Null Scuola spagnola o italiana; secondo terzo del XVI secolo. 

"L'adorazione d…
Descrizione

Scuola spagnola o italiana; secondo terzo del XVI secolo. "L'adorazione dei pastori". Olio su tavola. Cullato. Presenta difetti, perdite e ridipinture. Presenta danni causati da xilofagi. Misure: 181 x 121 cm; 210 x 145 cm (cornice). Questa Adorazione dei pastori è rappresentata davanti a un rudere classico sublimato con una tavolozza di toni di grande espressività che rivelano il gusto scenografico della scuola italiana. I personaggi sono affollati in primo piano attorno al Bambino Gesù, che occupa un posto centrale. L'enfasi gestuale e l'abbigliamento individuano ogni figura, conferendole personalità. L'influenza della scuola italiana si può apprezzare nelle caratterizzazioni e nell'eleganza del portamento, così come nel trattamento squisito dei tessuti. Tipiche del suo laboratorio sono anche le ricche e varie tonalità di grigio e blu del paesaggio in contrasto con le tonalità calde degli abiti. Per quanto riguarda l'iconografia, siamo di fronte a una scena de L'adorazione dei pastori; la rappresentazione di questa scena biblica tratta dal Vangelo di Luca iniziò a prendere forma nell'arte europea a partire dal XII secolo, in coincidenza con l'emergere di alcuni movimenti ascetici promossi da monaci e laici che difendevano un Cristo più umano, esaltavano la povertà e criticavano l'opulenza del clero. Da quel momento in poi godette di grande popolarità tra gli artisti perché permetteva loro di mostrare la loro maestria nel trattamento della luce, come vediamo in quest'opera. Troviamo, quindi, una scena di adorazione in un luogo dove si osservano forme architettoniche classiche, non è una stalla di paglia e legno come si osservava in tempi precedenti. Il tema dell'Adorazione dei pastori, citato nella Bibbia, ha una grande importanza nell'arte perché è il primo momento in cui Cristo rivela la sua divinità al mondo. L'iconografia di questa tavola è quella consueta dell'epoca: alcuni dettagli di influenza fiamminga (la cura nelle qualità degli abiti, la ricchezza dei personaggi, i loro tratti fisici, la colorazione...) insieme ad altri che sono stati mantenuti dalla tradizione locale spagnola. Vale la pena di menzionare il trattamento del colore, con una tavolozza di colori vivaci che si scuriscono solo nelle riprese finali. Per le caratteristiche tecniche, come la modellazione delle forme, le tonalità utilizzate, il tipo di composizione e persino i dettagli estetici utilizzati nel trattamento dei tessuti che compongono la scena, quest'opera può essere iscritta all'interno della scuola manierista. Infatti, un elemento molto caratteristico di questa scuola è l'allungamento anatomico, che si nota soprattutto nella configurazione del volto della Vergine e del corpo del Bambino. Presenta difetti, perdite e ridipinture. Presenta danni causati da xilofagi.

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Scuola spagnola o italiana; secondo terzo del XVI secolo. "L'adorazione dei pastori". Olio su tavola. Cullato. Presenta difetti, perdite e ridipinture. Presenta danni causati da xilofagi. Misure: 181 x 121 cm; 210 x 145 cm (cornice). Questa Adorazione dei pastori è rappresentata davanti a un rudere classico sublimato con una tavolozza di toni di grande espressività che rivelano il gusto scenografico della scuola italiana. I personaggi sono affollati in primo piano attorno al Bambino Gesù, che occupa un posto centrale. L'enfasi gestuale e l'abbigliamento individuano ogni figura, conferendole personalità. L'influenza della scuola italiana si può apprezzare nelle caratterizzazioni e nell'eleganza del portamento, così come nel trattamento squisito dei tessuti. Tipiche del suo laboratorio sono anche le ricche e varie tonalità di grigio e blu del paesaggio in contrasto con le tonalità calde degli abiti. Per quanto riguarda l'iconografia, siamo di fronte a una scena de L'adorazione dei pastori; la rappresentazione di questa scena biblica tratta dal Vangelo di Luca iniziò a prendere forma nell'arte europea a partire dal XII secolo, in coincidenza con l'emergere di alcuni movimenti ascetici promossi da monaci e laici che difendevano un Cristo più umano, esaltavano la povertà e criticavano l'opulenza del clero. Da quel momento in poi godette di grande popolarità tra gli artisti perché permetteva loro di mostrare la loro maestria nel trattamento della luce, come vediamo in quest'opera. Troviamo, quindi, una scena di adorazione in un luogo dove si osservano forme architettoniche classiche, non è una stalla di paglia e legno come si osservava in tempi precedenti. Il tema dell'Adorazione dei pastori, citato nella Bibbia, ha una grande importanza nell'arte perché è il primo momento in cui Cristo rivela la sua divinità al mondo. L'iconografia di questa tavola è quella consueta dell'epoca: alcuni dettagli di influenza fiamminga (la cura nelle qualità degli abiti, la ricchezza dei personaggi, i loro tratti fisici, la colorazione...) insieme ad altri che sono stati mantenuti dalla tradizione locale spagnola. Vale la pena di menzionare il trattamento del colore, con una tavolozza di colori vivaci che si scuriscono solo nelle riprese finali. Per le caratteristiche tecniche, come la modellazione delle forme, le tonalità utilizzate, il tipo di composizione e persino i dettagli estetici utilizzati nel trattamento dei tessuti che compongono la scena, quest'opera può essere iscritta all'interno della scuola manierista. Infatti, un elemento molto caratteristico di questa scuola è l'allungamento anatomico, che si nota soprattutto nella configurazione del volto della Vergine e del corpo del Bambino. Presenta difetti, perdite e ridipinture. Presenta danni causati da xilofagi.

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