Null Louis ARAGON (1897-1982). Manoscritto autografo firmato, Stendhal en URSS o…
Descrizione

Louis ARAGON (1897-1982). Manoscritto autografo firmato, Stendhal en URSS ou le miroir vivant, [settembre 1957]; 3 e 13 pagine in-4 (paginate 1-3 e 12-24). Su Stendhal visto dalla critica russa. L'articolo è apparso in due parti, in Les Lettres Françaises del 19 e 26 settembre 1957 (nn. 688 e 689). Aragon reagisce a uno studio di Ilya Ehrenbourg su Stendhal che era stato fortemente criticato da N. Tamantsev. Sebbene Aragon fosse abituato a discutere con Ilya Ehrenbourg, perché "differiamo su tutto tranne che sull'essenziale", questa volta prese le parti di Tamantsev... Aragon, convinto "rossista", difese il punto di vista di Ehrenbourg e spiegò come, di fronte a un'opera così nota come quella di Stendhal, i due stendhaliani russi avrebbero insegnato al lettore più cose sulla Russia contemporanea che su Stendhal... Dopo questo preambolo, Aragon pubblicò l'articolo di Ehrenbourg (non allegato al manoscritto). Lo specchio vivente (continua). Dopo Ehrenbourg, Aragon dà la parola a Tamantsev, "un vigoroso difensore di Stendhal. Ma contro chi, contro che cosa?"... Aragon difende a lungo Ehrenbourg, a proposito di Stendhal, e poi reagisce all'accusa mossa da Tamantsev di essere "parte della sua teoria difettosa, la teoria della samovyrajenié, dell'"autoespressione""... Aragon smonta questa accusa e dimostra che in fondo a Tamantsev non piace Stendhal, che non rientra nella sua teoria della letteratura. Sul ruolo dello scrittore, Aragon cita Serafimovitch, "l'autore de Il torrente di ferro, già uno dei 'classici' della letteratura sovietica", poi Fadeyev, prima di concludere: "Una delle grandi critiche di Ehrenbourg è quella di aver detto che Stendhal non viveva per la letteratura, ma che era la sua vita a permettergli di essere un grande scrittore. Per N. Tamantsev questa è un'eresia"... Alla fine, Aragon lascia al lettore la possibilità di farsi un'idea propria sulla visione di Stendhal da parte degli scrittori sovietici...

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Louis ARAGON (1897-1982). Manoscritto autografo firmato, Stendhal en URSS ou le miroir vivant, [settembre 1957]; 3 e 13 pagine in-4 (paginate 1-3 e 12-24). Su Stendhal visto dalla critica russa. L'articolo è apparso in due parti, in Les Lettres Françaises del 19 e 26 settembre 1957 (nn. 688 e 689). Aragon reagisce a uno studio di Ilya Ehrenbourg su Stendhal che era stato fortemente criticato da N. Tamantsev. Sebbene Aragon fosse abituato a discutere con Ilya Ehrenbourg, perché "differiamo su tutto tranne che sull'essenziale", questa volta prese le parti di Tamantsev... Aragon, convinto "rossista", difese il punto di vista di Ehrenbourg e spiegò come, di fronte a un'opera così nota come quella di Stendhal, i due stendhaliani russi avrebbero insegnato al lettore più cose sulla Russia contemporanea che su Stendhal... Dopo questo preambolo, Aragon pubblicò l'articolo di Ehrenbourg (non allegato al manoscritto). Lo specchio vivente (continua). Dopo Ehrenbourg, Aragon dà la parola a Tamantsev, "un vigoroso difensore di Stendhal. Ma contro chi, contro che cosa?"... Aragon difende a lungo Ehrenbourg, a proposito di Stendhal, e poi reagisce all'accusa mossa da Tamantsev di essere "parte della sua teoria difettosa, la teoria della samovyrajenié, dell'"autoespressione""... Aragon smonta questa accusa e dimostra che in fondo a Tamantsev non piace Stendhal, che non rientra nella sua teoria della letteratura. Sul ruolo dello scrittore, Aragon cita Serafimovitch, "l'autore de Il torrente di ferro, già uno dei 'classici' della letteratura sovietica", poi Fadeyev, prima di concludere: "Una delle grandi critiche di Ehrenbourg è quella di aver detto che Stendhal non viveva per la letteratura, ma che era la sua vita a permettergli di essere un grande scrittore. Per N. Tamantsev questa è un'eresia"... Alla fine, Aragon lascia al lettore la possibilità di farsi un'idea propria sulla visione di Stendhal da parte degli scrittori sovietici...

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