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Gabriel FERRIER (1847-1914). (Nel gusto). Gesù bambino e l'agnello. Litografia. Diametro: 41 cm.

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Gabriel FERRIER (1847-1914). (Nel gusto). Gesù bambino e l'agnello. Litografia. Diametro: 41 cm.

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Alexandre Landre Nancy
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Scuola italiana; fine del XVII secolo. "Gesù Bambino che porta la croce". Olio su rame. Presenta restauri. Misure: 21 x 15 cm. In questo dipinto Gesù è rappresentato come un bambino innocente, che porta con sé gli strumenti del suo futuro martirio. Il Bambino nudo, disteso su un drappo blu che rappresenta l'universalità del messaggio cristiano, sembra riflettere sul proprio destino con uno sguardo smarrito e riflessivo. Inscritto in un paesaggio idilliaco, la monumentalità del giovane Gesù lo rende protagonista di questa scena devozionale. L'arte cristiana si è dilettata nel corso della sua storia, e soprattutto nell'età moderna, a proiettare l'infanzia innocente di Gesù accanto alla rappresentazione della croce. Il contrasto tra la felice noncuranza di un bambino e l'orrore del sacrificio a cui era predestinato era destinato a commuovere i cuori. Questa idea era già nota ai teologi del Medioevo, ma gli artisti dell'epoca la esprimevano con discrezione, sia attraverso l'espressione preoccupata della Vergine, sia attraverso il grappolo d'uva che il Bambino stringe tra le mani. Sarà soprattutto nell'arte della Controriforma che questo presentimento funebre della Passione viene espresso attraverso trasparenti allusioni. In evidenza, dal punto di vista tematico, l'opera di Zurbarán che mostra il Bambino Gesù che si punge il dito mentre intreccia una corona di spine. Murillo, il piccolo San Giovanni Battista che gli mostra la sua croce di canne. Infine, il tema trova la sua espressione più toccante nel tema del Bambino Gesù che dorme sulla croce. Qui Gesù non è presentato come un bambino, ma come un bambino un po' più grande, pienamente consapevole del suo destino, e di fatto lo porta volontariamente, come un fardello che accetta a nome dell'umanità. Presenta delle restituzioni.