Null Jean COCTEAU (1889-1963). 17 L.A.S., una cartolina postale e un telegramma,…
Descrizione

Jean COCTEAU (1889-1963). 17 L.A.S., una cartolina postale e un telegramma, 1954-1963, a Pierre Lazareff, direttore di France-Soir e France-Dimanche; 18 pagine in-4 o in-8, 2 buste (con 7 risposte in doppio dattilo). Corrispondenza al direttore di France-Soir e France-Dimanche, con richiesta di spiegazioni, inserimenti o correzioni. 15 maggio 1954: si oppone a un articolo: "È indegno infangare il trionfo di un'opera francese ad Amburgo, indegno infangare La Machine infernale, indegno infangare Jean Marais, indegno infangare me" (Lazareff risponde che si tratta di un errore di traduzione e il 17 maggio invia l'articolo corretto, per il quale Cocteau lo ringrazia). - Gennaio 1955: sulla sua candidatura all'Académie française, sostenuta da amici che si fanno in quattro: "Ora (e non da voi) i giornalisti (dell'Arte e non solo) demoliscono tutto il loro lavoro attribuendomi parole indecenti che non ho mai detto. Non vede un modo per porre fine a questo metodo distruttivo? Sono un candidato, punto e basta" [viene eletto il 3 marzo]. - Ottobre: si lamenta di un articolo apparso su France-Dimanche, che chiede anche il suo discorso di accettazione all'Académie française "nello stile di Peter Cheney"; esorta Lazareff ad assicurargli "che questo testo non sarà accompagnato da nessun commento ridicolo o da nessuna immagine che possa deturpare il suo significato puramente linguistico"... 23 marzo 1958: chiede di inserire una rettifica dopo un articolo in cui si dice che disegnerà cravatte: "Sono molto scioccato da questa ridicola pubblicità di un commerciante di cravatte e vorrei che si sapesse che questo tipo di impresa non mi riguarda". - 29 aprile 1959: "Quello che mi sta succedendo è atroce. 15 giornalisti sono venuti a Milly per chiedermi se la Principessa Margaret fosse in casa. [...] Le parole che mi hanno fatto dire sono indecenti e ridicole. Non le ho mai dette"; implora la pubblicazione di una rettifica: "Per me è in gioco tutta l'Inghilterra e Oxford"... - 9 settembre 1960, dopo Le Testament d'Orphée: "Dopo questa straordinaria maratona e il trionfo nei teatri, ringrazio France-Soir per avermi trascinato nella merda"... 11 marzo 1961. Insignito della Légion d'honneur e sopraffatto dalle congratulazioni, chiede a Lazareff se può "esprimere la mia gratitudine attraverso France-Soir". - 10 maggio: da Marbella, chiede a Lazareff di fare chiarezza sulla commedia Cher Menteur di Jérôme Kilby, di cui è solo l'adattatore: "In realtà, i veri autori in Francia sono Maria Casarès e Pierre Brasseur, perché si ha l'impressione che improvvisino"... 16 giugno 1963: è in convalescenza da Jean Marais, ma i giornalisti sono venuti a trovarlo: "Non ero ancora capace di 'parole' e Match mi ha fotografato al volo, tra il Palais-Royal e Jeannot"; abbraccia Pierre ed Hélène Lazareff "con tutta questa povera confusione di cuore"... Ecc. Alleghiamo 2 L.A.S. a Hervé Mille, di France-Soir: - [31 dicembre 1951], sulla polemica Cocteau-Mauriac sulla pièce Bacchus (articolo di Cocteau Je t'accuse... Lettera aperta a François Mauriac allegata); - 28 novembre 1953, sulla morte di Henry Bernstein: "Il teatro "letterario" lo ha ucciso [...] I suoi trionfi sono stati il trionfo dell'aneddoto e della notizia drammatica"...

416 

Jean COCTEAU (1889-1963). 17 L.A.S., una cartolina postale e un telegramma, 1954-1963, a Pierre Lazareff, direttore di France-Soir e France-Dimanche; 18 pagine in-4 o in-8, 2 buste (con 7 risposte in doppio dattilo). Corrispondenza al direttore di France-Soir e France-Dimanche, con richiesta di spiegazioni, inserimenti o correzioni. 15 maggio 1954: si oppone a un articolo: "È indegno infangare il trionfo di un'opera francese ad Amburgo, indegno infangare La Machine infernale, indegno infangare Jean Marais, indegno infangare me" (Lazareff risponde che si tratta di un errore di traduzione e il 17 maggio invia l'articolo corretto, per il quale Cocteau lo ringrazia). - Gennaio 1955: sulla sua candidatura all'Académie française, sostenuta da amici che si fanno in quattro: "Ora (e non da voi) i giornalisti (dell'Arte e non solo) demoliscono tutto il loro lavoro attribuendomi parole indecenti che non ho mai detto. Non vede un modo per porre fine a questo metodo distruttivo? Sono un candidato, punto e basta" [viene eletto il 3 marzo]. - Ottobre: si lamenta di un articolo apparso su France-Dimanche, che chiede anche il suo discorso di accettazione all'Académie française "nello stile di Peter Cheney"; esorta Lazareff ad assicurargli "che questo testo non sarà accompagnato da nessun commento ridicolo o da nessuna immagine che possa deturpare il suo significato puramente linguistico"... 23 marzo 1958: chiede di inserire una rettifica dopo un articolo in cui si dice che disegnerà cravatte: "Sono molto scioccato da questa ridicola pubblicità di un commerciante di cravatte e vorrei che si sapesse che questo tipo di impresa non mi riguarda". - 29 aprile 1959: "Quello che mi sta succedendo è atroce. 15 giornalisti sono venuti a Milly per chiedermi se la Principessa Margaret fosse in casa. [...] Le parole che mi hanno fatto dire sono indecenti e ridicole. Non le ho mai dette"; implora la pubblicazione di una rettifica: "Per me è in gioco tutta l'Inghilterra e Oxford"... - 9 settembre 1960, dopo Le Testament d'Orphée: "Dopo questa straordinaria maratona e il trionfo nei teatri, ringrazio France-Soir per avermi trascinato nella merda"... 11 marzo 1961. Insignito della Légion d'honneur e sopraffatto dalle congratulazioni, chiede a Lazareff se può "esprimere la mia gratitudine attraverso France-Soir". - 10 maggio: da Marbella, chiede a Lazareff di fare chiarezza sulla commedia Cher Menteur di Jérôme Kilby, di cui è solo l'adattatore: "In realtà, i veri autori in Francia sono Maria Casarès e Pierre Brasseur, perché si ha l'impressione che improvvisino"... 16 giugno 1963: è in convalescenza da Jean Marais, ma i giornalisti sono venuti a trovarlo: "Non ero ancora capace di 'parole' e Match mi ha fotografato al volo, tra il Palais-Royal e Jeannot"; abbraccia Pierre ed Hélène Lazareff "con tutta questa povera confusione di cuore"... Ecc. Alleghiamo 2 L.A.S. a Hervé Mille, di France-Soir: - [31 dicembre 1951], sulla polemica Cocteau-Mauriac sulla pièce Bacchus (articolo di Cocteau Je t'accuse... Lettera aperta a François Mauriac allegata); - 28 novembre 1953, sulla morte di Henry Bernstein: "Il teatro "letterario" lo ha ucciso [...] I suoi trionfi sono stati il trionfo dell'aneddoto e della notizia drammatica"...

Le offerte sono terminate per questo lotto. Visualizza i risultati

Forse ti piacerebbe anche