Null Marupai, Golfo di Papua, Papua
Nuova Guinea
Noce di cocco, tracce di calce,…
Descrizione

Marupai, Golfo di Papua, Papua Nuova Guinea Noce di cocco, tracce di calce, fibra Lunghezza: 10 cm Provenienza: Ex Ex collezione Norbert Letourneur Ricavato da un tipo di noce di cocco "nana", questo marupai rappresenta la testa stilizzata di un maiale. Era Usato per proteggere dagli spiriti maligni e dagli incantesimi. L'amuleto marupai era una manifestazione dell'intimo legame tra il suo proprietario e lo spirito della foresta che lo animava. Queste misteriose reliquie venivano solitamente indossate in piccoli cesti attorno al collo. La loro complessa fabbricazione comportava un processo di intaglio minuzioso. Lo scultore - mago o capo villaggio - modellava una noce di cocco nana in stilizzate fattezze zoomorfe, come in questo caso un maiale con la bocca semiaperta, incorporandovi complessi motivi geometrici e una doppia serie di volti, che poi strofinava con il bianco per esaltarne l'impatto e la brillantezza. Se si guardava l'amuleto di profilo, si vedeva l'animale, ma se lo si teneva in verticale, gli occhi si trasformavano in quelli di un volto umano. Questi amuleti erano destinati principalmente agli uomini iniziati, anche se alcune donne potevano possederne uno. Di solito venivano ereditati da uno zio defunto, ma potevano anche essere acquistati da uno stregone. Erano riempiti di cariche magiche come cortecce aromatiche, semi e ossa, che venivano depositate attraverso la bocca aperta dell'amuleto. Quando venivano pronunciati degli incantesimi, lo spirito all'interno dell'amuleto poteva aiutare nella caccia, offrire protezione contro le malattie o, sotto l'influenza di uno stregone, causare la distruzione dei nemici. I marupai sono legati alla nozione di imunu, la convinzione che ogni essere contenga uno spirito o un'energia vitale. Caricato di questa forza vitale, il marupai diventa un essere vivente, da onorare, nutrire e spalmare con olio di cocco.

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Marupai, Golfo di Papua, Papua Nuova Guinea Noce di cocco, tracce di calce, fibra Lunghezza: 10 cm Provenienza: Ex Ex collezione Norbert Letourneur Ricavato da un tipo di noce di cocco "nana", questo marupai rappresenta la testa stilizzata di un maiale. Era Usato per proteggere dagli spiriti maligni e dagli incantesimi. L'amuleto marupai era una manifestazione dell'intimo legame tra il suo proprietario e lo spirito della foresta che lo animava. Queste misteriose reliquie venivano solitamente indossate in piccoli cesti attorno al collo. La loro complessa fabbricazione comportava un processo di intaglio minuzioso. Lo scultore - mago o capo villaggio - modellava una noce di cocco nana in stilizzate fattezze zoomorfe, come in questo caso un maiale con la bocca semiaperta, incorporandovi complessi motivi geometrici e una doppia serie di volti, che poi strofinava con il bianco per esaltarne l'impatto e la brillantezza. Se si guardava l'amuleto di profilo, si vedeva l'animale, ma se lo si teneva in verticale, gli occhi si trasformavano in quelli di un volto umano. Questi amuleti erano destinati principalmente agli uomini iniziati, anche se alcune donne potevano possederne uno. Di solito venivano ereditati da uno zio defunto, ma potevano anche essere acquistati da uno stregone. Erano riempiti di cariche magiche come cortecce aromatiche, semi e ossa, che venivano depositate attraverso la bocca aperta dell'amuleto. Quando venivano pronunciati degli incantesimi, lo spirito all'interno dell'amuleto poteva aiutare nella caccia, offrire protezione contro le malattie o, sotto l'influenza di uno stregone, causare la distruzione dei nemici. I marupai sono legati alla nozione di imunu, la convinzione che ogni essere contenga uno spirito o un'energia vitale. Caricato di questa forza vitale, il marupai diventa un essere vivente, da onorare, nutrire e spalmare con olio di cocco.

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