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ARTOIS. PAS-DE-CALAIS. "Artesia Comit". Di Gérard MERCATOR (1512-1694) (40 x 51,5 cm) Condizione B+

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ARTOIS. PAS-DE-CALAIS. "Artesia Comit". Di Gérard MERCATOR (1512-1694) (40 x 51,5 cm) Condizione B+

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[Affaire Lally-Tolendal] - LALLY (Thomas-Arthur de). Memoria per il conte di Lally, (...). Contro Monsieur le Procureur-Général. Parigi, Guillaume Desprez, 1766. Grande volume in-4, vitello fulvo marmorizzato, dorso scanalato e decorato, frontespizio rosso, bordi rossi (legatura coeva). Due angoli inferiori danneggiati, testatine un po' rovinate. Il nome del conte di Lally (1702-1766), appartenente a una famiglia irlandese che aveva seguito Giacomo II in esilio, rimane associato a uno dei più importanti errori giudiziari del regno di Luigi XV, che non fu esente da errori. Scelto nel 1756 nell'ambito della Guerra dei Sette Anni per difendere gli insediamenti francesi nelle Indie e riportare l'ordine nell'amministrazione della Compagnie des Indes, Lally arrivò solo nell'aprile del 1758 e subì ben presto una serie di contrattempi. Tutto questo culminò nel 1761 con la resa di Pondicherry e la sua cattura da parte degli inglesi come prigioniero di guerra. Trattenuto a Londra, commise l'errore di chiedere di andare in Francia per giustificarsi dagli attacchi dei suoi numerosi avversari. Rinchiuso nella Bastiglia per due anni prima dell'inizio del processo, fu vittima di un insolito accanimento giudiziario: il malcapitato fu condannato a morte e giustiziato il 9 maggio 1766. Solo con l'avvento di Luigi XVI e gli sforzi congiunti di Voltaire e Trophime-Gérard de Lally, figlio naturale del generale, la sentenza fu annullata il 21 maggio 1778. RELAZIONE ALLA FINE: Arrest de la Cour du Parlement, qui prive Thomas Artur de Lally de ses états, honneurs & dignités ; & le condamne à avoir la tête tranchée en Place de Grève, pour avoir trahi les intérêts du Roi, de son état, & de la Compagnie des Indes, & pour abus d'autorité, exactions & vexations. Estratto dai registri del Parlamento. Sei maggio 1766. Parigi, P.-G. Simon, 1766, 22 pp.