Null NORD. VALENCIENNE. "Valencena quondam cygnorum vallis urbs Han perelegans e…
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NORD. VALENCIENNE. "Valencena quondam cygnorum vallis urbs Han perelegans et valde magnifica" di Lodovico Guicciardini o Louis Guichardin. 1582. Mappa dettagliata della città di VALENCIENNES, incisione in rame con stemmi, apparsa in "La description de tous les Païs-Bas de Flandres, autrement appelée la Germanie inférieure" pubblicata ad Anversa da Christoffel Plantin nel 1582 (prima edizione nel 1567). Formato (scodella) 31 x 23 cm, ampi margini, condizione A.

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NORD. VALENCIENNE. "Valencena quondam cygnorum vallis urbs Han perelegans et valde magnifica" di Lodovico Guicciardini o Louis Guichardin. 1582. Mappa dettagliata della città di VALENCIENNES, incisione in rame con stemmi, apparsa in "La description de tous les Païs-Bas de Flandres, autrement appelée la Germanie inférieure" pubblicata ad Anversa da Christoffel Plantin nel 1582 (prima edizione nel 1567). Formato (scodella) 31 x 23 cm, ampi margini, condizione A.

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Rara maschera rotonda in miniatura della società Kifwebe. Luba, D.R. Congo. H 12 cm. Con naso stretto che prosegue sulla fronte, bocca rettangolare sporgente e occhi stretti senza fessure con palpebre abbassate; completamente ricoperta da una decorazione a scanalature concentriche curve. Il Kifwebe è una società (Bwadi Ka bifwebe) del sud-est della Repubblica Democratica del Congo. È stata probabilmente fondata nella provincia settentrionale di Shaba (Katanga), dove i gruppi Songye e Luba si mescolano. Entrambi i gruppi sostengono che sia stata fondata da loro, motivo per cui i danzatori Songye parlano Kiluba e i danzatori Luba parlano Kisongye durante i loro spettacoli. La società funge da meccanismo di controllo per l'élite al potere, conferendole potere economico e politico. Le maschere kifwebe, i cui motivi lineari si dice alludano alla storia, al potere e a una serie di altri significati esoterici, sono incarnazioni di bizzarri esseri eterogenei per la società e uno dei suoi strumenti più potenti accanto alla stregoneria (buchi) e alla magia (masende), che è malevola e può essere ricevuta dagli spiriti dei morti. Le miniature intagliate della società Kifwebe, come quella qui proposta, erano usate principalmente come talismani o feticci che possedevano poteri soprannaturali per colmare il divario tra il mondo materiale visibile e quello invisibile degli spiriti. Minimamente danneggiato, crepa sul retro, fori sulla fronte per il fissaggio, patina brunastra e parzialmente lucida. Provenienza: ex Henning Schmeikal, Holle; Hans D. Rielau, Hösbach; ex Zemanek-Münster, asta 85, Würzburg 4 marzo 2017, lotto 95.

VON AACHEN HANS (1552 - 1615) Il bagno di Diana. olio su tela. Cm 119x152. L'opera è accompagnata da expertise a cura del Prof. Luciano Anelli, 29 marzo 2007, che di seguito riprendiamo.Raffinatissimo dipinto di matrice nord-europea e rudolfina, raffigura un episodio mitologico ben noto e descritto nelle Metamorfosi di Ovidio (da cui sembra ovvio essere ricavato il dipinto, in relazione alla cultura del tempo) o da altre meno note leggende della tradizione greca.A Praga, alla corte di Rodolfo II d'Asburgo, s'era creata una koinè artistica particolare e sofisticata, che espresse uno stile tutto suo, abbastanza facilmente - com'è in questo quadro - riconoscibile.I maggiori esponenti ne furono Mattaus Gunderlach, Hans von Aachen, Joseph Heintz, Giuseppe Arcimboldo, Bartolomeus Spranger.Numerosi ed approfonditi riscontri stilistici con opere note e sicure ci certificano che l'opera qui esaminata appartiene al pennello di Hans von Aachen (1552-1615) nella fase piena e matura della sua attività, quando più intensamente aderì all'ambiente rudolfino.Si vedano i confronti con l'Annunciazione della Galleria Nazionale di Praga, con testa della figlia dell'artista dell'Ambasciata di Cecoslovacchia, l'Allegoria del Trionfo della causa imperiale sul Tempo della Galleria Statale di Stoccarda, l'Assemblea degli Dei della National Gallery di Londra, mentre citazioni letterali sono dell'Allegoria della Pace dell'Ermitage di Leningrado.Nell'opera qui esaminata il von Aachen sviluppa certo un tema iconografico di una notevole complessità, ma devo dire che ce la mette tutta -nell'ottica di una pittura raffinata e lambiccata- per rendere ancora più lambiccata una scena sostenuta da uno straordinario linguaggio tecnico-stilistico.Il soggetto si trasforma perciò in un puro pretesto per creare un vero e proprio trionfo di nudi femminili (il Re, che fu accusato anche di stregoneria e di strani riti, si compiaceva molto di tali temi un po' lubrichi, e d'altra parte il Papa, Roma e la Controriforma erano lontani) che si atteggiano in tutti i contorcimenti consentiti al corpo umano, mostrando una scienza anatomica rara.E poi, il von Aachen insiste sulla tattilità dell'epidermide sfruttando giochi di luci vivaci che emergono dall'ombra e dalla penombra, tra il baluginare dei bronzi e degli argenti, e criptiche, ripetute allusioni (il giovane dello sfondo che fugge spaventato potrebbe essere Atteone; il tendaggio e gli oggetti lucenti appesi a sinistra sono davvero un puro pretesto pittorico).