Null MAESTRO DELLA CAPPELLA BRACCIOLINI - (Attivo a Pistoia dal 1390 al 1426) - …
Descrizione

MAESTRO DELLA CAPPELLA BRACCIOLINI - (Attivo a Pistoia dal 1390 al 1426) - La Vergine col Bambino in trono circondata da sei angeli - Pannello di pala d'altare - Pittura a uovo e fondo oro su tavola lignea a terzo punto - 147 x 84 cm di ingombro -134 x 67 cm di sola tavola -133 x 74 cm di superficie pittorica - Esperto : René MILLET - - È probabile che questa grande tavola, ancora inedita, occupasse in origine il centro di una pala d'altare, a giudicare dalla traccia di una traversa sul retro, che doveva proseguire sui pannelli laterali oggi scomparsi. - La rappresentazione mostra la Vergine, che tiene una rosa nella mano destra, con un ampio mantello che le copre il capo e si apre su una veste rossa riccamente decorata. È seduta su un imponente trono, la cui base poggia su un tappeto rosso con fiori dorati e il cui alto schienale, decorato con motivi a scacchiera, è sormontato da un pinnacolo rovinato. Il Bambino, in piedi sul grembo della Vergine, benedice con la mano destra. Sei angeli stanno a tre a tre ai lati del trono, ai cui piedi si inginocchiano altri due angeli turiferi. Tutte queste figure sono aureolate da nimbi con motivi punzonati e vestite con panneggi dalle delicate tonalità del rosso, del rosa, del verde e del giallo, arricchiti da motivi ornamentali in oro. - Questo pannello può essere confrontato con un gruppo di affreschi conservati nella Cappella Bracciolini nel transetto della chiesa di San Francesco a Pistoia, attribuiti a un artista noto solo con il suo nome convenzionale: il Maestro della Cappella Bracciolini. - Giulia Brunetti fu la prima a portare alla luce l'opera di questo artista, che operò principalmente a Pistoia tra la fine del XIV e l'inizio del XV secolo (cfr. G. Brunetti "Gli affreschi della capella Bracciolini in San Francesco a Pistoia" Rivista d'arte, 1935, pp. 221 - 244). Ci è voluto più di mezzo secolo perché la critica completasse il catalogo di questo pittore con un numero significativo di tavole dipinte, opere devozionali o pale d'altare (cfr. A. De Marchi, "Il Maestro della capella Bracciolini e l'avvio del tardogotico a Pistoia" Storia dell'arte, 74, 1992, pp. 5 - 24 - E. Neri Lusanna e P. Ruschi, "Santa Maria a Ripalta. Aspetti della cultura artistica medievale a Pistoia", 1992, pp. 45-48), eseguiti fino al 1426 circa, quando fu realizzato il polittico di Budapest, l'ultima opera conosciuta del pittore (cfr. A. De Marchi, op.cit supra, riprodotta fig. 21). - È sullo sfondo dell'ascendenza fiorentina intorno ad Agnolo Gaddi e Niccolò di Tommaso, mescolata agli influssi senesi presenti in città o a quelli locali di un Giovanni di Bartolomeo Cristiani o di un Antonio Vite, che il Maestro della Cappella Bracciolini si forma intorno agli anni Ottanta del XIII secolo. Il suo stile è caratterizzato da figure slanciate di rigorosa eleganza, riccamente colorate, con un gusto pronunciato per gli ornamenti dorati e le espressioni passive. Questo iniziale rigore stilistico si affievolisce verso la fine della carriera del pittore a favore di una maggiore flessibilità. - La tavola in questione riecheggia le Madonne di Giovanni di Bartolomeo Cristiani (Maestà, Mosca, Museo Puškin, per esempio), ma si distingue per i ricorrenti elementi personali che il suo creatore, il Maestro della Cappella Bracciolini, inserisce nell'equilibrata composizione, la statura allungata delle figure con le loro espressioni stentate, la fluidità intorpidita dei panneggi, la delicata ornamentazione dei tessuti broccati, la persistenza delle aureole riccamente sbalzate e il dettaglio delle mani con le dita affusolate e ricurve. Queste caratteristiche si ritrovano in alcuni pannelli dipinti su tavola del maestro, come la Madonna con Bambino, sei santi e due angeli (vendita di Londra, Christie's, 26 novembre 1965, lotto 75). - cfr. Neri Lusanna, op. cit. p. 46, fig. 61), ricompaiono negli affreschi, permettendo di inserire la nostra tavola nel corpus di opere di questo pittore, probabilmente nel secondo decennio del Quattrocento, nello stesso periodo delle scene dello Sposalizio della Vergine o del Trionfo di Sant'Agostino (cfr. E. Neri Lusanna, op. cit. fig. 49) nella chiesa di San Francesco a Pistoia. - Stato di conservazione: - Supporto: - Pannello composto da tre tavole di 36,5 cm, 12,5 cm e 14,5 cm di larghezza, unite tra loro con giunzioni pulite e rinforzate ai bordi con una striscia larga 4 cm - Sono visibili vecchie tracce di gallerie di insetti xilofagi. Un intaglio di 12,5 cm di altezza è stato praticato su tutta la larghezza del pannello, nella parte superiore, per consentire l'inserimento di una traversa posta contropelo e fissata con due chiodi parzialmente visibili. - Strato pittorico: - Usura del fondo oro. La superficie pittorica presenta sollevamenti, usura, restauri e ridipinture.

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MAESTRO DELLA CAPPELLA BRACCIOLINI - (Attivo a Pistoia dal 1390 al 1426) - La Vergine col Bambino in trono circondata da sei angeli - Pannello di pala d'altare - Pittura a uovo e fondo oro su tavola lignea a terzo punto - 147 x 84 cm di ingombro -134 x 67 cm di sola tavola -133 x 74 cm di superficie pittorica - Esperto : René MILLET - - È probabile che questa grande tavola, ancora inedita, occupasse in origine il centro di una pala d'altare, a giudicare dalla traccia di una traversa sul retro, che doveva proseguire sui pannelli laterali oggi scomparsi. - La rappresentazione mostra la Vergine, che tiene una rosa nella mano destra, con un ampio mantello che le copre il capo e si apre su una veste rossa riccamente decorata. È seduta su un imponente trono, la cui base poggia su un tappeto rosso con fiori dorati e il cui alto schienale, decorato con motivi a scacchiera, è sormontato da un pinnacolo rovinato. Il Bambino, in piedi sul grembo della Vergine, benedice con la mano destra. Sei angeli stanno a tre a tre ai lati del trono, ai cui piedi si inginocchiano altri due angeli turiferi. Tutte queste figure sono aureolate da nimbi con motivi punzonati e vestite con panneggi dalle delicate tonalità del rosso, del rosa, del verde e del giallo, arricchiti da motivi ornamentali in oro. - Questo pannello può essere confrontato con un gruppo di affreschi conservati nella Cappella Bracciolini nel transetto della chiesa di San Francesco a Pistoia, attribuiti a un artista noto solo con il suo nome convenzionale: il Maestro della Cappella Bracciolini. - Giulia Brunetti fu la prima a portare alla luce l'opera di questo artista, che operò principalmente a Pistoia tra la fine del XIV e l'inizio del XV secolo (cfr. G. Brunetti "Gli affreschi della capella Bracciolini in San Francesco a Pistoia" Rivista d'arte, 1935, pp. 221 - 244). Ci è voluto più di mezzo secolo perché la critica completasse il catalogo di questo pittore con un numero significativo di tavole dipinte, opere devozionali o pale d'altare (cfr. A. De Marchi, "Il Maestro della capella Bracciolini e l'avvio del tardogotico a Pistoia" Storia dell'arte, 74, 1992, pp. 5 - 24 - E. Neri Lusanna e P. Ruschi, "Santa Maria a Ripalta. Aspetti della cultura artistica medievale a Pistoia", 1992, pp. 45-48), eseguiti fino al 1426 circa, quando fu realizzato il polittico di Budapest, l'ultima opera conosciuta del pittore (cfr. A. De Marchi, op.cit supra, riprodotta fig. 21). - È sullo sfondo dell'ascendenza fiorentina intorno ad Agnolo Gaddi e Niccolò di Tommaso, mescolata agli influssi senesi presenti in città o a quelli locali di un Giovanni di Bartolomeo Cristiani o di un Antonio Vite, che il Maestro della Cappella Bracciolini si forma intorno agli anni Ottanta del XIII secolo. Il suo stile è caratterizzato da figure slanciate di rigorosa eleganza, riccamente colorate, con un gusto pronunciato per gli ornamenti dorati e le espressioni passive. Questo iniziale rigore stilistico si affievolisce verso la fine della carriera del pittore a favore di una maggiore flessibilità. - La tavola in questione riecheggia le Madonne di Giovanni di Bartolomeo Cristiani (Maestà, Mosca, Museo Puškin, per esempio), ma si distingue per i ricorrenti elementi personali che il suo creatore, il Maestro della Cappella Bracciolini, inserisce nell'equilibrata composizione, la statura allungata delle figure con le loro espressioni stentate, la fluidità intorpidita dei panneggi, la delicata ornamentazione dei tessuti broccati, la persistenza delle aureole riccamente sbalzate e il dettaglio delle mani con le dita affusolate e ricurve. Queste caratteristiche si ritrovano in alcuni pannelli dipinti su tavola del maestro, come la Madonna con Bambino, sei santi e due angeli (vendita di Londra, Christie's, 26 novembre 1965, lotto 75). - cfr. Neri Lusanna, op. cit. p. 46, fig. 61), ricompaiono negli affreschi, permettendo di inserire la nostra tavola nel corpus di opere di questo pittore, probabilmente nel secondo decennio del Quattrocento, nello stesso periodo delle scene dello Sposalizio della Vergine o del Trionfo di Sant'Agostino (cfr. E. Neri Lusanna, op. cit. fig. 49) nella chiesa di San Francesco a Pistoia. - Stato di conservazione: - Supporto: - Pannello composto da tre tavole di 36,5 cm, 12,5 cm e 14,5 cm di larghezza, unite tra loro con giunzioni pulite e rinforzate ai bordi con una striscia larga 4 cm - Sono visibili vecchie tracce di gallerie di insetti xilofagi. Un intaglio di 12,5 cm di altezza è stato praticato su tutta la larghezza del pannello, nella parte superiore, per consentire l'inserimento di una traversa posta contropelo e fissata con due chiodi parzialmente visibili. - Strato pittorico: - Usura del fondo oro. La superficie pittorica presenta sollevamenti, usura, restauri e ridipinture.

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