Null Louis ARAGON (1897-1982). Manoscritto autografo firmato, J'abats mon jeu, […
Descrizione

Louis ARAGON (1897-1982). Manoscritto autografo firmato, J'abats mon jeu, [1959]; 2 pagine e un quarto in-4. Presentazione del suo libro J'abats mon jeu (E.F.R., 1959). "J'abats mon jeu... [...] io gioco. Sì. In un mondo in cui tutte le carte sono impilate contro di me, in cui sono dalla parte di coloro che perdono sempre e ne hanno abbastanza di perdere. Il mio gioco è il loro. Gioco per dare loro delle armi. Da giovane ho scelto il gioco della scrittura. L'ho giocato in molti modi, imparando lentamente a perdere. La mia vita, la mia anima. Le mie carte erano sempre battute. E persino una certa gioia nel vederle spazzate via dal vento. Io gioco. Ma questo gioco non è più quello di allora. Cerco armi e le trovo. [...] il mio gioco non è più solo mio, perché è diventato la dimensione del mondo"... Il libro è composto da testi scritti dopo la Settimana Santa, oltre che da "articoli, parole pronunciate negli ultimi cinque anni e che hanno a che fare con il realismo socialista". Spiega perché la "letteratura sovietica" è così importante... "Non mi piacciono tutti gli scrittori lì presenti, le loro opere sono diseguali. [...] Anche nella loro debolezza e goffaggine c'è qualcosa come un barlume, un riflesso di una realtà cambiata. [...] Ho raccolto questi testi per dimostrare a me stesso che non sono solo. Che altri, vedendo il mio gioco, si uniranno a me. Per loro, sto tagliando le mie perdite. Perché sono contro la diplomazia segreta.

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Louis ARAGON (1897-1982). Manoscritto autografo firmato, J'abats mon jeu, [1959]; 2 pagine e un quarto in-4. Presentazione del suo libro J'abats mon jeu (E.F.R., 1959). "J'abats mon jeu... [...] io gioco. Sì. In un mondo in cui tutte le carte sono impilate contro di me, in cui sono dalla parte di coloro che perdono sempre e ne hanno abbastanza di perdere. Il mio gioco è il loro. Gioco per dare loro delle armi. Da giovane ho scelto il gioco della scrittura. L'ho giocato in molti modi, imparando lentamente a perdere. La mia vita, la mia anima. Le mie carte erano sempre battute. E persino una certa gioia nel vederle spazzate via dal vento. Io gioco. Ma questo gioco non è più quello di allora. Cerco armi e le trovo. [...] il mio gioco non è più solo mio, perché è diventato la dimensione del mondo"... Il libro è composto da testi scritti dopo la Settimana Santa, oltre che da "articoli, parole pronunciate negli ultimi cinque anni e che hanno a che fare con il realismo socialista". Spiega perché la "letteratura sovietica" è così importante... "Non mi piacciono tutti gli scrittori lì presenti, le loro opere sono diseguali. [...] Anche nella loro debolezza e goffaggine c'è qualcosa come un barlume, un riflesso di una realtà cambiata. [...] Ho raccolto questi testi per dimostrare a me stesso che non sono solo. Che altri, vedendo il mio gioco, si uniranno a me. Per loro, sto tagliando le mie perdite. Perché sono contro la diplomazia segreta.

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