Null Louis-Ferdinand CÉLINE. L.A.S. "Dest", [7 agosto 1914], ai genitori; 4 pagi…
Descrizione

Louis-Ferdinand CÉLINE. L.A.S. "Dest", [7 agosto 1914], ai genitori; 4 pagine in-8 su un bifeuillet strappato da un quaderno (l'inizio potrebbe mancare). All'inizio della guerra. "Il nostro tenente colonnello è stato evacuato per vene varicose. Credo che avanzerà. Abbiamo grande fiducia nel gl Joffre che sembra in ogni caso prendere le sue precauzioni. Dormiamo tutti nella stessa stalla. Le distanze esistenti tra ufficiali e truppe si sono ridotte di molto, non esistono nemmeno più. Tutti hanno una scatola da mensa del colonnello, con poche uova, perché le galline fanno sempre uova, anche in tempo di guerra, ma la fretta è tale che quando iniziano a cantare per annunciare l'evento, 50 soldati si precipitano a ingoiarle. Vorrei che finisse prima dell'inverno, se siamo ancora vivi, perché solo allora sarà molto dura, avranno preso qualcosa in 70 [...] C'è un servizio di ambulanze molto organizzato e presumo che presto avrà lavoro [...] Sembra che le amputazioni siano rare, ma i tedeschi hanno già impiegato la pallottola dum-dum che devasta senza scampo. Speriamo di non incontrarli, perché non vedrò più Rue de la Paix, il che sarebbe la cosa peggiore del mondo"... In allegato una piccola L.A.S. a matita su una cartolina della Correspondance des Armées de la République (1p. obl. in-12, indirizzo sul retro), [3 agosto 1914], ai suoi genitori: "Dopo alcuni giorni di stanchezza schiacciante riposiamoci un po', sono sano e salvo ma esausto con poche perdite. Probabilmente stasera andremo nella direzione opposta"... Lettere (Pléiade), 14-7 e 14-4.

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Louis-Ferdinand CÉLINE. L.A.S. "Dest", [7 agosto 1914], ai genitori; 4 pagine in-8 su un bifeuillet strappato da un quaderno (l'inizio potrebbe mancare). All'inizio della guerra. "Il nostro tenente colonnello è stato evacuato per vene varicose. Credo che avanzerà. Abbiamo grande fiducia nel gl Joffre che sembra in ogni caso prendere le sue precauzioni. Dormiamo tutti nella stessa stalla. Le distanze esistenti tra ufficiali e truppe si sono ridotte di molto, non esistono nemmeno più. Tutti hanno una scatola da mensa del colonnello, con poche uova, perché le galline fanno sempre uova, anche in tempo di guerra, ma la fretta è tale che quando iniziano a cantare per annunciare l'evento, 50 soldati si precipitano a ingoiarle. Vorrei che finisse prima dell'inverno, se siamo ancora vivi, perché solo allora sarà molto dura, avranno preso qualcosa in 70 [...] C'è un servizio di ambulanze molto organizzato e presumo che presto avrà lavoro [...] Sembra che le amputazioni siano rare, ma i tedeschi hanno già impiegato la pallottola dum-dum che devasta senza scampo. Speriamo di non incontrarli, perché non vedrò più Rue de la Paix, il che sarebbe la cosa peggiore del mondo"... In allegato una piccola L.A.S. a matita su una cartolina della Correspondance des Armées de la République (1p. obl. in-12, indirizzo sul retro), [3 agosto 1914], ai suoi genitori: "Dopo alcuni giorni di stanchezza schiacciante riposiamoci un po', sono sano e salvo ma esausto con poche perdite. Probabilmente stasera andremo nella direzione opposta"... Lettere (Pléiade), 14-7 e 14-4.

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