Null Giuseppe CESARI IL CAVALIERE D'ARPINO (1568-1640), Seguace
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Descrizione

Giuseppe CESARI IL CAVALIERE D'ARPINO (1568-1640), Seguace Flagellazione di Gesù Olio su tela, rilegato, probabilmente del XVIII secolo. 46,5 x 34 cm, cornice: 56 x 43 cm

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Giuseppe CESARI IL CAVALIERE D'ARPINO (1568-1640), Seguace Flagellazione di Gesù Olio su tela, rilegato, probabilmente del XVIII secolo. 46,5 x 34 cm, cornice: 56 x 43 cm

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BAGETTI (Joseph-Pierre). Vedute dei campi di battaglia di Napoleone in Italia nel 1796, 1797 e 1800. Disegnate sul posto da M. Bagetti, capitano ingegnere-geografo. Inciso e completato al Dépôt de la Guerre, sotto la direzione di M. le Lieutenant-Général Pelet. Parigi, 1835. Brossura (68,5 x 52 cm), [4] ff. e 68 grandi tavole a doppia pagina, incise da Perdoux, Desaulx, Cardano, Misbach, Schroeder, Lameau, Fortier, ecc. su disegni di Bagetti; il tutto montato su linguette verdi di mezza marocchina, dorso liscio (finta legatura). Macchie e foxing ad alcune tavole, tracce di piegatura al frontespizio. RARISSIMO SET DI VISIONI MILITARI sulle campagne d'Italia, raffiguranti le città, i paesi e i campi di battaglia che furono teatro di operazioni nelle due campagne d'Italia condotte da Bonaparte. Completa della lastra 40bis, annunciata nella tavola, che raffigura la città di Bignasco. Non compare nelle copie presenti negli archivi pubblici, che riportano tutte 67 tavole. Il paesaggista e ingegnere-geografo piemontese Giuseppe Pietro Bagetti (1764-1831) ebbe due carriere successive. La prima, al servizio di Vittorio Amedeo III, re di Sardegna, suo sovrano naturale, che ne aveva notato precocemente il talento, gli permise di accompagnare, a partire dal 1793, le truppe piemontesi di stanza nella Contea di Nizza e poi inviate a Tolone quando quel porto fu occupato dagli inglesi. Al suo ritorno, fu incaricato di insegnare topografia militare presso la Scuola di Ingegneria di Torino. In questa veste partecipò, anche se a distanza, alla prima campagna d'Italia e alla conquista francese del Piemonte. La sua seconda carriera inizia alla fine dell'anno VIII [settembre 1800] quando, su suggerimento dei generali Dupont e Oudinot, entra a far parte del Cabinet historique et topographique. Nel corso dell'anno IX fu assegnato all'Armata d'Italia come capitano ingegnere-geografo, sotto il comando del generale Brune, dove dovette realizzare una serie di acquerelli dal vero, sotto la direzione di Joseph-François-Marie Martinelli, detto Martinel, relativi alle azioni militari delle due campagne italiane sotto Bonaparte. Bagetti lavorò in questo modo per otto anni e portò a termine circa 80 dipinti su commissione, non solo relativi al periodo italiano di Bonaparte (aveva, ad esempio, seguito l'imperatore ad Austerlitz, in Russia, e vi aveva eseguito anche delle vedute). Ben dopo la fine dell'Impero e il ritorno di Bagetti a Torino (1815), vennero pubblicate 67 vedute di campi di battaglia italiani su ordine del tenente generale Pelet, che costituiscono l'eccezionale raccolta qui presentata, che sembra aver avuto una tiratura relativamente limitata. Tre esemplari nel CCF (BnF, Sainte-Geneviève, Lione).