, dorso costolato con cifra coronata DAUPHIN (in parte sbiadita), frontespizio in marmo rosso (legatura del primo Settecento). Ex-libris del barone di Warenghien. Sfregato. Prima edizione di questo importante testo per l'umanesimo italiano. Poeta e insegnante di grammatica, retorica, poesia e greco a Bologna, Antonio Urceo (1446-1500) fu assunto come precettore dalla famiglia patrizia degli Ordelaffi e formò, tra gli altri, allievi illustri, Tra i suoi illustri allievi vi furono Nicolas Copernico e Philippe Béroalde le jeune, ai quali si deve questa edizione delle opere collettive del suo maestro (con l'aiuto di Jean de Pins e Bartolomeo Bianchini e l'incoraggiamento di Antonio Galeazzo Bentivoglio, al quale l'edizione è dedicata). Oltre alle lezioni, contiene una piccola raccolta di Epistolae, due libri di Sylvae in versi, un'Egloga e un libro di Epigrammi. Più della metà del volume è occupata dalle conferenze, che sono la testimonianza più eloquente della sua vita e dei suoi insegnamenti. "Prima edizione di quest'opera rara e ricercata". Brunet (II, 121).

OSVALDO BORSANI (Varedo 1911 - Milano 1985) per Tecno. Chaise-longue P40, design 1955. Struttura in metallo nero, rivestimento originale in tessuto rosso. Dettagli e maniglie in ottone. Con logo Tecno. Misure: 90 x 70 x 129 cm; 40 cm (altezza della seduta). La versatile e confortevole poltrona P40 è stata disegnata da Osvaldo Borsani nel 1955 per Tecno. È dotata di una moltitudine di comodità: la poltrona può essere regolata in più di 400 posizioni; lo schienale può essere reclinato in diverse angolazioni, il poggiatesta si muove verso l'alto e verso il basso, i braccioli in gomma flessibile possono essere ripiegati e la poltrona ha un poggiagambe pieghevole con poggiapiedi in metallo estensibile. Formatosi fin da giovanissimo nell'azienda di mobili di famiglia, Osvaldo Borsani partecipò nel 1933 alla V Triennale di Milano, con il progetto "Casa minima", che fu premiato con la medaglia d'argento. Dopo la laurea al Politecnico di Milano, incontra e collabora con importanti artisti come Lucio Fontana, Agenore Fabbri, Aligi Sassu, Roberto Crippa, Fausto Melotti e Arnaldo Pomodoro. Nel 1953, insieme al fratello Fulgencio, fonda la Tecno, un progetto al quale dedicherà tutta la sua vita. I suoi primi lavori di design industriale sono la poltrona ad inclinazione variabile P40 (1953) e il divano D70 con seduta invertibile. Nel 1968 crea il sistema per ufficio Graphis (insieme a Eugenio Gerli, distribuito in tutto il mondo in un milione di copie), grazie al quale Tecno diventa un produttore di prodotti di design per ufficio di fama internazionale. Alla fine degli anni Sessanta, Osvaldo Borsani crea il Tecno Project Center con Marco Fantoni e Valeria Borsani.

ARISTOTELES - ALCIONIO, Pietro. Habes hoc in codice lector Aristotelis libros De generatione & interitu duos: Meteóron, hoc est sublimium quatuor: De mundo … Quae Omnia Petrus Alcyonius de greco in latinum a se conversa nuc primum ex impressione repraesentanda curavit. Venetiis, Bernardinus Vitales, 1521 Folio. 310 x 214 mm. Legatura in pergamena rigida, fogli di guardia moderni. Carte 164 non numerate compresi i tre fogli bianchi. Colophon a carta H4r. Carattere romano. Timbro ovale di antico possessore nel recto della carta A1 e N1. Nota di possesso su carta A2. Minime riparazioni al margine inferiore della prima carta. Piccoli fori di tarlo che non intaccano il testo. Bell’esemplare ad ampi margini. Edizione originale della traduzione di Pietro Alcionio. L’umanista P. Alcionio, 1487-1527, dopo studiato greco a Venezia, sotto la guida di Marco Musuro da Candia, si impegnò come correttore di bozze presso l'editore e tipografo Aldo Manuzio. Nel 1521 pubblicò questa traduzione latina dei vari testi di Aristotele, dedicando l'opera a Leone X. Oltre al “De generatione et corruptione”, il volume comprende le opere “Meteorologica”, “De mundo” e “Parva naturalia”. Il De mundo è opera di attribuzione incerta. Folio. 310x214mm. Stiff vellum, modern endpapers. 164 Unnumbered 164 leaves, including the three blank leaves. Colophon on leaf H4r. Roman type. Oval stamp of ancient owner on the recto of the A1 leaf and N1 leaf. Handwritten note on leaf A2. Minimal repairs to the lower margin of the first leaf. Small woodworm holes that do not effectt the text. A fine copy with wide margins. First edition of the translation by Pietro Alcionio. The humanist P. Alcionio, 1487-1527, after studying Greek in Venice under the guidance of Marco Musuro da Candia, worked as a proofreader with the publisher and typographer Aldo Manuzio. In 1521 he published this Latin translation of the various texts of Aristotle, dedicating the work to Leo X. In addition to ‘De generatione et corruptione’, the volume includes the works "Meteorologica", "De mundo" and "Parva naturalia". De mundo is a work of uncertain attribution.