Null Louis-Ferdinand CÉLINE. 3 L.A.S. "LFC" (l'ultima non firmata), [giugno-dice…
Descrizione

Louis-Ferdinand CÉLINE. 3 L.A.S. "LFC" (l'ultima non firmata), [giugno-dicembre 1949], all'amico editore Jean-Gabriel Daragnès; 6½, 1½ e 1½ pagine in-fol. 25 [giugno o luglio]. Vuole ripagare Jacques Deval (1810 corone): "Mi ha offerto molto gentilmente e spontaneamente questa somma, ma appunto voglio ripagarlo, tali gentilezze valgono mille volte il loro prezzo!". Si lamenta dell'avarizia di Mikkelsen, che si trasforma in "arpagonismo", ma ammette che gli ha salvato la vita. "La Procura sta gorgogliando come una vecchia chiatta bucata, mi sembra. Ma non vedo Amnesty da nessuna parte! [...] Sono 9 anni che fuggo dai segugi! Stanco morto! [...] Non fa caldo qui. E non c'è nemmeno acqua. I secchi li prendiamo dal mare. Tutto è acqua di mare. 40 litri di acqua dolce a settimana"... Poi parla del generale Paul e delle sue "turlupinades [...] sta delirando - è più ubriaco di ingratitudine che di alcol, bianco o rosso"... Conclude parlando di dischi di danza spagnola, che ha fatto procurare a Bonabel e Coquillaud [Le Vigan] per Lucette. 25 [luglio]. È "senza notizie di Frémanger e senza Voyage! È un incendio! Ma non ho di meglio". Chiede a Daragnès di dare a un farmacista danese, "un amico molto discreto [...] 100.000 franchi dal mio conto. Mi pagherà qui in corone". Jacques Deval doveva venire a trovarlo: "Oh, Jacques Deval è cinese e isterico. Non mi ha scritto nulla - ed è tutto un trambusto per arrivare a Copenaghen. Lei conosce la gente di teatro! [Su Raoul Nordling, appena insignito della medaglia militare: "La gloria militare è bella, Raoul! Gli ho scritto per congratularmi! Gli ho detto che dopo la prossima guerra, di questo passo, avrà la medaglia militare come me, come Pétain, ma io ho ancora la priorità. Ho diritto al suo saluto - novembre 1914! Raoul è in ritardo! Ho diritto anche al saluto di Pétain! Oh l'ubriacone, viene compatito ovunque. È stato torturato per colpa mia"...

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Louis-Ferdinand CÉLINE. 3 L.A.S. "LFC" (l'ultima non firmata), [giugno-dicembre 1949], all'amico editore Jean-Gabriel Daragnès; 6½, 1½ e 1½ pagine in-fol. 25 [giugno o luglio]. Vuole ripagare Jacques Deval (1810 corone): "Mi ha offerto molto gentilmente e spontaneamente questa somma, ma appunto voglio ripagarlo, tali gentilezze valgono mille volte il loro prezzo!". Si lamenta dell'avarizia di Mikkelsen, che si trasforma in "arpagonismo", ma ammette che gli ha salvato la vita. "La Procura sta gorgogliando come una vecchia chiatta bucata, mi sembra. Ma non vedo Amnesty da nessuna parte! [...] Sono 9 anni che fuggo dai segugi! Stanco morto! [...] Non fa caldo qui. E non c'è nemmeno acqua. I secchi li prendiamo dal mare. Tutto è acqua di mare. 40 litri di acqua dolce a settimana"... Poi parla del generale Paul e delle sue "turlupinades [...] sta delirando - è più ubriaco di ingratitudine che di alcol, bianco o rosso"... Conclude parlando di dischi di danza spagnola, che ha fatto procurare a Bonabel e Coquillaud [Le Vigan] per Lucette. 25 [luglio]. È "senza notizie di Frémanger e senza Voyage! È un incendio! Ma non ho di meglio". Chiede a Daragnès di dare a un farmacista danese, "un amico molto discreto [...] 100.000 franchi dal mio conto. Mi pagherà qui in corone". Jacques Deval doveva venire a trovarlo: "Oh, Jacques Deval è cinese e isterico. Non mi ha scritto nulla - ed è tutto un trambusto per arrivare a Copenaghen. Lei conosce la gente di teatro! [Su Raoul Nordling, appena insignito della medaglia militare: "La gloria militare è bella, Raoul! Gli ho scritto per congratularmi! Gli ho detto che dopo la prossima guerra, di questo passo, avrà la medaglia militare come me, come Pétain, ma io ho ancora la priorità. Ho diritto al suo saluto - novembre 1914! Raoul è in ritardo! Ho diritto anche al saluto di Pétain! Oh l'ubriacone, viene compatito ovunque. È stato torturato per colpa mia"...

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