Null Maschera all'uncinetto
Popolazione Rao / Romkun, Regione del Fiume Centrale…
Descrizione

Maschera all'uncinetto Popolazione Rao / Romkun, Regione del Fiume Centrale Ramu // Fiume Goam superiore, provincia di Madang Provincia, Papua Nuova Guinea Legno intagliato, pigmento nero Inizio del XIX secolo Altezza: 43 cm Provenienza: Collezione Kevin Conru, Bruxelles Collezione Kevin Conru, Bruxelles Galleria Flak, Parigi Letteratura: Galerie Flak, Sepik. Crochets, Figures & Masques, Parigi, 2018. Riprodotto a pagina 34. André Breton, affascinato dalla creazione artistica dell'Oceania, vi vedeva "il più grande sforzo immemorabile per rendere conto della compenetrazione del fisico e del mentale, per trionfare sul dualismo della percezione e della rappresentazione, per andare oltre la corteccia e tornare alla linfa". (André Breton, in L'Art magique, 1957) L'arte era un mezzo intermedio per trascendere le realtà fisiche, esplorare, suggerire e rivelare l'essenza stessa dell'esistenza e della spiritualità. Dalla dimensione artistica emanava la dimensione metafisica. Dietro la "corteccia" scolpita si nasconde la "linfa", la forza spirituale e l'energia sacra di un oggetto dalle soluzioni plastiche incredibilmente inventive. Questa maschera all'uncinetto, il cui rarissimo corpus è scarsamente documentato, presenta un'architettura sapiente e complessa che gioca sui volumi e sui piani con ingegnosità. Incastonato in un ovale allungato e allungato con estremità appuntite, il volto stilizzato si articola attorno a una composizione decisamente ingegnosa, originale e strutturata. La forma foliata leggermente bombata è attraversata da una nervatura mediana e, dalla fronte al mento, una serie di ganci curvilinei ad incastro intagliati profondamente nel legno circondano il volto, accentuando la portata dello sguardo sui suoi tratti e la sua espressività. Gli occhi circolari e tubolari, in rilievo, e il naso sottile e adunco, che si estende in sproporzione rispetto alla sporgenza della menzione, assumono una forma simile, unendosi l'uno all'altro per formare un asse mediano, accentuando per contrasto e opposizione lineare il ritmo conferito dalle curve ripetute del perimetro della maschera a uncino. La piccola bocca ovale con labbra leggermente sollevate e semiaperte. Secondo John Friede (Friede, 2005. Vol1, pag. 152. Vol2, n°128), questo tipo di maschera, con i suoi ganci curvi, simili e paragonabili ai volti delle sculture antropomorfe Romkun dei Rao, era attaccata per mezzo di fibre, a ciascuna estremità a forma di bottone, a lunghi tubi di bambù lunghi fino a 4 metri, utilizzati per modificare la voce. Questa modifica della voce creava l'illusione che il suono provenisse da entità soprannaturali. Questo tipo di strumento sacro veniva suonato durante i riti di iniziazione (Friede, New Guinea Art. Arte della Guinea. Capolavori della Collezione de Jolika di Marcia e John Friede, 2005. Marcia e John Friede, 2005: 152, fig.128 (vol.I), 102, n°128 (vol.II), catalogo della mostra, Gallery de Young, Golden Gate Park, San Francisco, ottobre 2005).

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Maschera all'uncinetto Popolazione Rao / Romkun, Regione del Fiume Centrale Ramu // Fiume Goam superiore, provincia di Madang Provincia, Papua Nuova Guinea Legno intagliato, pigmento nero Inizio del XIX secolo Altezza: 43 cm Provenienza: Collezione Kevin Conru, Bruxelles Collezione Kevin Conru, Bruxelles Galleria Flak, Parigi Letteratura: Galerie Flak, Sepik. Crochets, Figures & Masques, Parigi, 2018. Riprodotto a pagina 34. André Breton, affascinato dalla creazione artistica dell'Oceania, vi vedeva "il più grande sforzo immemorabile per rendere conto della compenetrazione del fisico e del mentale, per trionfare sul dualismo della percezione e della rappresentazione, per andare oltre la corteccia e tornare alla linfa". (André Breton, in L'Art magique, 1957) L'arte era un mezzo intermedio per trascendere le realtà fisiche, esplorare, suggerire e rivelare l'essenza stessa dell'esistenza e della spiritualità. Dalla dimensione artistica emanava la dimensione metafisica. Dietro la "corteccia" scolpita si nasconde la "linfa", la forza spirituale e l'energia sacra di un oggetto dalle soluzioni plastiche incredibilmente inventive. Questa maschera all'uncinetto, il cui rarissimo corpus è scarsamente documentato, presenta un'architettura sapiente e complessa che gioca sui volumi e sui piani con ingegnosità. Incastonato in un ovale allungato e allungato con estremità appuntite, il volto stilizzato si articola attorno a una composizione decisamente ingegnosa, originale e strutturata. La forma foliata leggermente bombata è attraversata da una nervatura mediana e, dalla fronte al mento, una serie di ganci curvilinei ad incastro intagliati profondamente nel legno circondano il volto, accentuando la portata dello sguardo sui suoi tratti e la sua espressività. Gli occhi circolari e tubolari, in rilievo, e il naso sottile e adunco, che si estende in sproporzione rispetto alla sporgenza della menzione, assumono una forma simile, unendosi l'uno all'altro per formare un asse mediano, accentuando per contrasto e opposizione lineare il ritmo conferito dalle curve ripetute del perimetro della maschera a uncino. La piccola bocca ovale con labbra leggermente sollevate e semiaperte. Secondo John Friede (Friede, 2005. Vol1, pag. 152. Vol2, n°128), questo tipo di maschera, con i suoi ganci curvi, simili e paragonabili ai volti delle sculture antropomorfe Romkun dei Rao, era attaccata per mezzo di fibre, a ciascuna estremità a forma di bottone, a lunghi tubi di bambù lunghi fino a 4 metri, utilizzati per modificare la voce. Questa modifica della voce creava l'illusione che il suono provenisse da entità soprannaturali. Questo tipo di strumento sacro veniva suonato durante i riti di iniziazione (Friede, New Guinea Art. Arte della Guinea. Capolavori della Collezione de Jolika di Marcia e John Friede, 2005. Marcia e John Friede, 2005: 152, fig.128 (vol.I), 102, n°128 (vol.II), catalogo della mostra, Gallery de Young, Golden Gate Park, San Francisco, ottobre 2005).

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